Stasera su La7 va in onda il film Emotivi anonimi. La pellicola è diretta da Jean-Pierre Améris. Gli interpreti sono Benoît Poelvoorde, Isabelle Carré, Lorella Cravotta, Lise Lamétrie, Swann Arlaud. La protagonista della storia è Angélique, una giovane cioccolataia, che è rimasta senza lavoro. Per questo motivo si rivolgerà alla Fabrique de Chocolat, dove verrà assunta in qualità di rappresentante e dovrà lottare contro la sua timidezza. Un problema che ha anche il suo capo, Jean René anche lui appunto molto timido. Per superare il problema, luomo si rivolgerà al suo psichiatra e si imporrà di invitare a cena una signora.
Martedì 22 luglio La7 manderà in onda in prima serata Emotivi anonimi (titolo originale: Les émotifs anonymes), film franco-belga del 2010 diretto da Jean-Pierre Améris. La pellicola ha ricevuto il Premio Magritte nel 2012, come migliore coproduzione straniera. Il film è incentrato sul personaggio di Angélique Delange (Isabelle Carré), una giovane maestra cioccolataia che ha un grosso problema nelle relazioni interpersonali perché frenata da una grandissima insicurezza. Infatti, proprio per cercare di alleviare i disagi che derivano da questo disturbo, è solita frequentare gli “emotivi anonimi”, un gruppo di sostegno formato da persone con il suo stesso problema. Come se non bastasse, Angélique un giorno rimane disoccupata, anche se per fortuna trova lavoro presso la Fabrique de Chocolat, un’azienda che realizza prodotti al cioccolato e che viene gestita da Jean-René Van Den Hudge (Benoit Poelvoorde), un uomo a prima vista molto riservato e solitario, a causa soprattutto della sua forte timidezza che sconfina spesso nell’asocialità. Proprio come Angélique, quindi, l’uomo è ossessionato da tante insicurezze, che investono soprattutto i rapporti con l’altro sesso. La decisione di intraprendere un altro lavoro è soltanto in parte casuale: la donna, infatti, era solita svolgere la sua attività nel chiuso della propria abitazione, tanto che nessuno era a conoscenza del suo nome, e lei era conosciuta nell’ambiente con il soprannome di L’eremita. Dopo la morte del suo datore di lavoro, la donna pensa che svolgere la sua professione in un luogo in cui possa intraprendere delle relazioni possa aiutarla a mettere da parte la sua forte emotività. A causa di un fraintendimento, però, Angélique è convinta di iniziare a lavorare come cioccolataia, mentre ben presto si rende conto che Jean-René l’ha assunta perché faccia la rappresentante: insicura com’è, la cosa non può che rappresentare per lei un problema che appare insormontabile. Jean-René, intanto, non se la passa meglio, in quanto il rischio di chiusura incombe sulla sua fabbrica, che non è capace di vendere più come una volta. Il suo psicologo (Stephan Wojtowicz), dal canto suo, cerca di fargli superare le difficoltà nei rapporti con il gentil sesso dandogli il compito di invitare una donna a cena. La sua scelta ricade su Angélique, al quale si sente legato da un certa similarità. Jean-René, tuttavia, si fa prendere dall’insicurezza, e perciò pianta Angélique nel bel mezzo della serata. Un esito un po’ più fortunato ha invece l’altro esercizio che gli viene asseganto dallo psicologo, e cioè quello di spingersi ad avere un contatto fisico con chi gli sta di fronte: l’uomo prende infatti la mano della sua dipendente per porgerle le sue scuse, ma la sua insicurezza è talmente tanta che poi non sa come lasciarla. Per togliersi d’impaccio, Jean-René stampa un bacio sulla mano della ragazza, perché pensa che lei si ritrarrà, ma Angélique non si sottrae, e i due finiscono per baciarsi.Per risollevare le sorti della Fabbrica del cioccolato evitando il fallimento, Angélique propone al suo capo di rivoluzionare la produzione di cioccolato e si mette a capo dell’impresa, facendo credere di ricevere aiuto direttamente dal famoso “eremita”, approfittando del fatto che nessuno conosca la sua vera identità. Per fortuna, il cambiamento dà i risultati sperati, facendo colpo sul più grosso cliente di Jean-René. Nel tentativo di espandere la fama delle novità apportate ai prodotti della Fabbrica di Cioccolato, Angélique e Jean-René arrivano fino alla fiera internazionale del cioccolato, sperando di acquisire così qualche nuovo cliente. Tutto sembra andare bene, quando per un disguido nelle prenotazioni i due apprendono che dovranno condividere la loro stanza. La cosa non dovrebbe rappresentare un problema per i due, che nel frattempo si stanno scoprendo innamorati, se non fosse che ancora persistono le loro insicurezze e la loro difficoltà di far conoscere all’altro i propri sentimenti. La situazione precipita quando Angélique fa accenno al desiderio di essere moglie e madre: spaventatissimo dalla cosa, Jean-René non sa fare altro che darsi alla fuga. Nel momento in cui Jean-René, poi, torna all’hotel, scopre che Angélique non c’è più e l’uomo ignora che la ragazza abbia intenzione di lasciare per sempre il suo lavoro alla Fabrique de Chocolat. Alla fabbrica, intanto, le cose vanno sempre meglio, perché i clienti aumentano soprattutto dopo che l’eremita si è aggiudicato il primo premio alla fiera internazionale di cioccolato. Jean-René si è reso conto grazie a un suo operaio che dietro l’eremita si nasconde Angèlique e, pertanto, si reca con tutti i suoi dipendenti nell’abitazione della donna, per poi seguirla e arrivare nel luogo dove Angélique partecipa alle riunioni del gruppo di sostegno degli emotivi anonimi. A questo punto, Jean-René comincia a comportarsi come uno del gruppo, inizia a parlare dei suoi problemi di emotività e manifesta ad Angélique il suo amore e il suo desiderio di prenderla in moglie. La donna risponde però che il loro rapporto è destinato a fallire a causa dei loro problemi di insicurezza, ma gli altri emotivi anonimi la invitano a lasciare da parte le proprie paure. Alla fine, Jean-René e Angélique provano a sposarsi, anche se di fronte a un grande passo come il matrimonio, poi, si danno tutt’e due alla fuga, stavolta insieme.