Barbara De Rossi ha presentato, nella quarta puntata di Amore criminale, la storia di Barbara Cuppini e della sua morte. A leggere la confessione dell’assassino è stato Massimo de Francovich, famoso attore teatrale che con enfasi e delicatezza legge le crude parole di Alessandro mentre descrive freddamente e lucidamente l’omicidio. La sorte di Barbara purtroppo si scrive quando conosce un uomo che lavora come ingegnere alla Ferrari, come lei ed alle cui lusinghe decide di cedere. Lei non ha avuto una vita facile anche se è cresciuta sempre solare e sorridente. Il padre da giovane si trasferisce da Carpi in Somalia, dove conosce una donna e se ne innamora. Dalla loro unione a Mogadisho nasce Barbara, ma ben presto la madre li abbandona, invaghitasi di un militare tedesco, e padre e figlia sono costretti a ritornare in Italia, in provincia di Modena. Lì Barbara cresce con il padre, che fa l’orologiaio, e tra loro si instaura un rapporto davvero stretto ed unico. Riesce a studiare ed a laurearsi in scienze politiche, ma contemporaneamente lavora per essere economicamente indipendente. E ragazza davvero affettuosa, buona, solare e soprattutto circondata da tanto amore. Sono tante le amiche che intervengono a descriverla, a parlare di lei e della sua storia, tutte amiche che le sono vicine fino all’ultimo momento e che non avevano esitato a metterla in guardia da quell’uomo così poco equilibrato. Barbara, grazie alle sue capacità ed al fatto che parla tre lingue, riesce ad ottenere un lavoro a tempo indeterminato nel settore marketing della Ferrari e si butta a capofitto nel lavoro. brillante e determinata e non dà spazio nella sua vita ad incontri sentimentali, fino a che non conosce Alessandro che la affascina con la sua cultura e la travolge con il suo amore per la poesia, per il teatro, il cinema. Cominciano a frequentarsi, anche se la donna lo descrive alle amiche come molto intrigante, ma strano. Alessandro infatti dietro l’apparente aspetto di ragazzo brillante ed in carriera nasconde un animo inquieto e tormentato. E dopo circa un mese di frequentazione cade in una profonda depressione, si chiude in casa, non vuole uscire e confessa a Barbara di soffrire di un disturbo che si chiama bipolarismo, caratterizzato da un alternarsi di giorni di cupa depressione a giorni di euforia ed eccitazione. Da quindici anni, per questo, Alessandro è in cura da uno psichiatra e quando riceve una promozione sul lavoro, la vive non con gratificazione, ma con ansia per le nuove responsabilità a cui va incontro. Si isola frequentemente, riversa i suoi perversi pensieri in un diario in cui verrà poi trovato scritto che una delle sue fantasie era di scendere in strada ed accoltellare uno sconosciuto. Scrive anche un racconto in internet, che poi si rivelerà tragicamente un presagio di ciò che avrebbe fatto. E c’è un oggetto ad accompagnare le sue perversioni di morte, “un pugnale dalla lama nera come la notte”, un coltello da caccia che teneva gelosamente custodito in camera. Barbara ignora totalmente questo suo mondo interiore. Purtroppo non sa neanche degli altri episodi di raptus che aveva avuto con ex ragazze che fortunatamente si erano accorte in tempo della sua pericolosità allontanandosi da lui. Per il compleanno di Barbara, Alessandro le promette di trascorrere un weekend in Trentino, ma poi preso da una delle sue crisi depressive salta tutto. Barbara ci rimane molto male e stufa dal suo comportamento altalenante e consigliata anche dalle amiche che non perdono occasione per cercare di farla allontanare da lui, decide di lasciarlo. Il sabato successivo però lui la cerca e le propone una serata insieme. La serata con Alessandro si svolge piacevolmente, lui è nella sua fase di eccitamento ed a cena si mostra come il ragazzo che aveva conosciuto inizialmente. La serata continua a casa di lui, dove le prepara una torta per festeggiare il passato compleanno. Guardano un film insieme, ma verso le tre, in piena notte, Barbara distrutta gli dice che vuole andare a dormire. Alessandro non prende bene questa decisione della ragazza, perché preso dalla sua iperattività vorrebbe vedere un altro film ancora.
Così mentre la ragazza dorme, si alimentano in lui le sue fantasie di morte ed il tarlo dell’omicidio. Sale in camera e accoltella Barbara con il suo famoso coltello da caccia con la lama nera. Con grande lucidità si lava e va via in Trentino a visitare uno dei posti che ama di più, fino a che il giorno seguente non decide di andare a costituirsi dalla polizia di Rovereto. Nel frattempo il padre di Barbara preoccupatissimo per non averla sentita invita la badante Maria a chiamarla e la stessa cosa fa la sua migliore amica, che conoscendo l’uomo e soprattutto dopo i messaggi della sera precedente è seriamente preoccupata. Purtroppo le loro preoccupazioni sono reali e Barbara verrà trovata morta in un lago di sangue appoggiata al letto come una bambola. Alessandro avrà solo 12 anni di carcere perché riconosciuto incapace di intendere e di volere.