Chiara Spatola e Simone Sorrentino forse potevano essere salvati, e il duplice omicidio di Volvera, nel Torinese, poteva essere evitato. Qualcuno avrebbe potuto fermare l’assassino, Andrea Longo, il vicino di casa 34enne della giovane coppia che da mesi, secondo quanto finora emerso, covava un’ossessione crescente per la donna al punto da spingerla a voler cambiare casa e città insieme al compagno.
Dalle indagini filtrano elementi che porterebbero a ritenere verosimile l’ipotesi che Longo potesse essere fermato prima di compiere i delitti a colpi di coltello da sub, dopo che già nel pomeriggio del 24 aprile scorso, appena 4 ore prima di uccidere i vicini di 25 e 23 anni e suicidarsi, aveva chiamato il 118 sostenendo di non riuscire a respirare. Ora la scoperta di un dettaglio getta ombre sull’intervento dei soccorsi: i sanitari, giunti nell’appartamento dell’uomo, avrebbero visto lo stesso coltello, dentro il fodero, appoggiato sul divano. “Speriamo che finalmente se lo portino via“, avrebbe detto Chiara Spatola alla mamma via sms dopo aver visto l’arrivo dell’ambulanza per Andrea Longo. Così non è stato e ora la donna si chiede se il killer di sua figlia e del genero poteva essere fermato.
Chiara Spatola e Simone Sorrentino stavano per lasciare la città
Chiara Spatola e Simone Sorrentino avrebbero dovuto trasferirsi a Rivalta, sempre nel Torinese, tra poche settimane. Un sogno infranto dalla furia omicida di chi la perserguitava da tempo, come emerso dalle prime carte dell’indagine sul duplice omicidio-suicidio avvenuto a Volvera pochi giorni fa.
Stando al racconto di chi conosceva la coppia uccisa, Andrea Longo avrebbe insistentemente chiesto a Chiara Spatola di lasciare il fidanzato e stare con lui. I due giovani avrebbero percepito il 34enne come un pericolo e avrebbero deciso di trasferirsi altrove. Per questo avevano comprato un’abitazione che stavano finendo di ritrutturare e che a breve, entro la fine di maggio, sarebbe stata il loro nuovo nido d’amore.