La presidente della Bce Christine Lagarde, intervistata dalla Cnbc in occasione dell’annuale meeting del Fmi e Banca Mondiale, ha parlato della situazione dazi in Ue, esprimendo una certa preoccupazione per uno scenario futuro in caso di tariffe commerciali, ma anche la speranza per il fatto che si possa avviare un dialogo con Trump per valutare le rispettive esigenze ed arrivare ad un accordo. Prendendo le distanze dalle dichiarazioni del presidente Usa su Bruxelles ha detto: “Non sono d’accordo sul fatto che l’Ue abbia trattato gli Stati Uniti in modo ingiusto“, aggiungendo: “Abbiamo tanti interessi in comune, mi sorprenderei se non ci fosse margine di negoziazione, rischiamo il 25% di dazi universali proprio nel momento in cui l’inflazione è rientrata nei ranghi potremmo subire una ulteriore frenata dell’economia“.
C’è quindi ottimismo, soprattutto perchè i ruoli politici impongono per natura “la volontà di sedersi ad un tavolo ed indicare i propri limiti e le proprie vulnerabilità“. Poi Lagarde ha voluto ribadire fermamente il suo sostegno al presidente della Fed Jerome Powell, dopo che nelle ultime ore si era diffusa la voce di un possibile licenziamento, prima della scadenza del mandato.
Christine Lagarde difende il presidente Fed Powell: “Ho profondo rispetto per il suo lavoro, Trump rispetti il mandato”
Christine Lagarde nell’intervista alla Cnbc ha commentato l’ipotesi di licenziamento del numero uno della Banca Centrale Usa Fed Jerome Powell, che è stato definito da Donald Trump un “Perdente”, a causa della mancata volontà di abbassare i tassi d’interesse, invitando il presidente a rispettare il mandato e dichiarando: “Spero che questo rischio non sia concreto, nutro un profondo rispetto per il lavoro che svolge con lealtà e le sua capacità di disciplina e determinazione“.
Tuttavia aveva detto di non voler anticipare quali potrebbero essere le ripercussioni sul mercato di una decisione simile. Parlando invece dello scenario europeo, ha voluto sottolineare che: “La Bce, a differenza della Fed, ha tagliato già i tassi sette volte, arrivando al 2,25% sui depositi“, osservando anche l’incertezza del futuro: “Per il momento la nostra posizione è buona, ma dobbiamo restare attenti ad osservare e aspettare di avere maggiore chiarezza, prima di poter prendere in considerazione un ulteriore adeguamento delle nostre politiche“.
