Chiara Poggi: nuovi dettagli sull’inchiesta a carico di Andrea Sempio, il 37enne finito una seconda volta nel registro degli indagati, a 18 anni dal delitto di Garlasco, per l’ipotesi di omicidio volontario in concorso con ignoti o con Alberto Stasi (fidanzato della vittima condannato in via definitiva a 16 anni di carcere).
Secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, il fratello della 26enne uccisa il 13 agosto 2007 nella villetta di famiglia in via Pascoli, Marco Poggi, sarebbe stato sentito nei giorni scorsi dagli investigatori per riferire sul suo rapporto con l’attuale indagato. Attese nelle prossime ore le audizioni a sit di altre persone legate a Chiara Poggi e agli altri protagonisti del caso, tra parenti e amici dell’epoca.
Chiara Poggi: le parole del fratello Marco a sit su Andrea Sempio
Sentito a sommarie informazioni, il fratello di Chiara Poggi avrebbe delineato ancora una volta il rapporto d’amicizia che lo lega ad Andrea Sempio dagli anni dell’adolescenza. “Siamo amici dalle scuole medie – avrebbe dichiarato agli investigatori –, ci frequentiamo ancora“.
Il loro legame quindi non si sarebbe interrotto neppure quando, nel 2017, Sempio era finito una prima volta nel fuoco investigativo – poi archiviato senza una “controanalisi” della Procura di allora – all’esito delle indagini difensive condotte dal pool di Alberto Stasi che avrebbero stabilito una compatibilità tra il suo Dna e quello isolato sulle unghie della 26enne.
Nel 2023, i pm di Pavia hanno deciso di procedere ad accertare con propri consulenti se effettivamente i risultati a cui era giunta la difesa di Stasi fossero corretti e se il materiale sia sufficiente a una comparazione utile a identificare la paternità di quelle tracce. Tra gli esperti incaricati della nuova consulenza anche il professor Carlo Previderè, genetista forense che si occupò del caso Yara.
Il suo parere è riportato oggi dal Corriere della Sera, mentre si attendono i risultati ufficiali dell’esame sul profilo genetico di Sempio sottoposto a prelievo coatto il 13 marzo scorso: “Il Dna sulle unghie di Chiara Poggi è suo“. Gli esperti avrebbero escluso invece la presenza di tracce dell’unico condannato che ora, quando mancano pochi anni al fine pena, attende in cella l’esito della nuova clamorosa inchiesta.