Tra gli ospiti che questa sera prenderanno parte a Le invasioni barbariche troveremo anche Stefano Rodotà, giurista, accademico e politico italiano che circa un anno fa fece parte del novero dei candidati alla Presidenza della Repubblica. Stefano Rodotà nasce nel 1933 a Cosenza, da una famiglia modesta. Il padre, di origini albanesi, insegnava matematica. Il suo percorso di studi passa per il liceo classico per approdare alla laurea in Giurisprudenza conseguita presso l’Università La Sapienza di Roma nel 1955. La sua passione politica corre di pari passo con la sua carriera, perché fin dall’adolescenza si appassiona al giornale Mondo di Mario Pannunzio. Entra a far parte del Partito Radicale, ma tra il 1976 e il 1979 rifiuta di schierarsi tra le fila del partito di Marco Pannella.
Nel frattempo diventa docente in materia legislativa all’Università di Macerata, di Genova, e presso la stessa Sapienza di Roma. Sin dagli anni Sessanta si fa fautore di numerose importanti pubblicazioni a livello accademico. La carriera politica, dopo la militanza nel partito radicale, continua all’interno del PCI, il Partito comunista italiano. Nel 1979 entra a far parte della Commissione Affari Costituzionali, ma l’incarico per il quale è maggiormente ricordato è quello all’interno della Commissione parlamentare d’Inchiesta che si trova a indagare sul delitto di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse.
Stefano Rodotà viene nuovamente eletto in Parlamento nel 1983 e nel 1987, e poi nel 1989. In questo stesso anno però decide di aderire al Pds, Partito Democratico della Sinistra, di cui diventa anche il primo presidente. Militando tra le fila di questo nuovo schieramento politico, nel 1992 Stefano Rodotà diventa vice Presidente della Camera e si trova ad effettuare lo spoglio che conduce all’elezione in qualità di Presidente della Repubblica di Ocar Luigi Scalfaro. Da questo momento, abbandona i suoi incarichi ufficiali tornando a esercitare a tempo pieno la professione di insegnante universitario, e continuando a dare alle stampe pubblicazioni di grande pregio. A partire dal 1997 si occupa della questione della privacy, diventando primo presidente dell’Authority per la Privacy.
Quasi impossibile riassumere tutti i titoli, i riconoscimenti e i ruoli che Rodotà ha ricoperto anche negli ultimi anni di carriera. Si è occupato, ad esempio, della necessità che tutti i cittadini possano avere libero accesso alla rete internet, indipendentemente dalla loro estrazione sociale ed economica. Si è occupato di bioetica ed eutanasia, e ha ricevuto diverse lauree honoris causa per la sua attività emerita nel campo del diritto. Oltre ad aver pubblicato numerosi libri per importanti case editrici quali Laterza e Donzelli, ha collaborato con le più grandi testate giornalistiche italiane, contribuendo alla fondazione de La Repubblica di Eugenio Scalfari. Ad oggi, è considerato uno dei più lucidi osservatori della realtà politica italiana e internazionale contemporanea.