Piazzapulita, riassunto puntata 20 settembre 2012 (video) – La puntata andata in onda ieri sera di Piazzapulita su La7 non poteva non trattare lo scandalo che sta investendo la Regione Lazio e il Popolo della Libertà. Franco Fiorito, ex capogruppo del Pdl alla Pisana, detto er Batman, è accusato di peculato e la trasmissione condotta da Corrado Formigli cerca di fare luce su quanto accaduto. In studio, per dibattere dellargomento, cè la governatrice del Lazio Renata Polverini che, proprio ieri, ha minacciato le dimissioni dal consiglio per le accuse rivoltale da Fiorito stesso. Assieme a lei vi sono anche Alessandro Sallusti (direttore de Il Giornale), Marco Damilano de lEspresso, Antonello Caporale de Il fatto quotidiano, leconomista Luigi Zingales, Debora Serracchiani del Pd, Alessandra Mussolini del Pdl, Emilio Fede (alla sua prima apparizione televisiva dopo le dimissioni dal Tg4) e Umberto Croppi (Fondazione Valore Italia). La prima a prendere la parola è Alessandra Mussolini la quale si rivolge subito alla Polverini sostenendo che lei, come tutti gli altri, ha fatto in realtà finta di “non sapere” che tutte quelle cifre, alla luce del sole, erano sempre state di dominio “pubblico e privato allo stesso tempo” all’interno nel Pdl. La risposta della Polverini è energica, anche se composta: respinge subito gli attacchi redarguendo e tacciando di ignoranza sui fatti la Mussolini. Inoltre, ammette di non sentirsela di condannare né scagionare nessuno: ma le sue dimissioni, ancora non avvenute e sulle quali la stessa politica ha avuto dei ripensamenti, sembrano essere un chiaro segnale atto a voler respingere le accuse rivolte a lei. Caporale parla di tutti gli sprechi avvenuti nella politica e viene invitato dalla Mussolini a far notare al pubblico quanto ingenti saranno le spese del Pd per le primarie. Caporale si rifiuta di rispondere causando lo sconcerto della donna, ma per Formigli questo “divagare” è fuorviante per il tema della puntata e quindi riporta tutti all’ordine. Damilano fa poi notare come tanti e tali sprechi della politica siano risalenti a delle “figure” che, in qualche modo, fanno da traino. E Fiorito, per lui, non è una di queste: “Nel territorio nazionale ci sono, e ci sono stati, ben altri ‘Fiorito’. Pensiamo allo scandalo della Lega dove qualcuno pagò per tanti altri ladrocini”. Inoltre, a ben guardare, il milione di euro di ammanco tanto millantato, secondo il giornalista, è costituito da soldi che secondo lui non hanno provenienza del tutto illecita: “A lui sono stati dati in mano soldi che dovevano passare più o meno due o tre controlli: qualcuno prima di lui ha permesso che filtrassero da qualche parte”. Eva Giovannini è in collegamento per conto della trasmissione sotto la sede della Regione Lazio e, per il consueto appuntamento che dà voce al pubblico, fa parlare una nutrita folla in protesta per la chiusura di un call center ad Almaviva che ha deciso di tagliare 632 posti di lavoro per aprire al Sud e in Albania al fine di ottenere gli sgravi fiscali e gli incentivi concessi da un decreto ancora in atto in Italia. Dopo questa sentita protesta, che fa da spartiacque nella trasmissione, si parla di Silvio Berlusconi, leader del Pdl che non sta presenziando a numerose manifestazioni di piazza del partito per evitare, in sostanza, di dover rispondere a una domanda: chi sarà il prossimo candidato alle primarie?
Il giornalista Alessandro Sortino si è “infiltrato” in questi luoghi cercando di domandare a Ignazio Larussa e affini il perchè: le risposte e le certezze sono inesistenti per chiunque. Sallusti parla proprio in merito a questa faccenda: “Non credo che Berlusconi si tirerà indietro dal suo incarico di ricandidarsi, magari non da solo e mettendo insieme uno schieramento fatto da pezzi di delusi dal Pd, pezzi del governo Monti e altri disposti all’alleanza. Tuttavia, molti di loro non vorrebbero lui come leader designato. Comunque, in caso l’operazione non riesca, e il Pdl dovesse presentarsi da solo alle elezioni, solo in questo caso sarebbe lui la punta del partito. Ma lui punta alla vittoria, non alla leadership”. Gianni Caimi (sindaco di Meda), in rappresentanza di un gruppo di primi cittadini, verso la chiusura della trasmissione fa un intervento molto forte: “A noi, di questi problemi, non ce ne frega nulla. Abbiamo, caro Formigli, gente disoccupata che non può vivere e ci siamo ridotti gli stipendi da sindaci e consiglieri. E questi porci non hanno rinunciato a nulla”. La Mussolini prova a intervenire ma viene accusata con parole molto pesanti: “A me non interessa se lei è onorevole o meno, stia zitta e non rompa le p… perchè lei, come Berlusconi, ci avete ridotti alla fame. E lui, con questa campagna elettorale, mi sembra un folle che non sta né in cielo né in terra”. Le parole si fanno sempre più colorite, con il sindaco Caimi che accusa anche Sallusti di essere un “ladro” perché prende delle sovvenzioni pubbliche. Formigli arriva al punto di dover interrompere l’intervento perché troppo pesante. L’economista Zingales, stemperando l’aria gelida che vige in studio, parla poi della “promessa” fatta da Berlusconi in caso di elezioni: quella dell’abolizione dell’Imu. Per lui è una follia perché, proprio tale tassa, ha un’importanza strategica per la crescita dello stato. In chiusura, un’intervista in “solitaria” a Emilio Fede, il quale si confida su numerosi aspetti del suo “declino”: “I bunga bunga da voi millantati erano feste dove ricordo solo la ‘ripetitività’ di Mariano Apicella. Non vi è niente di segreto”. Poi parla dei 2 milioni e mezzo di euro per i quali è indagato, da lui probabilmente “fatti sparire” in dei conti svizzeri, e chiede al conduttore: “Ma secondo voi Fede avrebbe potuto passare la dogana con quei soldi nel cofano? Uno scenario un po’ surreale, se permettete”.