La coda per lo shopping e la fila lunghissima per un pasto gratuito: queste due immagini hanno acceso il dibattito sull’Italia nell’era del Covid, tra chi si accalca per gli acquisti compulsivi e chi, a causa della povertà, deve affidarsi alla carità per mettere insieme il pranzo con la cena. La crisi economica si è accentuata con l’emergenza coronavirus, aumentando il divario tra benessere e indigenza.
La sociologa Chiara Saraceno ha spiegato ai microfoni de Il Fatto Quotidiano: «Le due file non sono in verità i fotogrammi fedeli di due Italie. Temo che esistano varchi tra le due code, e che molta gente che solo qualche mese fa aveva capacità di spesa si trovi oggi, improvvisamente e repentinamente, nello stato di necessità. E domani possa capitare a chi affollava, per esempio, via del Corso a Roma».
CHIARA SARACENO: “GOVERNO PASTICCIONE, MA ANCHE GLI ESPERTI…”
Chiara Saraceno ha spiegato al Fatto che la fila per un pasto caldo rappresenta l’ecatombe di un pezzo di società, mentre l’altra immagine è la «frazione di un benessere per tanti fragile e provvisorio». L’allarme principale è legato al fatto che la divisione tra garantiti e non è davvero abissale: «Chi non è garantito è sul lastrico e basta poco perché colui che oggi si sente al di fuori della soglia di rischio ci entri. C’è un travaso enorme da una fila all’altra. Perciò io non ho condiviso alcune misure del governo per far fronte a questa difficile pandemia».
La sociologa ha acceso i riflettori sull’enorme e indiscriminato uso di bonus, mosse errate di un Governo definito pasticcione: «Molti sono stati i pasticci. Capisco lo stress per una situazione chiaramente al di fuori della portata ordinaria. Però giungere a una settimana dal Natale per indicare cosa si debba o non si debba fare è sinceramente troppo».
Ma Chiara Saraceno non punta il dito solo contro l’esecutivo guidato da Conte. Anche i luminari, a suo avviso, hanno delle responsabilità: «Confusi e ci sta. Poco attrezzati a dare risposte chiare a un virus misterioso pure ci sta. Però questo battaglione di virologi, immunologi eccetera così dominante in tv, con tante dichiarazioni anche avventate, alcune decisamente improvvisate e antiscientifiche, non era previsto».