Chiara Tramontano ricorda Giulia, uccisa dal fidanzato Alessandro Impagnatiello, tra dolore e rinascita con la nipotina che porta il nome della sorella
Chiara Tramontano – sorella di Giulia, uccisa dal compagno Alessandro Impagnatiello il 27 maggio 2023 insieme al piccolo Thiago – racconta in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera il dolore di una famiglia spezzata e il percorso per ritrovare un senso alla vita; Chiara esprime il suo peso di “sensi di colpa eterni” ma afferma anche di avere la forza di ricordare chi fosse veramente la sorella e nel suo libro Non smetterò mai di cercarti (Cairo Editore) rievoca i mesi che precedettero il femminicidio, il litigio con la sorella riguardo al viaggio a Ibiza con Impagnatiello e gli ultimi istanti in cui Giulia – incinta di sette mesi – immaginava di crescere il figlio da sola.
Chiara racconta che, pur non immaginando che Impagnatiello fosse un assassino, sapeva che quella relazione era destinata a fallire e – a due anni dalla tragedia – la famiglia Tramontano apparecchia ancora per cinque a tavola, lasciando vuoto il posto di Giulia; Chiara – ora ricercatrice in Olanda -vuole ribadire la sua lotta per non essere definita “la sorella della vittima”, riferendo come suo padre viva di rimpianti e come sua madre fissi il vuoto dal balcone e definendo lei e la sua famiglia “vittime collaterali costrette a pagare per vedere processato un assassino”.
Chiara Tramontano e la battaglia per Giulia: “In aula Impagnatiello aveva più diritti di noi”
Il processo a Impagnatiello, condannato all’ergastolo in primo grado, ha lasciato segni profondi su Chiara Tramontano; la ragazza racconta di quanto sia stato umiliante vederlo seduto accanto a loro, senza manette, un’esperienza che ha suscitato in lei il desiderio di fargli provare – anche se per un istante – una minima parte del dolore che la famiglia stava vivendo, anche se lui – incapace di affrontare il suo sguardo – ha tenuto gli occhi bassi; inoltre, critica duramente un sistema che – a suo avviso – tutela più il carnefice che le vittime in quanto le famiglie come la loro – dice – affrontano enormi costi emotivi ed economici – tra viaggi, avvocati e udienze annullate – mentre lui, nullatenente, non dovrà mai risarcirle.
Ma un cambiamento arriva con la nascita della nipotina Giulia, figlia del fratello, che secondo Chiara ha portato una nuova gioia nel pronunciare quel nome come “un cerotto su una ferita che non si chiuderà mai” e ad oggi ammette di sentirsi “al 60% sé stessa e al 40% Giulia”: dalla sorella ha imparato a dare la giusta importanza ai sentimenti, a non giudicare e a cercare la felicità anche nella perdita. Conclude esprimendo il desiderio di tornare in Italia per vedere crescere la nipotina e per costruire una vita che possa onorare il coraggio di Giulia che avrebbe lottato fino all’ultimo per Thiago.