Riassunto puntata Matrix 7 febbraio 2012 Alessandro Vinci è tornato a condurre una nuova puntata di Matrix ieri sera, martedì 7 febbraio, incentrata principalmente sul tema del lavoro. E stato infatti riaperto il dibattito sulle parole del premier Monti che, proprio dalla poltrona del programma di Mediaset, aveva affermato che il posto fisso può risultare monotono. Gli ospiti di ieri erano il leader della CGIL Susanna Camusso, Giampaolo Galli, direttore generale di Confindustria, Giorgia Meloni del Pdl, Matteo Colaninno del Pd e i giornalisti Oscar Giannino e Luca Telese. Dopo aver rivisto le immagini delle dichiarazioni del presidente del Consiglio si torna in studio e il dibattito può avere inizio: prende la parola la Camusso, secondo cui «il problema non è un posto fisso, il problema è un lavoro tutelato. Bisogna rispondere a due generazioni di precari oramai. Il posto fisso continua a spiegare la Camusso – non l’ha mai garantito nessuno, non esiste come concetto. Il problema è la precarietà, che ai giovani, qualche anno fa, è stata fatta passare come flessibilità. Bisogna creare lavoro, altrimenti si parlerà solo e soltanto, come si è fatto finora. Viene poi mostrato un altro video che solleva un nuovo spunto di cui parlare, che ruota essenzialmente intorno a una domanda: il posto fisso, tanto sognato dagli italiani, ha raggiunto il livello di saturazione? L’assessore alle risorse umane Enrico Cavallari mostra, a dimostrazione di quanto ancora lo Stato creda in tale soluzione, le trecentomila richieste ancora in atto per duemila posti di lavoro messi a concorso dal comune. Prende poi la parola Giannino che, dopo aver spiegato il cosiddetto modello tedesco, parla di licenziamento. La Camusso punta il dito e si oppone alle sue dichiarazioni, mentre Giorgia Meloni spiega che «dobbiamo dare il diritto anche agli imprenditori di fare le scelte che più si confanno alle loro esigenze. L’errore di quella frase di Monti continua la Meloni – è il rivolgersi a una categoria di cittadini che, sul lavoro fisso, poggia l’ammortizzatore sociale per eccellenza odierno, che è la famiglia. Si parla poi di precarietà giovanile, di contratti lavorativi e di mancanza di tutela: in collegamento da Roma, Monica Giandotti intervista diversi giovani che fanno proprio parte di questo difficile mondo della precarietà, e successivamente la Camusso spiega che «non esistono più lavori cosiddetti supergarantiti, di questo dobbiamo prendere consapevolezza il prima possibile.
Sempre da Roma, Eleonora Voltolina parla invece del drammatico mondo dei contratti a progetto, che ha sperimentato per esperienza personale, e successivamente Colaninno invita alla flessibilità: «sono stati introdotti vari tipi di contratto, ma pochi di essi hanno trovato una reale collocazione nel mercato lavorativo». Infine si parla del tema del licenziamento, con la testimonianza di Chiara Guttilla, una ragazza con due lauree, costretta a casa da una gravidanza che le è costata il lavoro. Parlano la Camusso e la Meloni, con quest’ultima che parla di uno «scarico di diritti, in cui chi l’imprenditore che se li vede negati li ha scaricati sui giovani, fascia debole del sistema lavoro».