L’appuntamento settimanale con Crozza nel Paese delle Meraviglie vede il comico genovese impegnato in alcune delle sue imitazioni più riuscite e nei consueti monologhi sull’attualità politica.
La serata comincia, come al solito, con l’imitazione di Giorgio Napolitano: Crozza è aiutato dalla spalla Andrea Zalone nei panni del corazziere impegnato a tenere in riga il Presidente della Repubblica. Napolitano parla dell’argomento politico più caldo della settimana, l’incarico affidato ai dieci saggi di risolvere l’intricata situazione di governo, affermando di essere sicuro che i saggi stiano lavorando duramente alla ricerca di una soluzione, quando all’improvviso arriva un pallone da calcio dalla sala in cui sono riuniti. “Saggi, questo pallone ve lo buco! – grida il Crozza-Napolitano – Dovete concentrarvi!”. Il (finto) Presidente della Repubblica è convinto della validità della sua scelta: Violante, ad esempio, è talmente saggio che è diventato un proverbio. Addirittura in Francia esiste un modo di dire: “Essere saggi come un Quagliariello”. Persino Onida, che ha fatto una brutta figura con lo scherzo telefonico, gode della stima delle istituzioni e dei colleghi. Napolitano lo mette alla prova, fingendo una telefonata da parte di Antonino Zichichi, ma Onida ancora una volta cade nello scherzo. Il Presidente cerca di tenere in riga i dieci saggi, che continuano a giocare a basket e a ballare la disco-dance. Arrivano addirittura le dieci sagge, un gruppo di belle ragazze pronte a partecipare alla festa organizzata da Onida e i colleghi. Napolitano si arrende, e pensa che soltanto un mago potrebbe risolvere una situazione del genere. Sulle note della canzone Over the Rainbow, il Presidente si decide a strozzare personalmente i dieci saggi. Dopo la lunga imitazione di Napolitano, Maurizio Crozza passa al suo monologo sull’attualità politica. La prima vittima della sua satira pungente è il Partito Democratico: Bersani fatica a formare alleanze per il nuovo governo, mentre Renzi è tornato prepotentemente in campo. Il sindaco di Firenze ha partecipato ad Amici di Maria de Filippi, vestito come Fonzie. Berlusconi, invece, ha proposto Massimo D’Alema per il Quirinale: per Crozza questo è un chiaro segno di pazzia, e si rivolge direttamente alla Boccassini: “Ilda, Berlusconi non vuole più scappare dai processi, punta direttamente alla semi-infermità mentale”. Si passa poi al Movimento 5 Stelle, che ha fatto della trasparenza una sua bandiera politica: le consultazioni per il governo si sono infatti svolte in streaming, in maniera pubblica. Quando i grillini si incontrano tra di loro, però, lo fanno in segreto: sparisce il wi-fi, i telefonini si rompono, le telecamere vengono ingoiate e così via. Crozza propone di formare il Movimento 6 Stelle, per attaccare il M5S con le stesse parole usate da Grillo: “Siete circondati, siete degli zombie! Il futuro è a sei stelle, non avete ancora capito! La rete è vecchia, il futuro è il teatro kabuki!”. Per finire, il comico genovese non risparmia critiche alla Corea del Nord e al suo dittatore, che minacciano una guerra termonucleare. “Vogliono lanciare l’atomica agli americani, gli unici che l’hanno lanciata due volte?, dice il comico, Li battono in esperienza”. Al termine del monologo, Crozza si dedica a una delle imitazioni più apprezzate, quella di Roberto Maroni, Presidente della Lombardia. Tra pochi giorni si terrà il consueto raduno a Pontida della Lega Nord, ma Maroni non si trova molto a suo agio, si sente imbarazzato. Continua a pensare alla macroregione del nord, una sorta di Regione Alpina. Arriva a fargli da spalla Umberto Bossi, interpretato sempre dallo stesso Crozza attraverso una registrazione sul fondale del teatro: Bossi è vestito da celtico e vuole regalare a Maroni uno scudo con il simbolo della Lega. “Non lo voglio, io sono defolclorizzato!” dice Maroni. “Prendilo, lo scudo ti protegge dagli schizzi di merda! – consiglia Bossi – Zaia ha già preparato una macrobetoniera di letame, te lo lanceranno con la catapulta durante il raduno di Pontida. Dopo la pubblicità, il comico genovese presenta il suo secondo monologo. Stavolta l’argomento non è la politica, bensì l’economia. Crozza ci parla di Serge Latouche, economista e filosofo francese, teorico della decrescita felice. “Sembra un ossimoro, decrescita felice. Come Bersani premier, parole che non stanno bene assieme”. Secondo la decrescita felice dovremmo ridurre settori del nostro PIL, non si può crescere in maniera costante e continuare a produrre all’infinito. Tutti dovremmo essere un po’ più poveri, ma un po’ più felici. Crozza è d’accordo con questa teoria, ma in Italia ne parlano solo i milionari come Beppe Grillo o Montezemolo. Comunque, ritiene giusto continuare a proteggere l’ambiente del pianeta e riscoprire il lavori tradizionali. I nostri giovani lo stanno già facendo: negli ultimi anni, infatti, abbiamo assistito a un boom di iscrizioni alla facoltà di agraria. “Dieci anni fa i nostri figli sognavano di fare i broker a New York, adesso sognano di fare i broccoli a Matera”.
Il comico genovese si cimenta poi in una nuova imitazione, quella di Antonio Banderas, che durante le pubblicità del Mulino Bianco sembra fare il kamasutra con i biscotti. Crozza lo ritiene un ottimo esempio di marketing: anche se i principali consumatori di biscotti e merendine sono i bambini, sono le mamme che li comprano al supermercato. Durante l’imitazione, Banderas cerca di cuocere i biscotti alitandoci sopra e versa il latte dentro a una scarpa, nel tentativo di conquistare il cuore di una mamma. Alla fine Banderas e la sua amata cercano di impastare i frollini, rievocando la famosa scena del film Ghost. L’ultimo monologo della serata è dedicato alle Isole Cayman, paradiso naturale e fiscale. Le isole furono scoperte da Cristoforo Colombo con le sue cinque caravelle: due le ha intestate lì e non sono più risultate dalla Storia. Nel paradiso fiscale delle Cayman ci sono anche 200 furbetti italiani. “Noi abbiamo l’evasione nel sangue. – dice Crozza – Il PIL è la sigla di Prodotto Interno Lontano”. Tra i personaggi che sono nei guai con il fisco c’è anche Ennio Doris, proprietario di Mediolanum. Crozza ne approfitta per mettere in scena una delle sue storiche imitazioni: ci presenta Doris mentre cerca di girare il suo ultimo spot, ma è in paranoia con il fisco e teme di finire in carcere. Nonostante gli sforzi dello staff, non riesce a utilizzare il bastone per disegnare il cerchio sulla sabbia. La serata termina tra gli applausi del pubblico in sala.
Appuntamento a venerdì prossimo, 12 aprile, con una nuova puntata del programma satirico di Maurizio Crozza!