Ballarò, riassunto prima puntata dell11 settembre 2012 (video) E cominciata ieri sera la nuova attesa stagione di Ballarò, trasmissione di approfondimento politico ed economico condotta come sempre dal giornalista Giovanni Floris su Rai Tre. Tanti i temi trattati, legati in particolare alla grave crisi economica che il Paese sta attraversando ormai da diversi anni: in particolare si è cercato di capire se effettivamente in questi primi dieci mesi di governo tecnico, presieduto da Mario Monti, sia avvenuto un miglioramento della situazione finanziaria italiana e se sia in atto un processo volto alla crescita. Altro tema caldo trattato durante la serata è quello riguardante la pressione fiscale che nel nostro Paese sta davvero mettendo a dura prova la sopravvivenza economica di famiglie e imprese. Infine, un focus anche sul mondo del lavoro attraverso lanalisi della riforma messa in campo dal ministro Fornero, nel tentativo di capire leffettiva efficacia della manovra. Giovanni Floris ha discusso di questi argomenti con i vari ospiti in studio, tra cui il sindaco di Firenze Matteo Renzi, il vice Ministro del Lavoro e delle politiche sociali Michel Martone, il segretario nazionale della Lega Nord Roberto Maroni, la professoressa Irene Tinagli, economista e parte attiva del progetto politico di Montezemolo denominato Italia Futura, il direttore del quotidiano Il Giornale Alessandro Sallusti, il presidente dellAssonime Luigi Abete. Immancabili poi i diversi collegamenti con il segretario confederale della Cgil Elena Lattuada, il presidente della RCS Libri Paolo Mieli e il presidente dellagenzia statistica IPOS Nando Pagnoncelli, il quale nel corso della trasmissione presenterà i risultati di un sondaggio in cui ha chiesto la reazione degli italiani di fronte alleventualità di una nuova ricandidatura da parte dellex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Gli italiani si sono nettamente schierati dalla parte del no, con oltre il 70% delle risposte. Il dibattito prende dunque il via: il primo tema mette in luce i cambiamenti avvenuti dallo scorso giugno ad oggi, in particolare analizzando i vari livelli dello spread, ossia il differenziale tra i titoli di stato decennali italiani e corrispettivi bund tedeschi, a giugno a 465 punti base ed oggi a quota 353. Questo, come sottolinea Abete, è una cosa molto positiva in quanto indice di una maggiore credibilità dellItalia agli occhi dei mercati. Tuttavia vi sono anche degli aspetti negativi legati a questi tre mesi, vale a dire quelle 41 mila imprese che hanno dovuto chiudere la propria attività produttiva. Altro punto dolente è certamente quello riguardante i rincari, con una media di 55 euro in più da pagare per acqua, luce e gas rispetto allo scorso mese di maggio. Per non parlare poi del prezzo del carburante, il cui aumento ha portato a pagare durante le vacanze estive ben 22 euro in più per un pieno rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Al primo poso nel cosiddetto salasso di fine stagione cè però lImu, la cui seconda rata è da pagare entro il 17 dicembre. Entro il 30 novembre cè poi da versare lacconto per Irpef, Ires ed Irap, ed entro il 27 dicembre cè lacconto delliva. In totale emerge che per le tariffe riguardanti le bollette su base annua ogni famiglia è costretta a sborsare in media circa 550 euro in più. Alla domanda se effettivamente lItalia sia ripartita o meno, tutti concordano sul fatto che gli effetti della cura Monti non si sono ancora potuti tastare con mano anche perché alcune importanti riforme non si sono potute concretizzare in funzione del fatto che lesecutivo si è trovato con le mani legate dalla maggioranza che lo sostiene. Fatto sta che dati dellIstat mostrano come il potere di acquisto degli italiani sia ulteriormente in flessione: per esempio, un lavoratore che percepisce 1500 euro al mese dovrà rinunciare a ben 306 euro.