Tutto è cominciato pochi giorni fa, al rientro delle vacanze. Michele Santoro, dalla pagina ufficiale di Annozero sul sito della Rai lanciava questo messaggio: “Cari amici, sono Michele Santoro e ho bisogno del vostro aiuto. Mancano pochi giorni alla partenza e la televisione continua a non informare il pubblico sulla data d’inizio di Annozero. Perciò vi chiedo di inviare a tutti i vostri amici e contatti su Internet gli spot che abbiamo preparato a questo scopo e che non vengono trasmessi”.
Pian piano, quello spirito di resistenza partigiana che spesso popola i movimenti internettiani si è data da fare e i video sono diventati – come non mancherà di ricordare lo stesso Santoro – un “caso” mediatico, tanto che meno di due giorni dopo lo stesso giornalista diffonderà un secondo messaggio: “Cari amici, sono Michele Santoro. Voglio ringraziare tutti voi per aver fatto circolare su Internet gli spot che annunciano il ritorno di Annozero. Grazie a voi questi spot sono diventati un vero e proprio caso mediatico su Youtube e su Facebook con quasi 130mila viste. E le statistiche sono in continua crescita. Ciò nonostante la Rai insiste a non volerli mandare in onda. Continuate ad aiutare me e il mio gruppo a diffondere il nostro messaggio! L’appuntamento con Annozero rimane comunque per Giovedì 24 Settembre alle 21.00 su Rai Due.”
Trovare i motivi della posizione della Rai in rete è quasi impossibile, trovare tutte le recriminazioni di Santoro – invece – un bazzecola. Può essere una trovata “pubblicitaria”? E se fossero davvero troppo costosi o di cattivo gusto questi spot? Impossibile? Beh, allora sono da diffondere con ogni mezzo, per difendere la libertà di informazione. Magari anche attraverso il blog ufficiale di Annozero, pensato per fare da cerniera tra la trasmissione e i suoi spettatori e curato proprio dalla redazione del programma. E il cui ultimo post risale a novembre 2008. Noi, intanto, facciamo la nostra parte e diamo un piccolo suggerimento: nello spot aggiungete la data (24 settembre 2009), così il pubblico la sa.