La puntata di lunedì 11 novembre di Quinta colonna Il quotidiano, condotto da Paolo Del Debbio su Rete 4, ha siglato il 3.75% con 1.067.000 telespettatori. Ma vediamo quali sono stati gli argomenti trattati. Un giovane su tre non ce la fa e torna a vivere a casa dei genitori. Il 37% dei giovani che è andato via di casa è costretto a tornarci perché non arriva alla fine del mese. Interviene Andrea Romano di Scelta Civica. Si discute sul fatto che l’età media dell’uscita dalle famiglie è di 34 anni. Il problema è strettamente legato al lavoro. Romano sostiene che non sia colpa dei giovani ma che si debba tutto ricollegare alla crescita economica del paese. Critica, inoltre, l’operato del governo che ha preferito finanziare l’abolizione dell’Imu e non la lotta alla disoccupazione .Interviene anche Rienzi del Codacons che sottolinea come ogni chiusura di un’azienda piccola e media significa ancora meno lavoro per i giovani. La sua proposta è ridurre gli enti inutili e recuperare i fondi per finanziare il lavoro giovanile.
Il secondo servizio riguarda le sigarette elettroniche e la caduta del divieto di utilizzarle nei luoghi pubblico chiusi. Vengono intervistati alcuni rivenditori che si lamentano dell’altissima tassazione (58%) che dal primo gennaio graverà sulle sigarette elettroniche. Roberto Poletti in diretta da Napoli parla con uno dei primi rivenditori della Campania. Si punta molto sul discorso dell’economicità delle sigarette elettroniche rispetto a quelle normali. In studio Simona Malpezzi del Pd giustifica la decisione del governo sulle sigarette elettroniche, prima vietate e ora ammesse. Carlo Rienzi esprime la sua opinione ricordando che per il tabacco solo in Italia muoiono ottantamila persone all’anno. Quando sono uscite le sigarette elettroniche, le lobbies del tabacco hanno acquistato i marchi delle sigarette elettroniche per arginare il problema. Per Rienzi le sigarette elettroniche andrebbero comunque eliminate perché producono nicotina. In piazza da Napoli non tutti sono d’accordo.
la volta del servizio che riporta un pezzo di uno spettacolo di Brignano sulle banche. Lo spettacolo mette in luce l’assurdità dell’atteggiamento delle banche che non concedono prestiti. Rienzi ricorda ai telespettatori che secondo una recente sentenza della Cassazione, se si è pagato un mutuo con interessi più alti del dovuto è possibile richiedere il rimborso di quanto sborsato in più.Il servizio successivo è di Daniele Lamura e tratta di un altro argomento legato alla crisi: il crollo delle vendite di abbigliamento e scarpe. In particolare queste ultime vengono sempre più trascurate dalle donne che cercano di risparmiare su tutto. Eppure oggi sui media si parlava di deflazione, ossia la vendita sottocosto dei prodotti perché cala la domanda. Ma l’abbigliamento non è l’unica spesa sulla quale si taglia purtroppo. Romano non è d’accordo sulla previsione ottimistica di Malpezzi circa l’uscita dalla crisi entro dodici mesi. La discussione si fa animata. L’ultimo servizio è quello sui prodotti italiani contraffatti che danneggiano incredibilmente l’economia italiana. Il prodotto italiano più taroccato di tutto risulta essere l’alta moda, seguito dalle sigarette e dalle auto.