Questa sera, lunedì 4 agosto, su Italia 1 va in onda un nuovo appuntamento con la terza stagione di Person of Interest. Verranno trasmessi gli episodi intitolati “Lethe, l’oblio” e “Aletheia, la verità”, ma prima di scoprire tutte le anticipazioni, rivediamo cosè successo negli ultimi episodi andati in onda. Nel primo episodio “L’ultima notte”, Reese (Jim Caviziel) e Carter (Taraji P. Henson) hanno intenzione di consegnare Alonzo Quinn (Clarke Peter) all’FBI, ma l’agente Simmons (Robert John Burke), dopo aver assassinato il giudice Monahan temendo che potesse diventare un testimone scomodo, ordina a tutti i suoi uomini di braccare i due. Finch (Michael Emerson) viene raggiunto da alcune indicazioni, che rappresentano tutte vecchie coperture di Reese, così avverte l’uomo che sono in molti a cercarlo, e riceve da Root (Amy Acker) la richiesta di poter essere liberata per aiutare Reese: Finch rifiuta, avendo paura che ciò possa causare problemi. Nel frattempo, Alonzo distrugge il cellulare di Reese, che quindi non riesce più a stare in contatto con Finch, e perde anche le tracce di Fusco, catturato dagli agenti dell’HR. Quest’ultimo, dopo che Simmons ha minacciato di uccidere suo figlio, fa finta di rivelare il posto in cui si trova la cassetta di sicurezza che contiene le informazioni raccolte da Carter sul’HR, mentre Joss e Reese sono costretti a rifugiarsi all’obitorio comunale, e riescono a dare notizia della cosa a Finch. Carter e Reese hanno modo di parlare per qualche minuto: lui confessa alla poliziotta che ci fu un momento in cui pensò di doverla fare finita e che cambiò idea dopo averla conosciuta, e poi la bacia. Reese decide di affrontare da solo gli agenti dell’HR che nel frattempo sono arrivati all’obitorio, e incarica Joss di consegnare Alonzo all’FBI. Uno degli agenti corrotti si reca a casa di Fusco per uccidere suo figlio, dopo che la menzogna del detective è stata scoperta, ma Lee viene provvidenzialmente salvato dall’agente Shaw, che aveva immaginato che quelli dell’HR se la sarebbero presa col bambino. Shaw si scusa con Fusco per aver dovuto fare una scelta, ma quest’ultimo riesce a liberarsi e ad uccidere Petersen (Lee Tergesen), che lo stava per assassinare. Finch, intanto, si reca all’obitorio per proteggere Carte, e le dà il via libera soltanto quando l’edificio è stato abbandonato dagli agenti dell’HR e fa arrestare Reese per poterlo proteggere. Carter consegna Quinn all’FBI e decine di altri poliziotti corrotti vengono arrestati, mentre Fusco ringrazia Shaw per aver salvato la vita di suo figlio. Carter fa uscire Reese dalla prigione ma, mentre si trovano in strada, vengono scovati da Simmons che ferisce Reese e uccide Carter, prima che Finch possa avvertirli del pericolo.
Nel secondo episodio “La paga del diavolo”, viene celebrato il funerale di Carter, ma Reese non può presenziarvi perché ancora in ospedale a causa delle ferite infertegli da Simmons. Quest’ultimo ha alle costole non soltanto l’FBI, ma anche le organizzazioni criminali, dato che è l’unico superstite dell’HR e vogliono assassinarlo. Anche Reese, che nel frattempo è scappato dall’ospedale, vuole trovare Simmons, ma Fusco e Finch vogliono invece trovare lui, preoccupati come sono per la sua salute. Un testimone catturato da Shaw riferisce che soltanto Alonzo Quinn sarebbe in grado di metterli sulle tracce dell’agente Simmons, ma loro pensano bene di parlare con Jimmy Ransone, l’avvocato di Quinn, sperando in questo modo di trovare anche Reese. Arrivano quindi a casa di Jimmy Ransone, che però è già stato ucciso dalla mafia russa e apprendono dalle telecamere di sicurezza che Reese è già passato di lì. L’unica strada da percorrere per arrivare a Quinn, come suggerito da Shaw, sembra essere quella di farsi aiutare da Root: a malincuore, Finch, Shaw e Fusco sono costretti ad affidarsi a lei. Reese riesce ad arrivare per primo ad Alonzo Quinn e gli ordina di rivelargli il piano di fuga di Simmons, ma questi si rifiuta di farlo perché vuole continuare a essere leale nei confronti dell’agente: Reese, allora, gli dà tre minuti di tempo, e lo avverte del fatto che lo ucciderà comunque, che riveli o meno il piano di Simmons.
Nel frattempo, anche Fusco, Finch, Shaw e Root arrivano nel luogo in cui si trova Quinn e, data la criticità della situazione, Finch decide di acconsentire alla richiesta di Root di poter avere un’arma, nonostante le perplessità di Shaw. I quattro giungono da Reese proprio mentre questo sta per premere il grilletto: Finch cerca di farlo riflettere, dicendogli che se ucciderà Quinn il sacrificio di Carter sarà stato vano. John, però, spara ugualmente, ma non colpisce Quinn perché la sua pistola si inceppa. Fusco riesce a trovare Simmons, che è in procinto di partire con un volo privato, e dopo una violenta colluttazione lo arresta, anche se l’uomo viene trasferito in ospedale a causa delle numerose ferite. Anche Reese è in ospedale, ma non è in pericolo di vita, mentre Root non approfitta della libertà concessale da Finch e ritorna a casa di quest’ultimo, dicendogli di volerlo affiancare nelle sue future battaglie. Infine, Simmons viene raggiunto in ospedale da Carl Elias (Enrico Colantoni), che lo fa uccidere da un suo sicario.
Trama puntata 4 agosto 2014 – Mentre Reese cerca conforto nei luoghi frequentati dal padre, Fusco tenta di convincerlo a tornare. Shaw e Finch, invece, devono occuparsi di Claypool, un ex compagno di università di Finch, genio dell’informatica anche lui e creatore di una macchina per il governo. Claypool è minacciato sia da Collier che dalla organizzazione per la quale lavorava un tempo Shaw. Root prima riesce a liberare Finch e Shaw, ma poi cade nelle mani di Diane. Finch, Claypool e Shaw vanno in una banca per recuperare i drive del Samaritan, ma finiscono tra due fuochi, da una parte Hersh con i suoi uomini, dall’altra gli attivisti guidati da Collier. Grazie all’arrivo di Reese e Fusco, tutto finisce per il meglio. Anche Root riesce a neutralizzare Diane e torna ad essere libera. I famosi drive, però, finiscono nelle mani di Greer.