Anticipazioni. Intervista a Simone Gandolfo (esclusiva). Ris Roma 3 torna stasera su Canale 5 alle ore 21.30. Cosa ne sarà della storia d’amore tra il capitano Brancato e il tenente Serra? Lucia ha lasciato Orlando e ha una relazione con il consulente Stefano Greco, che però sta per “tradirla”. Cosa succederà in questo interessante triangolo, in cui si innesta il pericolo dato dalla presenza della Banda del Lupo? L’abbiamo chiesto a Simone Gandolfo, che nella fiction interpreta Orlando Serra. Simone, con entusiasmo, in questa intervista a ilsussidiario.net regala alcune anticipazioni e ci accompagna alla scoperta del “backstage” di Ris Roma 3. Simone non è solo un affermato attore, ma anche un regista in carriera. A gennaio 2013 uscirà nella sale americane e italiane il primo lungometraggio da lui diretto. E scoprite leggendo in che genere di film si cimenta il “tenente” dei Ris di Roma…
Il personaggio che interpreti, Orlando Serra, in questa terza stagione sta vivendo un momento difficile…
Orlando è un uomo istintivo e onesto: il rapporto travagliato e burrascoso con Lucia Brancato lo inquieta e lo costringe a mettersi in discussione. In determinate circostanze non riesce a trattenersi e dice ciò che pensa… La difficoltà che Serra incontra in questa terza stagione di Ris Roma stanno nel saper gestire gli aspetti professionali e sentimentali della sua vita, che per Orlando convergono nell’ambiente di lavoro. La presenza pericolosa e minacciosa della Banda del Lupo, inoltre, avvelena la vita dei Ris e, come avete visto, anche quella di Orlando.
Cosa succederà tra Orlando e Lucia: ci sarà una resa dei conti?
Certo, in questa terza stagione della fiction ci sarà una resa dei conti tra Serra e la Brancato. Per Orlando non è finita, ha ancora molte “cartucce da sparare”…
Stefano Greco, il “rivale” di Serra, tradirà Lucia per salvare la figlia, rapita dalla Banda del Lupo. In questo incalzante intreccio, che ruolo avrà Orlando?
Orlando Serra in questa situazione, in cui Stefano sceglie di assecondare il Lupo, tradendo Lucia, avrà un ruolo fondamentale. Non posso anticipare tutto, ma sarà proprio Orlando a dipanare i fili aggrovigliati di questo pericoloso intreccio, attraverso la sua capacità di intuizione e di indagare nell’animo umano…
La sfida tra i Ris e la Banda del Lupo rende viva e appassionante la fiction da due stagioni. Cosa ne sarà di questo gruppo di spietati criminali?
Beh, in Ris Roma 3 c’è sempre qualcosa che resta in sospeso, che tiene alta la tensione anche sul finale, ma – è un mio parere personale – credo che la story line della Banda del Lupo, sempre avvincente, abbia ormai fatto il suo tempo e tenda a esaurirsi.
Simone, come hai affrontato il set di Ris Roma 3, tra scene da scienziato e momenti di azione?
Sul set era presente un autentico tenente dei Ris che ha affiancato e aiutato noi attori quando avevamo necessità. Per poter essere preciso e credibile nei dialoghi e nelle varie scene, ho approfondito alcune nozioni scientifiche per avere un minimo di conoscenza degli argomenti oggetto delle mie scene. Per quanto riguarda quelle d’azione… sono il mio sogno da quando ero bambino: mi sono divertito tantissimo, esserci è stato molto bello e divertente.
Nella tua carriera di attore hai interpretato Costante Girardengo ne La leggenda del bandito e del campione e Fausto Coppi in Gino Bartali – L’intramontabile: due “leggende” del ciclismo, cosa ti hanno lasciato queste esperienze?
Sono state due splendide occasioni professionali, simili, ma diverse. Nel film in cui ho interpretato Coppi, Pierfrancesco Favino recitava nel ruolo di Bartali e abbiamo effettuato quasi tutte le riprese in sella alla bicicletta, solo in pochissime scene non eravamo in bici: ci siamo allenati moltissimo, avremo fatto quasi seimila chilometri in bicicletta. Mi sono documentato moltissimo sulla vita di Fausto Coppi grazie al materiale letterario, a giornali e rotocalchi dell’epoca e documenti televisivi. Per interpretare Costante Girardengo, invece, ho letto il libro a lui dedicato e ho lasciato libero sfogo alla fantasia.
A cosa ti sei ispirato?
E’ stato più difficile stabilire i confini tra leggenda e verità nel rapporto tra il ciclista e il bandito Sante Pollastri. Ho girato meno scene in bicicletta perchè la miniserie raccontava in misura dominante la storia di questa straordinaria amicizia tra il bandito e il campione. Mi sono ispirato, per interpretare Girardengo, alle vicende che mi raccontavano i miei nonni legate a quel periodo storico, cercando di immedesimarmi nella vita di un contadino del Piemonte tra gli anni Venti e Trenta. Ho capito – e di conseguenza cercato di mettere in scena – che la fatica che faceva Girardengo in sella alla bici era minore di quella da contadino in quella “terra grama”…
Hai recitato ne La tigre e la neve diretto da Roberto Benigni: raccontaci il tuo incontro con una “leggenda” del cinema italiano e dell’arte dello spettacolo.
Ero molto giovane e ho interpretato un ruolo “piccolo”, ma è stata un’esperienza meravigliosa. Roberto Benigni è un genio, ma anche una persona straordinaria: con la sua genialità ti abbraccia e ti comprende. E’ di una disponibilità e di una gentilezza squisite.
Tu non sei solo un attore, ma anche un regista…
Ho intrapreso la carriera di regista da quattro anni: ho studiato e mi sono diplomato alla New York film academy, ho realizzato diversi cortometraggi e ho fondato una società con cui ho realizzato spot, videoclip. Da un anno con la mia società mi sono consociato con quella del collega Luca Argentero, che si chiama Inside production, e insieme abbiamo prodotto il mio primo lungometraggio, che dovrebbe uscire nelle sale americane ai primi di gennaio 2013, per poi arrivare nei cinema italiani. Il film si intitola Cose cattive e ha come protagonisti giovani attori, come Marta Gastini (nel cast di Dracula 3D di Dario Argento) e Pietro Ragusa. E’ stato girato in inglese per il mercato americano e poi doppiato in italiano per l’uscita nelle sale italiane. Si tratta di un film horror…
(Camilla Schiantarelli)