La tribuna elettorale a cura di Rai Parlamento presenta una conferenza stampa a cui partecipano tre esponenti politici e quattro giornalisti (Arturo Celletti di Avvenire, Paola Cervelli di Giornale Radio Rai, Marco Gorra di Libero e Andrea Cangini del Quotidiano Nazionale). Ad aprire la conferenza stampa, presentato da Anna Piras, è Francesco Storace, leader de La Destra che fa parte della coalizione di centrodestra e concorre per la Presidenza della Regione Lazio. Il programma presentato da Storace è composto da dieci punti, tra cui i più importanti sono: la doppia circolazione monetaria, mutui per la prima casa con tasso fisso dell1%, nuove graduatorie per lassegnazione delle case popolari ed equità fiscale; a questo proposito Storace dichiara: Le banche hanno avuto molto, ora comincino a restituire. Una volta spiegato brevemente il programma elettorale, la conferenza stampa può davvero iniziare e i giornalisti pongono al capolista le prime domande.
Riguardo il diritto di cittadinanza agli immigrati, Storace risponde che il programma del centrodestra prevede la preferenza razionale, il Paese deve quindi essere accogliente, ma in questo periodo di forte crisi i sistemi essenziali devono essere garantiti ai cittadini italiani in modo prioritario. Anche il tema del lavoro viene ampiamente discusso dal portavoce del partito, il quale dichiara di presentare idee concrete per rilanciare loccupazione; in primo luogo, si esprime la necessità di una semplificazione legislativa per far nascere nuove imprese senza troppi ostacoli; sul piano fiscale vengono proposti incentivi in cambio di assunzioni, e viene ribadita la necessità di creare un nuovo rapporto con Equitalia, attraverso limpossibilità del pignoramento sulla prima casa e un migliore rapporto con le banche che porti al risultato dellaccesso al credito per i cittadini. Un punto molto importante nel programma de La Destra, è quello che riguarda labolizione delle province e il dimezzamento del numero dei parlamentari, provvedimenti che Storace afferma con nettezza. Infine, viene manifestato lintento di valorizzare la cultura e il turismo, anche quello religioso.
La seconda conferenza stampa, vede Adriano Monti Buzzetti presentare il capolista del movimento Io amo lItalia, Magdi Cristiano Allam, che si presenta come candidato premier a capo del suo movimento fondato nel 2009; nato al Cairo, Magdi Cristiano Allam si è convertito al cristianesimo, e pone i temi sociali al centro del suo programma. Tra i punti più importanti prevale sicuramente quello che riguarda il sostegno alla famiglia naturale, poiché è lunica in grado di generare la vita, e di conseguenza anche lappoggio alla maternità e al lavoro in casa. Allam si esprime in modo molto critico nei confronti di Mario Monti e della partitocrazia, nonché sul presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il quale ribadisce Allam, ha voluto Mario Monti premier a ogni costo, sostenendolo anche se non è stato scelto dai cittadini. Un altro concetto affermato con determinazione da Magdi Cristiano Allam, è latteggiamento critico verso le unioni omosessuali, alle quali oppone il sodalizio tra uomo e donna fondamentale per lequilibrio della famiglia naturale, che fa parte, insieme alla sacralità della vita e alla libertà religiosa ed educativa, di quei valori non negoziabili su cui si fonda il movimento Io amo lItalia.
In ambito economico, il fondatore del movimento esprime la necessità di una sovranità monetaria, legislativa e giudiziaria; dichiara inoltre limpegno politico per fermare la costruzione di nuove moschee e per il controllo del corretto svolgimento delle attività religiose in quelle già esistenti. Linteresse del movimento è il bene comune degli italiani, e Allam dichiara: Se dovessimo vincere i primi provvedimenti riguarderebbero la sovranità monetaria, labbattimento delle province e le tre T: turismo, terra e tecnologia.
L’ultima conferenza stampa, vede l’ingresso del capolista Franco Cuccureddu, del movimento “Grande Sud MPA”, schierato con la coalizione del centrodestra e presentato da Anna Maria Baccarelli. I punti fondamentali espressi nel programma elettorale del movimento sono: la difesa degli interessi del meridione; il controbilanciamento della “Lega Nord”; il ridimensionamento delle accise sulla benzina; il rilancio delle infrastrutture; la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. Per quanto riguarda quest’ultimo punto, il capolista dichiara l’importanza della realizzazione sullo stretto anche da un punto di vista simbolico, come investimento di modernità. Cuccureddu spiega inoltre di non trovarsi perfettamente d’accordo con la proposta di un condono avanzata negli ultimi giorni da Silvio Berlusconi, ma esprime la preoccupazione di non avere una legislazione chiara in merito e la necessità di delegare questo compito alle regioni, poiché ognuna ha delle peculiarità differenti in ambito paesaggistico. Il movimento “Grande Sud MPA” si definisce un movimento autonomo che viene dal basso, vicino alla gente, e che non può essere collocato né a destra, né a sinistra; tuttavia l’alleanza con il Pdl deriva dalla possibilità che il movimento ha avuto di trattare con il centrodestra, riuscendo a inserire alcuni punti importanti del programma.
Per quanto riguarda la “svendita” dei fondi comunitari europei, il capolista dichiara che il problema derivi dall’esistenza di moltissime norme sulle quali non è semplice trovare accordi: la ricetta che propone il “Grande Sud MPA” è mutuata dalla Spagna e consiste nell’eliminare la burocrazia inutile che ostacola l’utilizzo dei fondi. Cuccureddu dichiara: “Bisogna proporre un nuovo modello di sviluppo che valorizzi le risorse locali”. Oltre al federalismo fiscale, la soluzione più innovativa proposta dal movimento è la democrazia elettronica, o e-democracy; questa possibilità non vuole porsi come superamento del tradizionale referendum, spiega Cuccureddu, ma come ulteriore strumento di consultazione tecnologica.