Gianni e le donne è un film garbato ed ironico, come il suo autore, Gianni Di Gregorio. Un opera che predilige i silenzi e gli sguardi ai dialoghi, poiché come sottolinea il regista è lespressione di «una comicità passiva, che deriva dalla passività del personaggio. Lironia con cui vengono affrontati i spinosi problemi della vecchiaia è insita nellessere stesso di Di Gregorio, poiché, come ci rivela, «la sofferenza mi spaventa e sento sempre il bisogno di girarci intorno.
Il film nasce da esperienze di vita quotidiana dellautore: «Lidea mi è venuta sul set del mio primo film, Pranzo di Ferragosto, ripensando a come mi guardavano le donne sull autobus, totalmente indifferenti. Ho fatto questo film per ridere sul fatto che le donne dopo una certa età ti vedono come una poltrona.
«Lui si lamenta dell autobus, ma non sa cosa vuol dire per una donna diventare trasparente, anzi questo potrebbe essere il suo prossimo film, gli risponde Elisabetta Piccolomini, che nel film interpreta la moglie.
Parole di entusiasmo da parte di Alfonso Santagata, avvocato e migliore amico del protagonista nel film, che esalta lopera: «Un ritorno meraviglioso della commedia italiana, non è una trasposizione della comicità televisiva, cè amore, cè morte, cè tutto.
Anche la produzione ha grandi speranze per questo film, che uscirà in più di 150 copie e verrà presentato al Berlin International Film Festival, sabato 12 febbraio.
Inevitabili, causa il tema affrontato, le domande sul rapporto tra il film e lattualità politica:
«Questa non è la chiave di lettura voluta allinizio, spiega Di Gregorio, «io pensavo alluomo comune, volevo solo difendere ciò che per me è naturale. Il rapporto di Gianni con le donne è d amore, di devozione e di sudditanza.
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Elisabetta Piccolomini sottolinea e rafforza il concetto: «Gianni è un uomo a cui piacciono le donne, non vuole semplicemente scopare».
Il film è anche un doveroso omaggio al luogo di origine del regista, la città di Roma, con il suo cuore nel quartiere trasteverino, che è poco riconoscibile allo straniero nelle scene, ma che inquadra perfettamente lo spirito di quelle zone «che hanno perso la loro identità, ma che hanno mantenuto le loro caratteristiche paesane».
Chiude la conferenza Valeria de Franciscis Bendoni, l’attrice che interpreta la madre del protagonista: «Sono diventata attrice per caso. Mio marito diceva che ero imprevedibile, ora ho dimostrato che aveva ragione».
(Matteo Zinanni)