La puntata di ieri sera, martedì 15 gennaio 2013, di Ballarò si è aperta con la consueta copertina di Maurizio Crozza (clicca qui per vedere il video) che voleva sapere da Giovanni Floris a ogni costo il motivo per cui non ha ancora invitato in trasmissione Silvio Berlusconi. Si sarebbe potuto fare un bel festone, ha detto Crozza, e invece ieri in studio erano presenti Gianfranco Fini e Giulio Tremonti. Insomma, è un po come voler fare un nuovo varietà con le gemelle Kessler. Rivedere poi Tremonti a Ballarò, ha continuato Crozza, è come rivedere Schettino su una nave da crociera. Ma non ha risparmiato neanche Fini, messo in guardia dal comico, sul fatto che se mollerà anche Monti, non gli resterà che Vendola con cui allearsi. E dato che in studio era presente anche Antonio Ingroia, Crozza gli ha chiesto come mai non abbia arrestato Berlusconi, visto che gli si è presentato negli studi di La 7 facendo il gesto delle manette.
Il primo servizio è stato dedicato al cosiddetto assalto alla casa e alla tendenza che si sta diffondendo, anche tra i giovani, vale a dire la vendita della nuda proprietà della casa con usufrutto a tempo determinato. Dal momento che le tasse sono praticamente insostenibili se ci si limita a tenere la casa di proprietà, poter sub-affittare una stanza in più, come in passato, sarebbe una fortuna.
A questo punto è intervenuto lonorevole Tremonti, a suo giudizio, innanzitutto, lImu sulla prima casa deve scomparire, in quanto tassa profondamente sbagliata. Anche Gianfranco Fini ha voluto esprimersi, facendo riferimento a quando fu proprio Tremonti a prevedere di fronte allUnione europea il pareggio di bilancio per lItalia entro fine del 2013, portando il Paese a correre gli stessi rischi della Grecia.
Antonio Ingroia ha invece sottolineato la principale preoccupazione dei cittadini: negli anni sono state fatte dai politici molte promesse che non sono state mai mantenute. Ingroia ammette di non avere formule magiche in mano, ma si sente di garantire che non prometterà limpossibile agli italiani, dichiarando anche lui la sua intenzione di togliere lImu sulla prima casa e di introdurre delle imposte più eque, perché non siano sempre le stesse fasce di persone a pagare. Bisognerebbe dunque procedere con limposta patrimoniale sui redditi più alti.
Altra ospite della serata è stata la giornalista Lucia Annunziata che si è soffermata sulla mancata modifica della legge elettorale, situazione di cui ha risentito anche il Pd. Dopo le primarie, infatti, si è creata una situazione paradossale, come se nel partito esistessero una prima e una seconda classe. Questa legge elettorale, dunque, andrà a produrre altrettanti disastri, come è già successo in passato. Oggi, per assurdo, in Italia si rischia di non poter governare anche se si possiede una maggioranza del 40%.
Intanto lo Stato è ridotto a rincorrere tutti, anche le famiglie, con il redditometro rendendo di fatto impossibile che si possa abbassare o addirittura togliere lImu. Secondo leconomista Alberto Quadrio Curzio, lImu avrebbe dovuto essere gestita meglio. Tale imposta dovrebbe tener conto anche del fatto che moltissimi immobili non accatastati stanno sfuggendo al controllo del fisco. Potrebbero esserci comunque diverse strade per arrivare a poter eliminare lImu: una potrebbe essere la riduzione della spesa pubblica, continuando, però, a garantire i diritti fondamentali come istruzione e solidarietà. Continua alla pagina successiva.
Nel corso della puntata è emerso come l’Italia stia vivendo una duplice crisi: quella economica e quella legata alla legittimità di chi ha gestito l’economia stessa negli ultimi tempi. Secondo Fini, l’Italia starebbe vivendo una vera e propria crisi di sistema, perché dal 2000 al 2012 le entrate sono aumentate di 228 miliardi di euro, ma nel frattempo la spesa pubblica è aumentata di 278 miliardi. Il problema sono tra l’altro tutti quei costi che non si riescono a controllare. Per Fini occorre mettere dei limiti all’uso del redditometro. L’inversione dell’onere della prova è inoltre un ulteriore punto importantissimo e da non sottovalutare. Non deve più essere il contribuente infatti a dover dimostrare qualcosa al fisco. Secondo la Annunziata, però, il problema dell’Italia non è da individuare solo nelle tasse, ma soprattutto nel fatto che le imprese non stanno più investendo nel nostro Paese.
Nella seconda parte della trasmissione ha avuto spazio il candidato del Pd, Pier Luigi Bersani, al quale è stata data la parola dopo aver ascoltato i consueti sondaggi di Nando Pagnoncelli, dai quali emerge sia un giudizio negativo da parte dei cittadini su questa campagna elettorale, sia sull’aspettativa che Bersani possa modificare la riforma delle pensioni. Per ora, del resto, il leader del Pd risulterebbe essere il candidato premier preferito, così come il Partito democratico sarebbe al primo posto per quanto riguarda gli orientamenti di voto. Bersani ha subito dichiarato di voler venire incontro alle situazioni familiari più deboli, anche per quanto riguarda l’Imu. Quest’anno, del resto, non sussistono le condizioni per ridurre le entrate di questa imposta, anche se si potrà pensare di caricare di più i grandi possessori. Secondo Bersani, anche la questione delle pensioni e degli esodati è da riconsiderare, andando a progettare un “sistema meno rigido”. Bersani, comunque, ha detto di non temere una rimonta del centrodestra in queste elezioni, perché è convinto che gli italiani abbiano compreso e imparato.