E’ il turno dell’onorevole Maurizio Gasparri, ospite del programma radiofonico Un giorno da pecora. Il sentore del Pdl parla della sua fede politica e dichiara di non essere mai stato fascista. Maurizio Gasparri, capogruppo al Senato del Pdl, oggi ai microfoni del programma di Radio2 ‘Un Giorno da Pecora’ ha voluto chiarire alcuni aspetti della sua passata militanza nel Msi.
Nega di essere mai stato fascista? Si, non sono mai stato fascista, sono di destra. Quando ho iniziato il mondo di destra veniva considerato nostalgico e neo fascista. Ma esiste una sua foto mentre faceva il saluto romano? Una, al cimitero. Nel 1991 andammo a rendere omaggio ai caduti della marcia su roma che sono sepolti al Verano. Puo’ essere più chiaro? Nessuno sa che la Marcia su Roma, che fu considerato un evento in contrasto con le regole democratiche ma non violento, non come la fine del fascismo che fu accompagnata da una guerra civile drammatica, comportò lo stesso dei caduti.
E allora? Allora andammo con Buontempo a questa cappella a rendere omaggio a questi caduti. Lo rifarebbe? Oggi non andrei a fare il saluto romano.
A proposito delle polemiche sulla festa del 17 marzo in occasione del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, Gasparri dice che si può festeggiare il 17 marzo e lavorare invece il 2 giugno. “La Confindustria, ha detto che festeggiando il 17 marzo c’è il rischio del ponte e ci potrebbe essere un danno”.
E cosa propone allora? “Il 2 giugno cade di giovedì, ed è la festa della Repubblica, si potrebbe quest’anno fare un giorno di festa il 17 marzo e il 2 giugno lavorare. E poi nel 2012, ritornare alla festa del 2 giugno”. Ma lei cosa ne pensa della festa del 17 marzo? “Io sono favorevole al fatto che sia un giorno di festa, con uffici e scuole chiuse, a patto che non sia soltanto una festa per stare a casa”.