Ricoverata in ospedale dopo il tentativo di suicidio a seguito dell’omicidio della figlia Chiara Carta, 13 anni, uccisa a coltellate nella loro casa di Silì (Oristano), Monica Vinci dovrà andare in carcere appena le sue condizioni lo permetteranno. È quanto avrebbe disposto il gip Federica Fulgheri, riporta Ansa, nell’ordinanza di custodia cautelare emessa a carico della 52enne poche ore fa. La donna risulta accusata di aver commesso il delitto, avvenuto sabato scorso nella frazione del capoluogo sardo, formalmente indagata per omicidio volontario aggravato.
Al momento, secondo quanto reso noto anche dall’Adnkronos, la madre di Chiara Carta sarebbe piantonata al San Martino di Oristano, struttura dalla quale sarà trasferita per essere destinata alla casa circondariale di Uta (Cagliari) appena sarà dimessa. Stando a ciò che è emerso finora sulla ricostruzione del delitto, la 13enne sarebbe stata colpita con decine di coltellate (almeno 30, riporta Ansa), e sarebbe stata strangolata con il cavo di un cellulare. La madre Monica Vinci avrebbe poi tentato di togliersi la vita gettandosi da una finestra della stessa casa teatro della tragedia. A trovarla, riversa a terra poco dopo il dramma, un passante che avrebbe lanciato l’allarme facendo accorrere sul posto il padre della minore, dal quale la 52enne era separata. Sarebbe stato lui a scoprire il corpo senza vita della figlia all’interno del bagno.
La madre di Chiara Carta arrestata, dopo il ricovero sarà trasferita in carcere
Da alcune ore, secondo quanto appreso dalle agenzie di stampa, la madre di Chiara Carta, Monica Vinci, risulterebbe formalmente indagata per omicidio volontario aggravato. La donna, 52 anni, sabato scorso avrebbe ucciso la figlia 13enne a coltellate nella loro abitazione di Silì, frazione di Oristano, e avrebbe tentato il suicidio gettandosi da una finestra. A suo carico, il gip Federica Fulgheri avrebbe firmato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere che disponde il trasferimento dell’indagata, quando possibile per via delle sue condizioni di salute, nella casa circondariale di Uta.
Il provvedimento, in accoglimento della richiesta avanzata dal pm Valerio Bagattini, sarebbe stato notificato alla 52enne in costanza del ricovero che la vede attualmente piantonata presso l’ospedale San Martino del capoluogo sardo. Quando verrà dimessa e condotta in carcere, la donna sarà sottoposta ad interrogatorio. Lutto cittadino a Oristano e Silì dove per oggi, alle 15, sono fissati i funerali della 13enne. Tanti i punti da chiarire sull’omicidio, a partire dal movente. Dietro l’accaduto si celerebbe una storia di problemi psichici della donna di cui lo stesso legale del padre di Chiara Carta, l’avvocato Filippo Cogotti, ha parlato all’Ansa in questi termini: “Eravamo consapevoli dello stato di disagio della donna e già nel 2015, dopo il suo ricovero, avevamo presentato istanza perché venisse dichiarata incapace di intendere e di volere, ma è stata rigettata perché la donna ha presentato un certificato medico che la dichiarava idonea all’affidamento della figlia“. Una situazione nota di cui qualcuno, secondo lo zio della vittima, dovrà rispondere.