Parte ufficialmente oggi l’era del digitale terrestre in Italia con lo spegnimento dei primi trasmettitori analogici in Sardegna, regione pilota, insieme alla Val D’Aosta, per lo switch-off che interesserà progressivamente tutto il territorio nazionale entro il 2012. Spenti a mezzanotte i ricevitori della prima macro-area, quella Ogliastra/Sarrabus. Lo spegimento dei ricevitori analogici in Sardegna si concluderà entro la fine del mese.
Sardegna prima in Europa – La Rai annuncia con orgoglio che dal 1 novembre la Sardegna sarà la prima regione europea ad essere totalmente convertita al DTT. Lo switch off intresserà non solo le reti nazionali, ma anche quelle locali che dovranno concorrere su un mercato molto più agguerrito e frammentato di quello finora conosciuto. In ogni caso lo spegnimento del segnale analogico avverrà gradualmente nelle quattro macro-aree identificate secondo il seguente calendario: 15/16 ottobre: macro-area Ogliastra/Sarrabus (si avvia nei comuni del Cagliaritano, Sulcis Iglesiente e Medio Campidano il trasferimento del segnale di RaiUno; 17/20 ottobre: macro-area Cagliaritano/Medio Campidano/Sulcis Iglesiente (relativamente alle altre reti); 21/24 ottobre: macro-area Oristianese/Nuorese; 27/31 ottobre: Sassarese/Gallura. Il dettaglio sui comuni interessati giorno per giorno dallo switch off è diponibile sul sito www.decoder.comunicazioni.it. Occorre il decoder – Il passaggio al digitale terrestre comporta per i cittadini sardi di avere un decoder digitale terrestre o un televisore predisposto alla ricezione del DDT: gli abbonati Rai residenti in Sardegna possono usufruire di un buono per l’acquisto di un decoder o di un televisore pari a 50 euro, messo a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico.
Ricca programmazione – L’offerta televisiva si arricchisce dei canali del pacchetto digitale della Rai e di una serie di servizi interattivi a valore aggiunto (MHP) laddove si siano stretti accordi con le istituzioni locali. Sei i Multiplex che diffonderanno il segnale sul territorio sardo, così suddivisi: sul Mux1 saranno fruibili RaiUno, RaiDue e RaiTre, i tre canali generalisti; sul Mux2 Rai4 e RaiGulp e i canali radiofonici Radio1, Radio2, Radio3 e Auditorium; sul Mux3 RaiSportPiù, RaiUno, RaiDue e RaiTre; sul Mux4 RaiEducational 1 e 2 e RaiNews24; sul Mux5 i canali del test per l’Alta Definizione HD1 e HD2; il Mux6 è dedicato ai servizi in mobilità. La lista dei canali visibili e delle frequenze è disponibile sul sito www.raiway.it.
Rai&Youtube – L’emittente di viale Mazzini ha firmato un accordo con YouTube: obiettivo la distribuzione massiccia dei suoi contenuti editoriali attraverso il portale di video sharing più utilizzato del mondo, ormai dai tempi nelle mani del colosso Google. La nostra tv di stato diventa così uno dei partner privilegiati del “Tubo” e della sua nuova strategia editoriale, poco apprezzata dai ammiratori della filosofia “free internet“, che punta a far crescere i profitti utilizzando un modello più simile a quello delle classiche televisioni commerciali: “accrescere la distribuzione di prodotti terzi con spot e condivisione dei guadagni con i partner“.
I contenuti – Saranno gestiti dal comparto internet dell’azienda, Rainet, che caricherà i video su quello che già oggi è il Canale YouTube Rai, ma con una frequenza molto maggiore rispetto a quanto avvenuto fino ad ora. In più per tutti i video, come recita la nota stampa congiunta, RaiNet userà l’avanzata tecnologia VideoID di YouTube per gestire e proteggere i propri contenuti sul sito VideoID è uno strumento che permette ai proprietari dei contenuti di identificare i loro materiali su YouTube e di decidere come renderli disponibili e stabilire se ottenerne ricavi, rimuoverli o semplicemente monitorarli. Non è quindi chiaro quali saranno le restrizioni imposte ai contenuti L’accordo prevede inoltre l’apertura nei prossimi mesi di canali tematici marcati Rai: news, junior, fiction, cult clip e comicità.