Ospedali chiusi, medici e paramedici licenziati (per giustacausa…), pazienti dimessi. Le serie “medical” di produzione italiana hanno fallito, l’Auditel le vede con uno share da recessione, quindi via definitivamente dai palinsesti. I primi segnali di crisi erano arrivati con la scarsissima audience di Crimini Bianchi, con Daniele Pecci, Christiane Filangieri e Ricky Menphis: in prime time su Canale 5, visto il poco brillante risultato delle prime due puntate era stato spostato in seconda serata su Italia 1, ma nemmeno nella rete “young” di Mediaset la situazione è migliorata. Allora via dal palinsesto.
Terapia d’Urgenza – Non migliori le sorti della controrisposta “medical” di Rai 2: non c’é Sergio Muniz o Milena Miconi che tengano: la Terapia d’urgenza non è efficace e la serie si rivela un flop. Allora via anche questo dal palinsesto di viale Mazzini. Stasera, anziché andare in onda la nona delle 18 puntate previste, RaiDue propone un’alternativa kamikaze dal sapore estivo: il quinto episodio della prima stagione di Close To Home, sinora replicata nella seconda serata del martedì in cui verrà sostituita da Law&Order, e a seguire il pilot di Weeds, dal riscontro notoriamente mediocre sulla tv generalista. Terapia d’Urgenza è precipitata nel prime time della seconda rete dal 10% della prima puntata al 5%, con una media di spettatori ormai pari a 1.500.000 (non accadeva forse dai tempi di Cinecittà). Dopo aver pazientato per tante settimane, forse colpevole di averla fatta debuttare troppo in anticipo a fine agosto, Antonio Marano ha mollato la presa.
Una strage – Sospeso anche l’improponibile Medici Miei, il medical di casa nostra vede sacrificata all’altare dell’Auditel una nuova vittima, forse l’operazione più amorfa e maldestra del settore. Riuscendo a fare peggio, in termini di qualità e appeal, della Medicina Generale di RaiUno. Niente a che vedere con gli inarrivabili E.R, Grey’s Anatomy e Dr.House, che arrivati tutti alla ennesima serie, incollano i telespettatori al piccolo schermo.