Ogni tanto durante i compiti in classe mi arrivavano dei bigliettini sul banco. Per lo più niente di illegittimo: era un innocente scambio di bigliettini fatti solo per passare il tempo. In effetti per superare le verifiche eravamo in molti a usare la tecnica aspetta che il secchione ti passi il compito.
Ma nellattesa che i pochi studiosi concludessero e diffondessero il frutto del loro sapere, si ammazzava il tempo disegnando vignette che ritraevano i professori in situazioni imbarazzanti, giocavamo a tris e facevamo le palline con la colla liquida.
Finché un giorno la prof mi beccò! Davanti a tutta la classe aprì il carteggio epistolare fra me e il mio compagno di banco Marcello. Gabriele, chi è questa qui che hai disegnato?
Ovviamente non potevo dire che era lei, vestita con un bikini tigrato e una mandria di mandrilli infoiati al seguito.
Lamù! risposi. La sexy aliena degli anni Ottanta mi ha salvato la vita e soprattutto dalla bocciatura. Nata dalla mente di Rumiko Takahashi nel lontano 1978, laliena Lamù – nota in Giappone come Lum – è la protagonista di Urusei Yatsura (I Casinisti del pianeta Uru).
Gli alieni del pianeta Uru arrivano sulla terra pronti a soggiogare il pianeta, ma danno una chance di salvezza ai terrestri: se un umano scelto a caso riuscirà in una gara dinseguimento a toccare i cornini di Lamù, il mondo sarà salvo. Leletto è Ataru Moroboshi, classico ragazzo dallormone impazzito che slacciando il reggiseno a Lamù ottiene la vittoria, ma a causa di un malinteso rimarrà legato a lei per sempre.
Infatti nel momento della vittoria, Ataru dichiara pubblicamente tutto il suo amore alla fidanzata Shinobu, gli alieni però fraintendono e Lamù, innamorata del suo tesoruccio, lo torturerà per tutta la vita.
Lamù è una delle prime pin up in reggiseno e mutandine ad approdare nei cartoni. Più sexy della nanetta Betty Boop, più avventurosa di Goldrake e più comica di Tom & Jerry: 200 episodi, 6 lungometraggi e 11 OAV (ovvero episodi inediti per il mercato Vhs di allora) Urusei Yatsura è una serie ricca di personaggi esilaranti e fra le produzioni giapponesi più longeve.
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Ed è proprio una peculiarità di Rumiko Takahashi quella di creare saghe lunghissime con tanti protagonisti. Portano la sua firma altre opere mitiche come “Ranma ½”, “Inuyasha” e il romantico “Cara dolce Kyoko”. Ma Lamù resta di certo la più famosa, vuoi per la sensualità della protagonista, per le piccanti tematiche sessuali che affronta – vedi le esemplari punizioni corporali subite da Ataru – o per le bizzarre ambientazioni spaziali.
Come tutti gli alieni, Lamù è dotata di poteri straordinari. Il più temuto è la scarica da 3000 volt con la quale fulmina chi osa tentare di sedurre il suo amato. Il cugino Ten, invece, sputa fuoco a tradimento nei momenti di pericolo. Fra i personaggi più curiosi ricordiamo Satura, la conturbante dottoressa della scuola di Ataru, e lo zio Sakurambo, monaco buddista e dall’appetito infinito.
L’invasione degli alieni continua per tutta la serie, fra viaggi interstellari, avventure oniriche e riferimenti colti a leggende giapponesi. Ma riuscirà Lamù alla fine a coronare il suo sogno d’amore con Ataru?
Pare che per disegnare la figura della sexy aliena, l’autrice del fumetto si sia ispirata a una foto in bikini tigrato di Agnes Lum, modella e cantante cino-hawaina fra le prime ad apparire in costume o abiti succinti.
Negli stessi anni l’immaginario erotico degli adolescenti italiani si formava invece sulle ruspanti modelle di intimo che apparivano su Postal Market. Forse è per questo che ci siamo trovati poi invasi dalle varie Jacula o Zora. Nel cartone animato sono moltissime le citazioni e i rimandi ad altre serie: da “Ken il Guerriero” a “Lady Oscar”, da “Rocky Joe” a “Nausicaa” di Miyazaki.
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La prima sigla di Lamù pare sia il mistero della rete e delle case discografiche: nessuno ne conosce autore, titolo e interprete. Si faccia quindi avanti il cantante perché la Siae ha probabilmente dei soldi da versargli…
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La seconda sigla invece era cantata da Stefano Bersola, fratello della più nota Jenny B. vincitrice di Sanremo giovani nel 2000.
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CANTATA DA BERSOLA
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Il poco noto artista rock Matthew Sweet ha usato le immagini di Lamù per i suoi video musicali, come a dire che l’amore per un cartone non ha confini e né classe sociale. In effetti è così: tutti amano Lamù. E la mia professoressa purtroppo non le assomigliava per niente!
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DI MATTHEW SWEET
(Gabriele de Risi)