Nella puntata di ieri di Ore 14 – su Rai 2 con Milo Infante tutti i giorni – è intervenuta la dottoressa Angela Taccia coinvolta nelle nuove indagini sull’omicidio di Chiara Poggi in qualità di difensore del nuovo indagato Andrea Sempio, attorno al quale si sta concentrando un fascicolo che sembra voler mettere in dubbio quella condanna definitiva a carico di Alberto Stasi, attualmente prossimo alla conclusione della sua pena: contro Sempio per la morte di Chiara Poggi attualmente ci sarebbero solamente una marea di suggestioni e proprio partendo da qui, la legale ci tiene a precisare che “le suggestioni sono pericolose perché rovinano la vita alle persone” e in tal senso è importante “stare attenti”.
Dal conto suo – in ogni caso – la legale di Sempio ritiene che sia sicuramente un bene fare “nuovi accertamenti”, pur dicendosi dispiaciuta che “siano sempre su Sempio quando le indagini originali forse avrebbero dovuto allargare un po’ il raggio” coinvolgendo nuove persone o soffermandosi più a lungo su altre: l’avvocato – infatti – non ha nessun problema a notare che “ci siano tante cose che non tornano nelle indagini nei (..) confronti” di Stasi che non possono giustificare una condanna “oltre ogni ragionevole dubbio”; mentre interpellata su chi siano quei soggetti citati prima preferisce avvalersi – ironicamente – “della facoltà di non rispondere”.
La legale di Andrea Sempio: “All’epoca nessuno di noi aveva rapporti con Chiara Poggi”
Facendo un passo indietro nel tempo, la legale di Sempio nello studio di Ore 14 ha ricordato che all’epoca il suo assistito “era un ragazzo molto tranquillo e razionale” che con Chiara Poggi “non aveva dei veri e propri contatti, la conosceva come la sorella maggiore del proprio amico e poteva succede solamente che ci aprisse la porta di casa e ci salutasse”, separata rispetto a loro soprattutto perché “era molto più grande” e frequentava persone completamente diverse.
Tornando – però – a quelle suggestioni di prima, la legale ci tiene anche a chiarire una volta per tutte la questione delle tre famose telefonate di Sempio a casa di Chiara Poggi nei giorni precedenti all’omicidio: “Quel giorno – spiega – chiamò la prima volta per errore perché confuse i contatti ‘Poggi cell’ e ‘Poggi casa’, la seconda solo per sapere se c’era Marco e la terza volta per sapere anche quando sarebbe rientrato“, punto dimostrato dal fatto che “dopo quella volta non ha mai più chiamato né a casa, né al cellulare di Marco”; oltre che dagli amici che hanno confermato che “nessuno (..) sapesse quando sarebbe tornato”.