Tra gli ospiti della puntata di Che fuori tempo che fa in onda questa sera su Rai 3 cè il giornalista e critico musicale Gino Castaldo. Scopriamo qualcosa in più su di lui
Tra gli ospiti della puntata di Che fuori tempo che fa in onda questa sera su Rai 3 cè il giornalista e critico musicale Gino Castaldo. Nato a Napoli il 20 ottobre del 1950 collabora da anni con il quotidiano Repubblica, per il quale si occupa dellinserto settimanale Musica. In passato ha anche condotto – affiancato da Filippo Bianchi che oltre a essere il direttore di una storica rivista specializzata del settore che risponde al nome di Musica Jazz, è anche divulgatore della materia e critico musicale – il programma radiofonico dedicato alla musica italiana e trasmesso da Radio3 Rai.
Fra le sue trasmissioni radiofoniche più conosciute e attualmente in onda ci sono su Radio Capital Playlist, condotto con Ernesto Assante, che va in onda ogni domenica pomeriggio dalle 15 alle 17. Cè poi Lezioni di rock. Viaggio al centro della musica, sempre in collaborazione con il critico musicale napoletano, durante la quale approfondisce grazie a contributi audio, video e altro materiale, la storia della musica rock attraverso le grandi leggende del genere.
Castaldo è anche autore di numerose pubblicazioni del settore. Fra queste ricordiamo il Dizionario della Canzone Italiana, che ha pubblicato nel 1990 con Armando Curcio Editore ma anche Il tempo di Woodstock, sempre in collaborazione con Ernesto Assante, edito da Laterza nel 2009, con il quale ha scritto anche Trentatré dischi senza i quali non si può vivere. Il racconto di unepoca nel 2007. Un ampio studio è stato poi dedicato alla sua passione, il rock, grazie al volume La Terra Promessa. Quarantanni di cultura rock scritto per la Feltrinelli, anno 1994.
Riconosciuto da tutti come unautorità del settore, Gino Castaldo è diventato celebre anche per alcune sue affermazioni sui principali interpreti della musica italiana di tutti i tempi. Noto il suo giudizio su Mina che nel 1998 omaggiò dalle pagine di Repubblica con questaffermazione la voce italiana di questi trentanni. la grande madre, ma anche una donna passionale, eppure la sua voce ha sempre qualcosa che la rende irraggiungibile, quasi che potesse esistere anche al di là del personaggio a cui appartiene, ma anche su Tiziano Ferro che dieci anni più tardi, esattamente nel 2008, così appella: Ma dietro il suo viso netto, senza ombre apparenti, i capelli scolpiti e qualche dolce piega di femminilità nel sorriso, dietro la malcelata impertinenza infantile dello sguardo, si nasconde la forza di un gigante, con un piede nella fragilità dellartista, e laltro nella determinazione a non fermarsi davanti a nulla.
Nel corso degli anni, Castaldo poi ha sviluppato un certo interesse anche per la musica straniera, in particolare quella inglese, mentre il genere resta ovviamente sempre quello rock. Nello specifico, un gruppo è riuscito a catturare la sua attenzione e a farsi non solo seguire ma anche recensire in più occasioni: è quello degli Arctic Monkeys, la band alternativa di rock/indie rock inglese nata nel 2002 che annovera fra i suoi componenti Alex Turner, Jamie Cook, Nick O’Malley e Matt Helders. Di loro il critico musicale napoletano dice che sono non solo molto bravi ma hanno anche il dono della sintesi e queste due caratteristiche li rendono uno dei gruppi migliori della scena musicale internazionale, uno di quelli che è riuscito a essere “il gruppo giusto, al momento giusto nel posto giusto”.