Cina post lockdown/ Il dragone si rialza: e se fosse accaduto in Italia?

- Maria Melania Barone

Cina post lockdown, il dragone si rialza e vive i suoi primi dati positivi dopo la crisi generata dalle restrizioni per il ritorno del covid 19. Saremmo riusciti a fare meglio di loro?

xijinping cina 7 lapresse1280 640x300 Il presidente cinese Xi Jinping (LaPresse)

L’economia cinese aveva visto nuovamente gli abissi della crisi, dopo aver dovuto affrontare nuovamente lo spettro del covid e il lockdown. Superate nuovamente le chiusure la produzione industriale e le vendite anno visto dei margini di miglioramento nel mese di maggio con una più 0,7 % e un meno 6,7 %. La disoccupazione è scesa al 5,9%.

Cina post lockdown: recupero lieve ma rapido

Si tratta di dati che corrono in parallelo con quanto accaduto anche ai paesi dell’eurozona e all’Italia stessa non appena sono state allentate le restrizioni, ma il dragone asiatico ha sempre dei margini di recupero rapidissimi. Nonostante ciò “la ripresa economica cinese deve ancora affrontare molte difficoltà e sfide ma ci sono alcuni sviluppi positivi”.

Se infatti la produzione industriale ha subito un incremento dello 0,7% nel mese di maggio 2022, recuperando il calo del 2,9% del mese precedente e portando quindi la crescita ha un più 3,3% nei primi cinque mesi del 2022, le vendite al dettaglio sono diminuite del 6,7 % contro il 7,1% previsto dopo il crollo del 11,1%. Ma si tratta naturalmente dell’effetto delle restrizioni, delle navi di trasporto merci ferme nei porti cinesi e anche, perché no, dell’incremento del caro energia dovuta al conflitto in Ucraina.

Cina post lockdown: e se toccasse all’Europa?

La disoccupazione urbana è scesa dello 0,2% rispetto al mese di aprile dove segnava quota 6,1%. La fascia di età implicata in questo dato comprende persone dai 24 ai 59 anni che, evidentemente, risultano più appetibili nel mondo del lavoro di Pechino, dato che la disoccupazione è calata dello 0,2%. I lavoratori di età compresa tra i 16 ei 24 anni hanno visto invece un incremento della disoccupazione al 18,4% rispetto al 18,2% del mese precedente. I nuovi posti di lavoro creati dal governo hanno raggiunto i 5,29 milioni.

Indubbiamente la ripresa della Cina, anche se flebile, risulta essere molto rumorosa per i paesi occidentali che oggi sono attraversati anche dal conflitto nel cuore dell’Europa. Attualmente l’eurozona sta ancora pagando i danni dovuti alla pandemia e deve rientrare del debito per le elargizioni economiche europee, mentre l’inflazione dilaga e raggiunge il 9% in Europa. Se dovessimo affrontare nuovamente lo spettro del covid nel mese di settembre, riusciremo ad alzarci così rapidamente?





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