CHIARA NASTI CHOC SU VACCINO PER LA PERTOSSE
Chiara Nasti torna a far discutere per le sue posizioni no vax. Già nel 2021 scatenò una bufera durante la pandemia Covid per le sue dichiarazioni sui vaccini, ora invece è al centro di una bufera perché non vuole sottoporsi alla vaccinazione per la pertosse in gravidanza. A neppure un mese dalla morte di un bambino a Padova proprio per tale malattia, l’influencer ha dichiarato sui social, dove la seguono 2,1 milioni di utenti, di non volersi far iniettare il vaccino, preferendo che il suo corpo “resti così com’è“, in quanto preoccupata per gli effetti collaterali.
Il caso è scoppiato domenica, quando la moglie del calciatore Mattia Zaccagni su Instagram ha risposto alla domanda di un utente che le ha chiesto se si è sottoposta alla vaccinazione per la pertosse in gravidanza. Chiara Nasti ha parlato di chi vuole convincere tutti a farsi somministrare i vaccini, mentre prima ciò non accadeva (ignorando evidentemente il fatto che prima non fossero disponibili), prima di confessare di avere paura per gli effetti avversi. Le sue parole hanno scatenato la dura reazione della comunità scientifica.
L’IRA DEI MEDICI DOPO MESSAGGIO DI CHIARA NASTI
A insorgere è stata la pediatra Manuela Orrù dell’Asl Roma 1, ricordando che la pertosse può causare insufficienza respiratoria, secondo cui bisogna saper valutare ciò che viene detto sui social. Peraltro, proprio quanto accaduto a Padova aveva rilanciato il dibattito sulla vaccinazione, visto che da gennaio a maggio sono stati registrati 110 casi, quindi l’incidenza è dell’1,5 per cento tra i neonati. Non si è fatta attendere anche la replica del virologo Roberto Burioni, secondo cui l’influencer è “male informata“, perché la pertosse, oltre a essere molto contagiosa, è soprattutto pericolosa per i neonati, in quanto può portare alla loro morte o causare danni cerebrali.
Se per altre malattie i feti possono contare sugli anticorpi trasmessi dalla mamma nelle ultime settimane di gravidanza, lo stesso non succede per la pertosse, perché la mamma non li ha, visto che l’immunità da infezione o da vaccinazione non dura a lungo. Burioni ha quindi sottolineato che è questo il motivo per il quale è indispensabile per le donne incinte ricevere il vaccino per la pertosse alla fine della gravidanza: così gli anticorpi vengono trasmesso al feto e il neonato è protetto alla nascita. Anzi, Burioni suggerisce a Zaccagni di fare il richiamo.
Molto duro su Chiara Nasti è stato Antonio D’Avino, che guida la Federazione italiana medici pediatri (Fimp): all’Adnkronos ha evidenziato come a parlare di medicina siano persone che non ne sanno nulla, ma bisognerebbe prestare attenzione a chi ha le competenze. Quindi, ha segnalato all’influencer di fare attenzione quando parla sui social, visto il grande seguito che riscuote: “Un messaggio così dirompente non va bene“.