Nella puntata di ieri sera di Quarta Repubblica si è dato ampio spazio al caso dell’omicidio di Garlasco, quello che portò il 13 agosto del 2007 all’uccisione di Chiara Poggi e che è stato clamorosamente riaperto in queste ultime settimane dopo che Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, è tornato nuovamente sotto indagine.
La procura di Milano sta indagando sull’omicidio di Garlasco molto probabilmente avendo in mano nuove prove e alla luce di una indagine in origine, a detta di tutti condotta molto male, nulla è da lasciare al caso e non è da escludere che Alberto Stasi, condannato a 16 anni di carcere, possa risultare alla fine innocente.
CHIARA POGGI, STEFANO VITELLI: “ECCO COSA NON TORNAVA
Il talk di Rete 4 ha parlato ieri sera con Stefano Vitelli, che altri non è se non il magistrato che assolse in primo grado appunto l’ex fidanzato di Chiara Poggi 16 anni fa: “Perchè l’ho fatto? L’ho fatto perchè – racconta il magistrato – nonostante le molte verifiche e approfondimenti che hanno caratterizzato il giudizio di primo grado, i dubbi non sono stati eliminati ma anzi su alcuni aspetti essenziali abbiamo constatato che vi erano profili ancora più ambigui incerti, vuoi l’alibi informatico, vuoi la questione delle scarpe e delle tracce ematiche sulle suole, la prova del movente sarebbe stato un bel collante ma non si è riusciti a provare il movente”.
Sulla riapertura dell’indagine nei confronti di Andrea Sempio, Stefano Vitelli spiega: “Di questo ragazzo ricordo ben poco nel senso che c’era agli atti una sommaria informazione testimoniale molto breve in cui risultava questo ragazzo che aveva conservato lo scontrino, era una cosa che leggendo mi aveva incuriosito, solo questo. Lei tenga presente che un giudice risponde alla domanda della pubblica accusa e la domanda era, è stato Alberto Stasi e se è stato Alberto Stasi, condannalo”.
CHIARA POGGI, STEFANO VITELLI: “QUEL RAGIONEVOLE DUBBIO…”
Ma alla fine Stefano Vitelli, a distanza di 18 anni dai fatti di Garlasco e dall’omicidio di Chiara Poggi, che idea si è fatto di tutta questa vicenda?: E’ una vicenda molto emblematica – racconta – i dubbi che in primo grado abbiamo avuto, gli esiti contrastanti del processo fino alla sentenza definitiva, ed ora questa indagine dopo tanti anni che coinvolge un terzo soggetto, ci portano un po’ tutti, magistrati, opinionisti e opinione pubblica, a riflettere sul valore di questo fondamentale principio dell’ordinamento liberal democratico del ragionevole dubbio, e non è un principio che si risolve in un tecnicismo per addetti ai lavori, è un valore culturale che interessa tutti”.
Insomma sono chiare le parole del magistrato, Alberto Stasi è colpevole oltre ogni ragionevole dubbio, ha ucciso Chiara Poggi in maniera certa? Oppure ci sono circostanze che non tornano e che fanno pensare ad altri scenari? Ricordiamo che l’ex studente della Bocconi si è sempre dichiarato innocente: e se alla fine fosse stato davvero qualcun’altro? Chissà che questa nuova indagine non faccia chiarezza.