Questa sera, dopo La grande bellezza, Canale 5 manderà in onda in prima tv il film di Paolo Sorrentino This must be the place, che ha come protagonsita Sean Penn. Si tratta del primo e unico film girato negli Usa e in inglese del regista campano. La pellicola risale al 2012 ed è stata in concorso a Cannes per la Palma d’oro, ma ha portato a casa solo 6 David di Donatello. Il titolo del film è un omaggio all’omonima canzone dei Talking heads, gruppo che Sorrentino ha citato nei ringraziamenti dopo aver ritirato l’Oscar. Nel film tra l’altro compare David Byrne, fondatore della band, nel ruolo di se stesso. Penn e Sorrentino si connobbero a Cannes, quando il regista vinse con il Divo il premio della giuria, presieduta proprio dall’attore americano. Di seguito il trailer del film
“Quando sono arrivato a Roma, avevo 26 anni. E sono precipitato abbastanza presto nel vortice della mondanità. Ma io non volevo solo essere mondano, volevo essere il re dei mondani. Non volevo solo partecipare alle feste, volevo il potere di farle fallire. […] Gli sparuti e incostanti sprazzi di bellezza, e poi lo squallore disgraziato e l’uomo miserabile”. E’ nelle parole del protagonista de La Grande Bellezza che si cela nel trailer ufficiale del film in onda stasera lo spirito della pellicola. La Grande Bellezza è un percorso di coscienza, un cammino nel buio dove gli “sprazzi” di bellezza – appunto – segnano un percorso sgangherato e che non si riesce a seguire. Tra passione, delusione e decadenza fisica e morale. Immersi in un fiume di festa e falsa gioia gorgogliante, che piano piano ti trascina via…
Dopo 14 anni, la statuetta dell’Oscar torna a vestire il tricolore. La grande bellezza di Paolo Sorrentino, come miglior film straniero, ha vinto (anche) la statuetta più ambita e questa sera Canale 5 celebra il trionfo mandando in onda – in prima serata – il film che vede uno straordinario Toni Servillo nei panni di Jep Gamrbadella. Cecilia Ricci (qui l’articolo integrale per il sussidiario.net) si chiede: “Ma cosa è stato premiato della pellicola? Il ritratto spietato e molto realista di un’alta borghesia romana, persa nel lusso sfrenato e nel vuoto di rituali festini a base di sesso e cocaina? Oppure il cuore ferito di Jep Gambardella, la sua struggente ricerca della Bellezza, di un senso ultimo che spazzi via la sua miseria e compia la sua attesa?”. Una presenza constante pervade tutta la storia. Di cosa si tratta? “L’ombra di un fantasma si aggira per tutto il film. E non mi riferisco a quella di Federico Fellini bensì a quella di Giacomo Leopardi. Nessuno meglio di lui ha raccontato in Alla sua donna il dramma della ricerca vana della Bellezza, il crudele desiderare qualcosa che rimarrà sempre inconoscibile”. Così come Leopardi, “anche la vita di Jep Gambardella, che da anni si trascina tra un salotto e una discoteca all’aperto alla ricerca continua dello stordimento che sotterri la consapevolezza della sua miseria, brucia della stessa inesauribile attesa”. Un Jep nostalgico per l’amore giovanile, un Jep ferito…un Jep da Oscar.
Dopo quindici anni di attesa, l’Italia torna a vincere. Dopo Golden Globe, Efa e Bafta, “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino ha conquistato il Premio Oscar per il miglior film straniero e questa sera, in prima tv assoluta, il film verrà trasmesso su Canale 5. “Grazie alle mie fonti di ispirazione: Talking Heads, Federico Fellini, Martin Scorsese e Maradona. Grazie a Roma e a Napoli e alla mia personale grande bellezza: Daniela, Anna e Carlo”, ha detto il regista durante il suo discorso sul palco a Los Angeles. L’ultima statuetta risale al 1999, quando Roberto Benigni trionfò con “La vita è bella”. Paolo Sorrentino riporta dunque in Italia la gloria dell’Oscar, e lo fa meritatamente. Dopo aver visto capolavori come “This must be the place” con Sean Penn, vincitore di ben sei David di Donatello, “Il Divo” e “Le conseguenze dell’amore”, il regista si è affidato ancora una volta ne “La grande bellezza” a Toni Servillo, l’attore napoletano che in questo caso veste i panni di Jep Gambardella, giornalista di costume e critico teatrale, autore di un solo libro di successo, che trascorre i suoi giorni immerso nella mondanità romana.
La sua esistenza verrà presto sconvolta una mattina, quando di ritorno da uno sei suoi soliti salotti, incontra un uomo sulla porta di casa che si presenta come il marito di Elisa. Lui però non lo conosce. Elisa è il primo (ed indimenticato) amore di Jep. Il marito gli dice che è morta e che ha ritrovato un diario in cui parlava dell’amore nei suoi confronti mai esaurito del tutto. L’uomo, dunque, ha scoperto di essere stato per tutta la vita una seconda scelta per la moglie, e ha quindi deciso di andare a incontrare di persona il suo “rivale” ma con intenzioni assolutamente pacifiche. Questo episodio, unito al suo sessantacinquesimo compleanno, portano Jep a una seria riflessione sulla sua vita e sul tipo di mondo che si ritrova intorno. Da questo momento le feste a cui partecipa non saranno più vissute come una parte fondamentale della sua vita, ma come uno spunto da cui tentare di capire cosa c’è di realmente bello in questa esistenza e cosa, invece, appare superficiale, ripetitivo, volgare.
A un certo punto questo “circolo vizioso” ha una fine: Ramona (interpretata da Sabrina Ferilli), una spogliarellista con cui Jep aveva da poco cominciato una relazione, viene a mancare perché profondamente malata; Romano (Carlo Verdone) va via da una Roma che lo ha solo deluso. Dopo di loro, a poco a poco, anche gli altri membri della comitiva cambiano vita.
La sua però continua ad andare avanti, immerso com’è nel nulla di feste sempre più inutili e prive di senso. Ed è da un’amara considerazione su questa vita che Jep capisce il motivo per cui, dopo il primo libro, non ne ha scritti altri: la sua non è stata una scelta, ma semplicemente non sapeva di cos’altro scrivere. Quando tutto sembra perduto, Jep si reca sull’isola del Giglio per scrivere un reportage sulla triste vicenda della Costa Concordia. Una volta sull’isola ricorda il suo unico amore, Elisa. È in quella occasione che vede, forse per l’unica volta, la vera grande bellezza. Questo ricordo lo smuove, la speranza si riaccende. Ha finalmente capito cosa vuole scrivere e come scriverlo. Il suo secondo romanzo vedrà dunque la luce.