Delitto di Garlasco, Chiara Poggi aveva una relazione segreta con un uomo adulto? A Le Iene la testimonianza fornita tempo fa da un uomo ora deceduto
CHIARA POGGI E L’IPOTESI DI UN UOMO MISTERIOSO
Si allunga anche l’ombra di una relazione segreta dietro il delitto di Garlasco: alle recenti rivelazioni de Lo stato delle cose si aggiungono quelle de Le Iene, che oggi tornano con un nuovo servizio sull’omicidio di Chiara Poggi. Stavolta spunta un altro testimone, che però è deceduto: sei anni fa ha raccontato che la ragazza avrebbe avuto una relazione con un uomo adulto del posto, quindi non Alberto Stasi.
Le anticipazioni fornite dal programma si legano alle ultime indiscrezioni trapelate. Fabrizio Corona, ad esempio, ha raccolto una testimonianza da cui si è perfino lui dissociato, cioè che la vittima avrebbe avuto una relazione con lo zio. Non è chiaro se questa assurda insinuazione abbia a che fare con l’altra testimonianza raccolta dalla trasmissione di Italia 1, così come con le rivelazioni fatte da Massimo Giletti, che ieri ha mostrato il contenuto di alcune e-mail che Chiara Poggi si scambiò con un’amica un mese prima di essere brutalmente uccisa.
In quello scambio si fa allusione a due uomini, perché la ragazza fa riferimento a un “piccione” che, al telefono, le dà sempre soddisfazioni, mentre con l’altro ci sono tensioni. Il testo non permette di chiarire chi sia il “piccione”: se l’allora fidanzato Stasi o un’altra persona.
DELITTO DI GARLASCO, IL GIALLO DEL SECONDO CELLULARE
Di sicuro, quest’ultima rivelazione si intreccia al mistero di un secondo cellulare, circostanza citata sia da Giletti sia da Corona. Quello noto era un Nokia azzurro, ma forse Chiara Poggi ne aveva un altro, più piccolo e apribile. A citarlo fu un’amica, ma non è stato mai trovato né preso in esame nelle indagini. Il retroscena apre a nuovi interrogativi riguardo alla possibilità che la vittima avesse una relazione segreta e se quel telefono servisse proprio a mantenerla tale.
Un’altra zona d’ombra nella vita di Chiara, che rischia di non essere approfondita, ma su cui accendono i riflettori i media in occasione della nuova inchiesta sul delitto di Garlasco, che vede iscritto nel registro degli indagati l’amico del fratello della vittima, Andrea Sempio. All’epoca era già emersa questa ipotesi, mai approfondita però dalle indagini su una vicenda che sembrava essersi chiusa con la condanna in via definitiva di Alberto Stasi per l’omicidio.
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