SERVIZIO PUBBLICO/ Marco Travaglio e la storia politica di Beppe Grillo (video). 10 maggio 2012
Nella puntata andata in onda ieri sera di Servizio Pubblico, Marco Travaglio ha presentato il suo consueto editoriale intitolato questa volta “Quelli che avevano capito tutto”. Il video

Servizio Pubblico, leditoriale di Marco Travaglio. 10 maggio 2012 Nella puntata andata in onda ieri sera di Servizio Pubblico, Marco Travaglio ha presentato il suo consueto editoriale intitolato questa volta “Quelli che avevano capito tutto”. Descrive con il suo solito stile pungente la storia politica di Beppe Grillo, dai primi comizi in piazza fino al partito Movimento Cinque Stelle, che in queste ultime elezioni ha fatto registrare un vero boom di consensi. Nell’estate del 2007 Grillo lancia una serie di primarie programmatiche online, e per tre mesi vennero discusse proposte da 800 mila persone, e dopo averle raccolte tutte Grillo le ha riunite e portate a Prodi a Palazzo Chigi. Le tante proposte parlavano di energia rinnovabile, Wi-Fi gratis, rifiuti e di tanti altri temi oggi molto attuali. Prodi si appisola, come commenta Grillo, così l’8 settembre il comico genovese organizza il primo “V-Day” a Bologna. Vi parteciperanno, stando ai voti raccolti, 350 mila persone, lì per esprimere la loro opinione. I temi trattati erano: la cacciata dal parlamento per chi avesse pendenze penali; tetto massimo di due legislature; riforma parlamentare per tornare a scegliere i parlamentari. Questi 350 mila voti giacciono ancora oggi sepolti in un qualche cassetto di una stanza lontana dai luoghi di governo. Quel giorno a Bologna non c’è nessuna emittente televisiva né della Rai né tanto meno Mediaset. Ci sono solo Sky ed Annozero, dice Travaglio. Quel giorno i Tg non parlano del fenomeno di Bologna, se non per pochi secondi e con un piglio critico. Mazza, direttore Rai, ammonisce Grillo affermando che un comportamento come il suo può portare a disordini. Accusato di qualunquismo, populismo, demagogia, volgarità, espressione della peggior destra, nazista, fascista, mussoliniano, Grillo non veniva mai preso come espressione di un crescente disagio popolare, dice Travaglio. Altro “V-Day” a Torino, in piazza quella volta ci sono centomila persone ed altre duemila sono collegate in 10 piazze di tutt’Italia. Quel giorno le “Grillate rosse” come titolano alcuni giornali, non sparano ma firmano 500 mila firme su tre referendum: 1) abolire l’ordine dei giornalisti; 2) abolizione della legge Gasparri; 3) abolizione dei finanziamenti pubblici ai giornali. Grillo tenta di presentarsi alle primarie, per il PD, ma non essendo tesserato fa la richiesta di tesseramento ma vede la sua richiesta respinta. Nel 2010 nasce il Movimento Cinque Stelle, che porta al voto tantissime persone, ma i partiti tutto questo dice Travaglio – non lo comprendono e lanciano su Grillo anatemi per aver portato via voti a destra e a sinistra.
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