Guerra in Ucraina, la Cina ha un ruolo attivo nel conflitto, così come altri paesi come Iran e Nord Corea, che partecipano con l’invio di aiuti finanziari, militari, con uomini e armi fornite alla Russia. La conferma arriva dall’ultimo report pubblicato da Copasir, il Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica, che in base all’analisi annuale, ha confermato le numerose interferenze dall’esterno, che in caso di rafforzamento potrebbero contribuire a disegnare uno scenario futuro preoccupante per tutta l’Europa. Soprattutto per il rischio elevato di un dispiegamento di armamenti, in particolare quelli nucleari che costituiscono una minaccia da non sottovalutare.
Il sottosegretario con delega ai Servizi Mantovano, aveva riferito varie volte questi dettagli in audizione al governo, sottolineando già nel 2024, il pericolo di un allargamento del conflitto, nel quale era ritenuto plausibile anche il ricorso a strategie di distruzione di massa, che faceva ipotizzare anche un coinvolgimento dell’Ue e uno scenario post bellico. Ora però, alla luce della possibilità di una trattativa di pace, emergono comunque gli impegni degli alleati di Mosca, primo su tutti Pechino, che comunque continua a negare ogni coinvolgimento.
Copasir: “La Cina ha ruolo attivo nella guerra in Ucraina, non è escluso uso di armi nucleari”
La Russia sta utilizzando risorse esterne nella guerra in Ucraina, non solo con la presenza di militari dalla Cina e dal Nord Corea, che sono stati ampiamente confermati dal governo di Kiev e mostrati anche in immagini e video che ne ritraggono la cattura, ma anche con armi, droni e mezzi avanzati forniti dagli stessi alleati e dall’Iran. La relazione annuale del Copasir ha inoltre sottolineato come queste operazioni di aiuto vengano sistematicamente triangolate grazie alla collaborazione di paesi terzi, che rendono i processi complicati da individuare, soprattutto per le Intelligence occidentali.
A quest’ultimo documento, che mette in guardia anche sui rischi di un possibile utilizzo di armi nucleari in caso di allargamento del conflitto e coinvolgimento dell’Europa, dovranno lavorare i Servizi italiani, che come anticipa Il Messaggero, tra le altre cose stanno esaminando l’influenza della Russia sull’opinione pubblica occidentale, con l’auspicio che un prossimo summit per la pace possa avvenire presto tra le parti, che non è escluso che possano scegliere proprio Roma come sede della conferenza.