Tra gli ospiti della puntata di oggi di Che tempo che fa troveremo anche Roberto Cacciapaglia, uno dei maggiori musicisti e compositori del nostro Paese. Nato a Milano, nel 1953, è considerato un vero e proprio innovatore, soprattutto per il suo uso dei computer in campo musicale, di cui è stato un pioniere. Il suo sperimentalismo ha iniziato a dispiegarsi sin dagli anni Settanta, affrontando temi disparati, tra i quali la sperimentazione elettronica, cercando in particolare di abbattere le barriere e i confini tra le varie forme artistiche. Diplomato in composizione presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, Roberto Cacciapaglia ha poi studiato musica elettronica e direzione d’orchestra. Dopo aver lavorato presso lo studio di Fonologia della Rai, ha quindi iniziato una proficua collaborazione con il Centro Nazionale delle Ricerche di Pisa, nel corso della quale ha cominciato a studiare le ripercussioni delle moderne tecniche informatiche sul suono.
La sua attività di musicista è iniziata in veste di session man, cosa che gli ha consentito di entrare in rapporto con Franco Battiato, suonando nei primi lavori in studio del cantautore siciliano, quelli più marcatamente sperimentali (Pollution, Sulle corde di Aries, Clic). Nel 1974 ha quindi pubblicato il suo primo album, dal titolo Sonanze, sotto l’egida di Rolf Ulrich Kaiser e della casa discografica tedesca OHR, un lavoro estremamente ambizioso e in seguito spesso paragonato alla musica cosmica tedesca di quegli anni, in particolare quella di gruppi come Kraftwerk, Amon Düül, Tangerine Dreams, Ash Ra Temple e Popol Vuh. In questo periodo Cacciapaglia è anche entrato in contatto con molti di questi artisti dando vita a uno scambio di esperienze estremamente prezioso per il prosieguo della sua carriera. Nel periodo successivo si è quindi occupato del rapporto tra la musica e la danza sacra, oltre a studiare l’influsso della stessa sulle emozioni umane. Un lavoro di scavo nel corso del quale il compositore milanese ha anche studiato testi sacri come la Bibbia, le Upanishad e i Veda, con ovvie ripercussioni sui suoi lavori, i quali hanno assunto un timbro spiritualistico sempre più distaccato dal materialismo.
Nel corso degli ultimi anni ha invece esplorato le nuove possibilità offerte dalla rivoluzione tecnologica introdotta dall’informatica, soprattutto con lavori come Incontri con l’anima pubblicato nel 2005 e Quarto tempo (2007), in cui ha dato vita a una sintesi estremamente affascinante. La sua sperimentazione è poi proseguita con gli album Canone degli spazi, uscito nel 2009 con Universal Music, e nell’anno successivo, quando ha pubblicato l’album Ten Directions, il primo con Glance, la nuova etichetta creata dallo stesso Cacciapaglia. L’album è stato poi distribuito nel nostro Paese da Sony Music e vede i suoi brani eseguiti con la prestigiosa Royal Philharmonic Orchestra di Londra. Il 2011 ha visto invece la pubblicazione di Live from Milan, opera prodotta anch’essa da Glance e distribuita da Sony Music, che raccoglie la trilogia formata da Quarto tempo, Ten Directions e Canone degli spazi eseguita ancora una volta dalla Royal Philarmonic Orchestra di Londra.
Infine a inizio 2014 è uscito “Alphabet”, il nuovo lavoro prodotto dalla Decca, nuovo atto di una sperimentazione che prosegue quella già iniziata da tempo, sviluppandola ulteriormente. In una recente intervista ha voluto parlare in maniera diffusa del suo modo di intendere la creazione musicale, affermando che il suono deve essere una sorta di comunione tra chi lo esegue e chi lo riceve, come del resto avveniva nei circoli pitagorici. Una comunione che ha lo scopo di trasmettere uno stato di grazia al pubblico che ascolta e tendente a risvegliare emozioni che giacciono nel profondo della psiche umana. Secondo Cacciapaglia, chi è in sintonia crea un’unione, come quella che si forma all’interno del suo variegato pubblico, il quale si raduna per ascoltare una musica in grado di andare oltre i limiti, cioè di superare le barriere. Il tutto avendo sempre come centro l’individuo, chiamato a risvegliarsi da una sorta di sonno.