Questa sera, alle 21.30 su Rai Uno, verrà trasmessa la prima puntata (delle sei totali) di una nuova fiction: Tutta la musica del cuore. Ambientata in Puglia, diretta da Ambrogio Lo Giudice e prodotta dalla Casanova Multimedia di Luca Barbareschi per Rai Fiction, la trama ruota intorno al personaggio di Angela Braschi, severa ispettrice ministeriale, trasferita al Sud per seguire le vicende di un conservatorio in cui i sogni e le speranze dei giovani studenti rischiano di essere spazzati via dalle angherie del direttore. Anche la donna, però, nasconde un passato da musicista che, a seguito di un trauma avvenuto anni prima, vuole a tutti i costi dimenticare. Il suo arrivo al conservatorio si rivelerà quindi davvero difficile, anche se potrà contare sull’aiuto di Mattia, eccentrico professore di esercitazioni orchestrali, interpretato da Johannes Brandrup. A presentare a i lettori de ilsussidiario.net questa nuova serie che sta per andare in onda è proprio l’attrice protagonista, Francesca Cavallin, che interpreta Angela Braschi.
Che tipo di fiction è “Tutta la musica del cuore”?
È innanzitutto una grande sfida: portare un tema come quello della musica classica, e non solo, in prima serata su Rai Uno. È una scommessa importante, ma allo stesso tempo anche molto emozionante, proprio perché è la musica a essere protagonista. Quando arriva all’interno della narrazione è veramente travolgente, capace di raggiungere il cuore.
Dopo “Un medico in famiglia”, “Rossella” e “Anita Garibaldi”, come si è trovata a interpretare questo ruolo?
È stato faticoso, ma mi sono trovata davvero molto bene. Tra l’altro ho diversi punti in comune con Angela Braschi, il personaggio che interpreto, quindi in qualche modo mi ci sono ritrovata. È una donna che nel corso della serie sarà protagonista di un’evoluzione molto forte, quindi dal punto di vista interpretativo è stato molto interessante. Lo è stato poi ancora di più perché ho dovuto anche imparare a suonare il pianoforte!
È stato difficile?
Per me è stata una sfida enorme e posso assicurarvi che il Concerto n.1 per pianoforte e orchestra di Cajkovskij è una delle partiture più difficili in assoluto. E non lo dico solo io, ma anche i musicisti esperti! È stato quindi davvero faticoso, anche perché sono molto pignola e volevo davvero imparare al meglio ogni nota.
Quanto ha dovuto studiare?
Davvero tanto, ma per fortuna ho potuto contare su maestro straordinario, Mario D’Ignazio, che è stato incredibile. È un pianista grandioso e ha avuto una pazienza enorme, anche perché, visti i tempi molto ristretti, pur studiando tantissimo e il più delle volte a orari assurdi, non è stato possibile imparare perfettamente tutte le note, proprio per la complessità di quel concerto. Abbiamo quindi deciso di fare un processo mimetico in cui ho osservato con attenzione i movimenti delle mani del maestro e imparato a riprodurli alla perfezione.
Quali sono i punti in comune tra lei e il personaggio di Angela Braschi di cui ci stava parlava poco fa?
È un personaggio per certi versi pignolo, deciso e puntuale, un po’ come sono anche io, apparentemente formale e volenterosa nel far rispettare le regole. Però, dietro la sua scorza che per certi versi può sembrare anche severa, Angela nasconde un carattere molto dolce, rivelandosi una persona tenera e sognatrice.
In cosa sarà impegnata nel conservatorio?
Angela è incaricata di svelare tutti gli imbrogli che il direttore del conservatorio continua a perpetrare, soprattutto nei confronti degli studenti, quindi la sua missione è proprio quella di proteggerli e far sì che possano ricevere un corretto insegnamento. La stessa struttura sarà poi a rischio chiusura e questo diventerà un vero e proprio simbolo.
Di che tipo?
Nella storia, questo piccolo paesino della Puglia è in parte dominato da un piccolo criminale locale che tende a inibire qualsiasi ambizione di emancipazione da parte dei ragazzini, così da poterli circuire facilmente e far rimanere tutto immutato. Il conservatorio, quindi, diventa un vero e proprio luogo della speranza, da mantenere aperto per poter offrire un futuro diverso a tutti i ragazzi che suonano al suo interno.
Cosa accadrà nella puntata che vedremo stasera?
In questa puntata vedremo Angela, rigida ispettrice ministeriale, sgominare per l’ennesima volta un imbroglio. Però, come al suo solito, andrà a pestare i piedi troppo in alto, quindi il suo superiore decide di forzarla a un “esilio” in Puglia presso questo conservatorio. Angela non vorrebbe andarci, perché dopo un episodio traumatico del suo passato ha deciso di allontanarsi temporaneamente dal mondo della musica, però suo malgrado dovrà spostarsi. La speranza è quella di poter risolvere il tutto nel minor tempo possibile.
Invece?
Invece si troverà di fronte ad alcune persone che le faranno aprire gli occhi, sia nei confronti del lavoro che sta svolgendo al conservatorio, sia rispetto al suo passato, una ferita aperta che brucia ancora.
Può dirci di cosa si tratta?
Eh no! Questo sarà tutto da scoprire questa sera!
Quali altri personaggi incontrerà Angela?
Nella prima puntata incontrerà Vito, un ragazzino di 10 anni che vorrebbe a tutti i costi imparare a suonare l’oboe e che prende lezioni private da un insegnante cieco. Lo fa, però, di nascosto dal padre che lo vorrebbe far lavorare in officina. È una figura di una delicatezza commovente e il ragazzo che lo interpreta è davvero un musicista, anche se suona il pianoforte. Mi ha stupito moltissimo perché in pochissimo tempo ha imparato a suonare l’oboe! C’è poi il protagonista tra i vari ragazzini della storia, Tano, un violinista straordinario che riaprirà le ferite che Angela credeva ormai chiuse, mentre avverrà anche l’incontro con Mattia, folle insegnante di direzione d’orchestra, interpretato da Johannes Brandrup, che è proprio la causa per cui Angela si trova lì.
Come è stato lavorare con Johannes Braundrup?
Già conoscevo Johannes dopo averlo incontrato sul set di “Sant’Agostino”. Lavorare con lui è molto piacevole, è una persona molto semplice e mai presuntuosa, restando sempre un grandissimo professionista. Una persona davvero squisita che stimo anche fuori dal set.
Ci puoi raccontare un aneddoto particolare dal set?
Ricordo una sera in cui stavamo girando una scena romantica nei pressi di una baia stupenda che si affacciava proprio verso la parte storica del centro di Monopoli. Era luglio, il mare era cristallino e io avevo già avvertito i componenti della troupe che avrei voluto fare un bagno subito dopo le riprese. Quindi, appena arrivato l’ultimo “stop”, in piena notte, mi sono subito tuffata senza pensarci due volte! Mi hanno seguito in tanti e ci siamo davvero divertiti, soprattutto perché siamo riusciti a goderci un po’ di Puglia, una terra fantastica.
Com’è stata l’accoglienza?
Fantastica! Abbiamo girato dai primi di marzo fino ai primi di agosto, proprio nel pieno di un repentino cambio di stagione e di un variare della natura che in quei luoghi è davvero affascinante. Per non parlare poi delle persone che ci hanno riservato un’accoglienza meravigliosa, tanto che in quei mesi ho stretto delle amicizie che ancora coltivo. Ho dei ricordi davvero fantastici di quel periodo.
Quali sono i suoi progetti per il futuro?
Mi vedrete nella nuova serie di “Un medico in famiglia”, ma solo per una parte di essa. Poi, in primavera, arriverà una miniserie in due puntate sulla storia di Adriano Olivetti, con Luca Zingaretti, di cui io interpreto la prima moglie, Paola Levi Olivetti. Un film davvero bellissimo che mi rimarrà nel cuore, sia per il personaggio che interpreto sia perché mi ha insegnato tantissime cose su questo grande protagonista della storia italiana.
(Claudio Perlini)