Il caso di Chiara Poggi stamane a Storie Italiane, con la clamorosa notizia della riapertura delle indagini dopo che Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, è stato chiamato a depositare il suo dna, indagato per concorso in omicidio. Edoardo Lucarelli, inviato di Storie Italiane, è davanti alla caserma dei carabinieri dove verrà prelevato il materiale genetico: “Stamattina attorno alle 9:30 Andrea Sempio è arrivato, sembrava sereno, rientrato in questa vicenda dopo essere stato già indagato nel 2016-2017. Ancora indagato per omicidio volontario in concorso con Alberto Stasi o un soggetto ignoto, è arrivato stamane al comando dei carabinieri della scientifica per sottoporsi al tampone per estrarre il suo dna, cosa di cui si era opposto sulla scorsa settimana”.
Il giornalista ha proseguito: “L’obiettivo è una comparazione con il dna trovato sulla vittima. Ci sarà poi un prelievo dattiloscopico perchè l’impronta sul dispenser potrebbe essere la sua, dispenser su cui ci sono anche le impronte di Alberto Stasi. Lui è arrivato sorprendendoci, è arrivato con un taxi, è sceso con gli avvocati e lo pensavamo più timoroso. Lui forse non ha paura di questa nuova inchiesta oppure è un segnale opposto rispetto a quello dei giorni scorsi quando ha preso dei giorni di ferie al lavoro forse per non farsi trovare da noi giornalisti”.
CHIARA POGGI, IL DNA SARA’ COMPARABILE?
E ancora: “Andrea Sempio è arrivato prima del previsto, la convocazione era per le 10:00, è arrivato molto tranquillo, non ci vorrà moltissimo ma è chiaro che la cautela sarà massima, ci sono famiglie che attendono un risultato da tutto ciò. La famiglia di Chiara Poggi è tornata in un incubo, tutto il percorso giudiziario lunghissimo. Io ho parlato con mamma Rita e papà Giuseppe, sono veramente esausti, cercando di far si che a parlare siano gli inquirenti e non tanto le voci. C’è ovviamente tanta attesa da parte di Alberto Stasi, legali e la sua famiglia”.
Andrea Sempio aveva chiamato casa Poggi pochi giorni prima il delitto, nonostante l’amico Marco fosse in montagna con i genitori: perchè quelle chiamate? “Lui è tornato in questa vicenda – aggiunge Lucarelli – in maniera un po’ inaspettata anche perchè il dna ritrovato era stato identificato solo come soggetto maschile. La lettura che fanno i legali di Alberto Stasi è invece tutt’altra”. Il consulente della famiglia di Chiara Poggi, Paolo Reale, intervistato a Storie Italiane, commenta: “Questo dna di cui si parla, analizzato sotto le unghie di Chiara, è stata una nostra richiesta di parte civile in occasione dell’appello e in quell’occasione ci fu negato dalla corte ma anche dai legali di Stasi”.
CHIARA POGGI, LE PAROLE DEL CONSULENTE DELLA FAMIGLIA E DELL’AVVOCATO DI STASI
E ancora: “Noi siamo stati i primi a chiedere tutti gli accertamenti ma sono un po’ stupito nel vedere l’indagine partita in questo modo quando la premessa non è chiara: qual è l’attendibilità di questo dna del 2014 che non poteva essere utilizzato per una comparazione, e poi di nuovo nel 2016. Questo materiale è andato esaurito completamente quindi sono stupito, questi fatti non possono essere dimenticati e trascurati. Abbiamo in carcere una persona giudicata da una quarantina di magistrati”. A Paolo Reale: “Non risultano contatti fra Sempio e Stasi. Possibile gelosia di Sempio nei confronti di Stasi? Sulla base di che cosa?”. E ancora: “Noi abbiamo la certezza che la sera prima dell’omicidio Chiara Poggi abbia scoperto delle foto sul computer di Alberto Stasi, ma il vero movente non è stato identificato”.
Giada Bocellari, avvocato di Alberto Stasi, sempre a Storie Italiane, commenta: “Non vogliamo fare cose eclatanti in questa fase, siamo soddisfatti dell’iniziativa della procura dopo che lo avevamo chiesto 9 anni fa, quindi non possiamo che vedere gli sviluppi di questa inchiesta a partire dagli accertamenti di oggi”. Di nuovo Reale: “Noi aspettiamo di conoscere questi atti, sappiamo che queste indiscrezioni a volte si rincorrono anche in maniera contrastante. Io ho bisogno prima di dati e poi aspettiamo ipotesi, attendiamo e mi sembra corretto che in questi casi si facciano le verifiche che ritengono di fare”. Fra i gialli da chiarire, anche il numero di scarpe di Andrea Sempio, che corrisponderebbe alle impronte trovate nella villetta di Chiara Poggi. Uscito dalla caserma l’avvocato di Andrea Sempio ha spiegato: “Non abbiamo nulla da temere, trovate le risposte nel codice procedurale”.
ANDREA SEMPIO, LE PAROLE DELL’AVVOCATO DI ANDREA SEMPIO: “E’ UNA MACCHINAZIONE”
Un altro legale di Andrea Sempio aggiunge: “Le indagini del 2017 furono frutto di una macchinazione, non vi è nulla di nuovo. E’ stato fatto un prelievo normale, il ragazzo è tranquillo perchè è innocente. Nel 2017 – ribadisce – l’indagine effettuata è stata frutta di una macchinazione della difesa, perchè proprio Andrea? Chiedetelo a loro. Perchè non si è sottoposto volontariamente? Non avevamo l’ordinanza del Gip. I reperti non ci sono più, come possiamo paragonarli a quelli di oggi? I carabinieri hanno solo fatto il prelievo e basta.
E ancora: “Andrea Sempio non aveva alcun rapporto con Chiara Poggi, lui cercava l’amico Marco, e quando ha chiamato in casa non lo sapeva che fosse partito. Le impronte sono state prese già l’altra volte. E’ tutto frutto di una macchinazione – ribadisce per la terza volta – non vorrei che lo sia ancora dopo 8 anni, clandestinamente gli investigatori gli hanno preso il dna. L’altra volta il dna era deteriorato, ora è comparabile? Lo dicono loro”. Parole forti quindi quelle del legale Massimo Lovati