Presadiretta, emergenza rifiuti in Lazio? video puntata 22 gennaio 2012. Presadiretta, il programma condotto da Riccardo Iacona su Rai Tre, nella puntata di ieri sera, domenica 22 gennaio 2012, ha proposto ampi reportage sulla situzione dei rifiuti nel Lazio. La discarica di Malagrotta è ormai satura, per cui si stanno valutando le possibili soluzioni in grado di risparmiare la regione Lazio dall’apertura di centri di raccoglimento e smaltimento dei rifiuti in siti archeologici quali Tivoli, Riano e zone limitrofe. La questione della raccolta differenziata è diventata, per il prefetto di Roma, un caso scottante. Renata Polverini avrebbe addossato le responsabilità al sindaco Walter Veltroni e pensa di riaprire nuove discariche, visto che i termini per la chiusura di Malagrotta sono stati oltrepassati. La trasmissione mostra lo stato di emergenza in cui si trova la zona, con interviste ai cittadini che vi abitano. L’immondizia non solo ha riempito l’immensa area, ma l’ha trasformata da un buco ad una collina. E si tratta di rifiuti indifferenziati, che contravvengono alle norme Europee. Solo il 20 per cento di essi vengono trattati tramite un gassificatore. Il 24 per cento di rifiuti differenziati che giungono da Roma costituisce inoltre un gran problema per lo smaltimento, visto che, a questo punto, l’80 per cento di tutto il “talquale”(cioè immondizia non differenziata) viene interrato, con relativi danni per l’ambiente. L’avvocato Manlio Cerroni, proprietario di Malagrotta, vede davanti a se un’unica soluzione: utilizzare il sito di Quadro Alto a Riano, almeno fino a che non si trovi una soluzione a “cinquestelle” per lo smaltimento. Intanto, i cittadini di Malagrotta fanno pressioni per ottenere la bonifica del luogo. Anche se non esiste uno studio epidemiologico, l’Arpa (Agenzia regionale di protezione ambientale del Lazio) ha documentato quantitativi di percolato tali da inquinare le falde acquifere e il suolo. A Riano e Corcolle, intanto, si susseguono le proteste per non diventare le nuove “malagrotta”. La protezione civile spiega davanti alle telecamere di Presadiretta che la vicinanza alle falde acquifere, unita alla pietra di tipo poroso che le sovrasta, costituisce un rischio serio per la popolazione. E proprio quest’ultima, racconta il disinteresse della regione Lazio, che non ha mai mandato nessuno ad accertarsi della pericolosità esistente. Recandosi a Villa Adriana, patrimonio dell’UNESCO, si scopre un altro sito scelto per il conferimento dei rifiuti: Corcolle. Alessandro Macina, inviato, mostra il sito assieme ad alcuni abitanti. La ditta Ecologia s.r.l. sta progressivamente affittando i terreni ad uso discarica, compromettendo l’agricoltura. Si teme un fenomeno simile a quello avvenuto a Guidonia, dove si è ridotta sempre più l’area verde e aumentato il perimetro della discarica. La società di Cerroni, Ecoitalia ’87, ha subito una diffida dal comune, atta a ottenere la bonifica dei luoghi nel minor tempo possibile. Stessa sorte ha subito Roncigliano, discarica del comune di Albano Laziale che si è espansa sempre più, riversando percolato nei torrenti. Per ambedue i siti, l’Arpa ha riscontrato valori di inquinamento pericolosamente oltre la norma. Vi è poi il progetto di una “discarica definitiva” a Pizzo del Prete, con annesso termovalorizzatore. Continua alla pagina seguente.
Il prefetto ha proposto al signor Alfredo Lauteri, imprenditore agricolo proprietario di gran parte di quei territori, di trasformare l’inceneritore in un business personale. Ma il proprietario si è opposto, dichiarando di non voler disfare il suo centro zootecnico, il quale, paradossalmente, è stato finanziato per il 35 per cento dalla regione Lazio. Il centro contiene prodotti a filiera controllata, tra cui una consistente fetta del latte di Roma, che Lauteri assieme ad altri agricoltori producono giornalmente. Altro caso del “modus operandi” della regione riguarda Peccioli, sito di una già esistente discarica dove, per ottenere il consenso della gente del luogo, sono stati promessi un gassificatore in grado di ridurre l’inquinamento e delle ecoballe trattate, oltre all’abbattimento delle spese dei rifiuti pagate dai cittadini. Ma nessuna delle misure è stata rispettata. La trasmissione analizza proprio il punto principale e risolutivo del problema: la raccolta differenziata. A Roma, purtroppo le percentuali si aggirano su un 80 per cento di indifferenziata a fronte di un 20 per cento che lo è. Le cifre migliorano in quartieri come Trastevere, dove viene effettuata porta a porta. Qui infatti diventano addirittura del 70 per cento. Inoltre, si sta diffondendo anche il modello “duale”(umido-non riciclabile). Ma c’è un limite anche alla raccolta differenziata: impianti per lo smaltimento come quelli di Pomezia, oltre ad avere un costo alto per i cittadini, non riescono a gestire gli alti quantitativi conferiti, che puntualmente finiscono a Malagrotta, tra l’indifferenziato. Anche l’organico, pur venendo smaltito, ha oneri finanziari alti. Le immagini mostrano infine S.Francisco, che ha raggiunto il 78 per cento di smaltimento e compostaggio, con l’obiettivo di creare rifiuti zero entro il 2020. Inoltre, il progetto sui rifiuti ha creato nuovi posti di lavoro, tramutandosi da spesa in guadagno. La Recology, ditta che si occupa di smaltimento, mostra i metodi avanzati per creare un numero bassissimo di rifiuti. Il fine dell’ente, è quello di fare a meno, in futuro, dell’uso delle discariche. Clicca qui per guardare il video (Rai.tv) della puntata.