Il primo sketch che viene riproposto di Maurizio Crozza nel corso della puntata di venerdì 31 maggio intitolata “Vacanze nel Paese delle Meraviglie“, è quello risalente prima del voto per le elezioni politiche avvenute nel mese di febbraio. Crozza parla del fatto di quanto sia diventato di moda adottare un cagnolino tra i leader politici al fine di ottenere un maggior consenso a livello elettorale. Ovviamente il comico genovese si riferisce alle diverse foto di politici con tanto di cagnolino in bella evidenza che hanno fatto la loro comparsa proprio in quel momento a incominciare da Silvio Berlusconi. Secondo Crozza adottare un cagnolino come fece anche lallora premier Mario Monti durante la trasmissione “Le Invasioni Barbariche” condotta da Daria Bignardi, possa far guadagnare due punti percentuali come del resto farsi fotografare o riprendere con i propri nipotino potesse far guadagnare altri due punti percentuali. Cè invece chi come Ignazio La Russa ha deciso di adottare un Babbuino mostrando una foto con il rappresentante di Fratelli dItalia con tale animale. Poi il comico si trasforma nel tecnico della Juventus, Antonio Conte che definisce agghiacciante quello che sta succedendo alla sua squadra per via delle elezioni politiche. Infine, propone a Mario Monti invece di adottare un cagnolino di prendere con se un esodato, presentandone uno in studio ed elencandone i vantaggi rispetto allanimale. Il prossimo sketch vede Maurizio Crozza prendere le sembianze del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel corso di un esperimento che dovrebbe dare vita a una creatura come nel famoso film di Frankenstein, con la sola differenza che il compito di Napolitano è quello di dare vita a un Governo che sia capace di superare lostacolo della fiducia al Senato. La creatura che il Crozza-Napolitano è stata formata assimilando alcune caratteristiche dei vari leader politici tra cui Bersani, Beppe Grillo, Mario Monti e infine di Silvio Berlusconi da cui Crozza dice di aver preso la sua parte migliore e ossia lorgano riproduttivo. Si passa poi al monologo che il comico genovese ha fatto nella settimana nella quale il cardinale Jorge Bergoglio è diventato Papa Francesco. Crozza sottolinea come nel momento in cui si è affacciato appena eletto, per salutare la folla presente a Piazza San Pietro gli abbia ricordato Raimondo Vianello dicendo buonasera. Poi parla di quanto si sia mostrato immediatamente diverso volendo per forza di cose pagare il conto dellalbergo dove ha alloggiato durante il conclave e che tra laltro è di sua proprietà. Sottolinea come sia stato lunico in quasi duemila anni di storia della Chiesa ad aver scelto il nome di Francesco, una scelta che ha un certo significato visto che è un modo per dire come tutti si debbano spogliare dei beni materiali e infatti non appena i Cardinali hanno saputo della cosa hanno immediatamente fatto sparire i loro anelli doro e le loro croci dorate. Crozza parla del fatto che solitamente il Papa neo eletto si recasse sulla tomba del proprio predecessore per rendergli omaggio mentre adesso può incontrarlo in carne ed ossa e tra laltro vive a pochi chilometri di distanza. Crozza immagina Papa Francesco mentre sta facendo una omelia ai fedeli di Piazza San Pietro e da dietro spunta il Papa Emerito Benedetto XVI che si comporta un po come fa Bossi nei comizi della Lega nei confronti di Roberto Maroni. Il prossimo sketch vede Crozza vestire i panni del magistrato palermitano Ingroia, allora in corsa per le elezioni politiche di febbraio come leader del partito da lui fondato Rivoluzione Civile. Davvero esilaranti le battute di Crozza-Ingroia soprattutto quando dietro linsistente domanda del suo intervistatore sul tempo trascorso in Guatemala e diversi tentativi di sviare largomento, è costretto ad ammettere una breve permanenza di sole quattro ore. Inoltre, non si mostra tanto disponibile nello spiegare i dieci punti del suo programma politico alla fine facendo presente come ci sia presente un po di tutto. Infine, svia con anche la domanda con cui gli fanno notare che a Palermo stando allattuale legge, lui risulti candidabile ma non eleggibile, definendoli dei dettagli di poco conto a cui non dare importanza. Crozza poi si rende protagonista dello sketch in cui fa la parodia del talent show di cucina chiamandolo “Bastard Chef“, in cui prende le sembianze di uno dei tre giudici palesando divertenti insulti ai vari aspiranti cuochi che partecipano alla trasmissione e a tutti facendo presente come se lui dovesse assaggiare uno dei piatti realizzati da loro, dice che potrebbe morire.
Poi in un monologo parla del fatto che Mario Monti che lo definì pateticamente disinformato perché Crozza fece presente che nelle fila di Lista Civica ci fossero candidati piuttosto ricchi. Monti parlò di un candidato terremotato povero che poi lo stesso Crozza fa presente non essere così riportando l’intervista che lo stesso candidato in questione ha rilasciato e nella quale sconfessa questa tesi. Infine, Crozza si trasforma in Briatore parlando del corso che sta tenendo tra giovani possibili imprenditori che potrebbe entrare a far parte del suo “sogno”. Ne interroga alcuni che boccia con motivazioni molto divertenti mentre invece ne tesse le lodi di una di loro perché ha pensato di chiamare un suo possibile figlio Bottom Up. Infine, minimizza sul fatto che la festa del 1° maggio per lui sia sempre proprio perché non accetta queste imposizioni da parte dei sindacati.