Come da copione, Lorenza Lei è il nuovo direttore generale della Rai. Ora, sono in molti ad auspicare un clima di maggior serenità e collaborazione in seno ai vertici dell’azienda di Stato, dopo la controversa uscita di scena del suo predecessore, Mauro Masi, ora Ad di Consap. Masi, infatti, specie negli ultimi mesi è stato al centro di numerose polemiche e attacchi, da sinistra come da destra; se l’opposizione gli rinfacciava una gestione subordinata agli interessi del premier, la maggioranza lo accusava di non essere in grado di far rispettare la par-condicio a personaggi come Santoro, Fazio o Floris. La Lei è stata votata all’unanimità dai membri del Cda di Viale Mazzini. Classe 1960, è la prima donna ad accedere alla caria di Dg. Bolognese, sposata, con un figlio, è laureata in antropologia filosofica. Si definisce cattolica, come si evince dal profilo presente sul sito della fondazione Magna Charta di cui è membro del comitato scientifico. Entrata in Rai nel ’97, ha ottenuto nel 2000 l’incarico di responsabile di Rai Giubileo. Viene nominata, in seguito, capo struttura Pianificazione mezzi e risorse di Rai Uno, mentre,nel 2002, è a capo dello staff della Direzione generale. Più tardi diventa responsabile delle risorse televisive e, da due anni, assume la carica di vice direttore generale con delega alla gestione e organizzazione del prodotto. La sua nomina al vertice della Rai ha suscitato reazioni entusiaste bipartisan. «E’ andata benissimo. C’è un ottimo clima in Consiglio, un clima di grande collaborazione», è stato il commento di Paolo Garimberti, presidente della Rai, mentre l’associazione dei dirigenti della tv di Stato, nell’esprimere grande soddisfazione ha auspicato che «il metodo con cui si è arrivati alla nomina, rapido e all’unanimità, e la scelta di premiare non solo per la prima volta una donna ma una professionalità interna alla Rai, inaugurino una nuova fase contraddistinta da attenzione non all’appartenenza ma al merito e alla competenza». Scelta positiva anche per il consigliere di minoranza Nino Rizzo Nervo, che rinasce nel neo-direttore generale «le premesse per far dimenticare la fallimentare e imbarazzante gestione del precedente direttore generale».
Dice la sua anche il ministro per lo Sviluppo economico, Paolo Romani, convinto che il nuovo dg, «con la competenza e l’indipendenza che hanno contraddistinto il suo percorso professionale, saprà portare avanti il rilancio produttivo della prima industria culturale italiana». Per Lorenza Lei, pare che l’impresa sarà ardua: come riporta il sito internet di Rai News 24, eredita una situazione particolarmente intricata: «116 milioni di passivo nel 2010» dal punto di vista del bilancio e i «palinsesti autunnali da approvare, con relativi contratti».