San Martino di Tours/ Santo del giorno, video: l’11 novembre e la poesia di Giosuè Carducci

- Matteo Fantozzi

San Martino di Tours nacque nel 316 (o 336) d.C. a Savaria, in Pannonia, l'odierna Ungheria. La storia del santo del giorno e il componimento poetico di Giosuè Carducci.

Il santo dei soldati San Martino di Tours, Santo del giorno

Nel giorno dedicato a San Martino non si può fare a meno di citare l’omonimo componimento di Giosué Carducci, che recita: “La nebbia agl’irti colli/ piovigginando sale, /e sotto il maestrale/ urla e biancheggia il mar; / ma per le vie del borgo / dal ribollir de’ tini/ va l’aspro odor de i vini / l’anime a rallegrar. / Gira su’ ceppi accesi / lo spiedo scoppiettando: / sta il cacciator fischiando / sull’uscio a rimirar / tra le rossastre nubi / stormi d’uccelli neri, / com’esuli pensieri, / nel vespero migrar“. Questa poesia, un grande classico della letteratura italiana che tutti quanti abbiamo letto almeno una volta tra i banchi di scuola, è volta a celebrare appunto il giorno di San Martino, quell’11 novembre in cui tradizionalmente, in Italia, si celebra la “maturazione del vino nuovo”. (agg. di Dario D’Angelo)

LA FIRMA DELL’ARMISTIZIO DELLA GRANDE GUERRA

Era l’11 novembre del 1918 quando venne firmato l’armistizio tra la Germania e i paesi alleati che si erano combattuti nel corso della Prima guerra mondiale, giorno in cui si celebra la festa di San Martino protettore dei soldati. Una data che, per chi crede, non è una coincidenza. San Martino è anche considerato il santo dei cappellani militari, i sacerdoti che accompagnano i soldati, in guerra e in pace, perché i re franchi nel medio evo erano soliti portare una sua immagine con loro quando dovevano affrontare una battaglia. Dalla figura del manto che il santo taglio in due parti per proteggere dal freddo un povero, detto anche cappella, nasce appunto la denominazione di cappellano (Agg. Paolo Vites)

PATRONO DEI SOLDATI

San Martino di Tours

nacque nel 316 (o 336) d.C. a Savaria, in Pannonia, l’odierna Ungheria. Figlio di un tribuno, ufficiale di alto rango nella Guardia Imperiale a cavallo, Martino seguì la sua famiglia quando il padre fu assegnato a Ticinum, nel nord Italia. I genitori di Martino erano pagani, ma all’età di 10 anni, Martino scelse di diventare cristiano. A 15 anni gli fu chiesto di seguire il padre nel corpo di cavalleria dell’esercito romano. All’età di 18 anni, si pensa che Martino abbia prestato servizio in Gallia, poi anche a Milano e Treves. Da giovane soldato, Martino incontrò un mendicante ad Amiens, vestito di poco e tremante di freddo, il futuro santo si tolse il mantello e con la spada lo tagliò a metà e con quella coprì il mendicante. La notte stessa, Martino ebbe una visione in cui Cristo gli apparve e gli disse: “Martino, un semplice catecumeno mi ha vestito”. Martino ne fu profondamente sconvolto e, sempre più assorbito dalla vocazione, a 20 anni comunicò ai suoi superiori che la coscienza cristiana non gli permetteva di combattere. Rifiutò la paga prima di una battaglia e annunciò che non avrebbe mai più imbracciato le armi. Diventò così il primo obiettore di coscienza della storia. La sua proclamazione avvenne prima di una battaglia nei pressi della moderna città tedesca di Worms. I suoi superiori lo accusarono di vigliaccheria e ordinarono che fosse imprigionato. Martino si offrì di dimostrare la sua sincerità andando in battaglia senza armi.

L’alternativa venne accettata, ma l’esercito avversario proclamò una tregua e quel giorno non si combatté. Successivamente esonerato dal servizio militare, Martino poté dedicarsi completamente al servizio di Gesù Cristo e della Chiesa. Recatosi a Tours, iniziò a studiare sotto Ilario di Poitiers, riconosciuto dottore della Chiesa. Gli studi di Martino durarono fino a quando Ilario fu costretto ad un esilio temporaneo, probabilmente a causa del rifiuto di partecipare a una disputa politica. Tornato in Italia, si racconta che durante il viaggio Martino fu affrontato da alcuni banditi, che però riuscì a convertire alla fede cristiana. Secondo altri racconti affrontò il diavolo in persona. Sicuramente ebbe una visione che lo riportò in Pannonia, a far visita alla madre e la convinse ad abbracciare la fede cristiana. Coinvolto nella lotta alle eresie che affliggevano i cristiani già all’epoca dovette subire un periodo di esilio e visse per qualche tempo da eremita su un isola dell’Adriatico, ma nel 361 Ilario tornò a Tours e richiamò Martino concedendogli in uso un appezzamento di terra. Qui Martino costruì un monastero dove si stabilì con alcuni suoi discepoli, fondando l’ordine dei benedettiti. L’abbazia di Liguge, distrutta durante la rivoluzione francese e poi ricostruita è ancora attiva. Nel 371, la città di Tours aveva bisogno di un nuovo vescovo e gli abitanti decisero di designare Martino. Sebbene si sentisse indegno di questo ufficio, dovette cedere al desiderio dei fedeli, fu ordinato sacerdote e divenne un ardente vescovo. In questa occasione, si narra che si era nascosto nel suo monastero per sfuggire all’acclamazione, ma fu scoperto grazie allo starnazzare delle oche del convento. Divise la diocesi in parrocchie e combatté il paganesimo, in particolare nella religione druida dove convertì molti alla fede cristiana grazie alla professione appassionata del Vangelo. Tuttavia la vita monastica gli mancava. Nell’anno 372 Martino costruì un’abbazia a Marmoutier per potersi ritirare a vivere da monaco con i suoi discepoli. Martino morì a Candes-Saint-Martin, in Gallia, nel 397. L’agiografo Sulpicio Severo, conobbe personalmente Martino e scrisse la sua biografia. Molti miracoli e combattimenti contro demoni furono attribuiti al santo durante la sua vita. Secondo un resoconto, Martino, mentre cercava di convincere i druidi a seguire Gesù e rinunciare alle loro credenze pagane era sul sentiero di un albero sacro che stava per essere abbattuto. Martino si salvò miracolosamente e questo fu visto come un segno della veridicità delle sue parole e convertì molte persone al cristianesimo.

Clicca qui per il video con la storia del Santo

San Martino di Tours, Santo del giorno: il patrono dei poveri, dei soldati e dei sarti

La venerazione di San Martino di Tours divenne popolare nel Medioevo, ed era molto diffusa tra i re franchi e ancora oggi è testimoniata da decine di proverbi e detti con San Martino protagonista. San Martino di Tours è il patrono dei poveri, soldati, obiettori di coscienza, sarti, enologi e bottai. Molte località in tutta Europa sono state poste sotto il suo patrocinio. La sua festa è l’11 novembre, ricorrenza legata anche alla spillatura del vino novello. Di solito appare a cavallo e viene mostrato a tagliare il mantello a metà con una spada. Viene venerato in tutto il mondo, in alcuni paesi come Svezia e Danimarca lo si celebra con un pranzo a base di oca, in Portogallo con castagne e vino novello e in Basilicata con la festa del “cornuto”, ricordo delle antiche fiere di bovini che si svolgevano a novembre.

Il racconto per immagini







© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultime notizie di Santo del giorno

Ultime notizie