Tra i concorrenti ammessi alla quarta edizione di Masterchef, il talent show che vede cuochi amatoriali provenienti da ogni parte d’Italia sfidarsi agli ordini di Carlo Cracco, Joe Bastianich e Bruno Barbieri, c’è anche Filippo Cassano un quarantenne romano che nella vita di tutti i giorni fa il project manager. Nelle dichiarazioni rilasciate in vista della difficile prova di cui sarà protagonista, Filippo ha voluto porre l’accento sul fatto di essere stato spesso costretto nel corso della sua vita a prendere decisioni, e comportarsi di conseguenza, sempre all’insegna della massima velocità. Scelte quindi frutto più di istinto che di ragionamento e nelle quali si è trovato spesso a misurarsi con reazioni diverse da quelle immaginate.
Proviene da una famiglia di umili origini, con un padre pugliese e una madre marchigiana, e ha un fratello più piccolo di quattro anni. Molto importante nella sua formazione anche la zia, che oggi riveste in pratica le funzioni della madre, morta giovane. Afferma di aver sempre voluto agire in perfetta autonomia, per poter provare un poco di tutto e mettersi alla prova di fronte alle difficoltà della vita. Nel suo passato c’è anche un matrimonio andato presto a rotoli, che ha comportato una separazione piena di dolore. Un dolore che lo ha spinto a sfogarsi in cucina, ove ha potuto rimettere insieme i pezzi della sua vita ritrovando l’entusiasmo che sembrava ormai perso.
sposato con Francesca, moglie comprensiva che lo lascia libero di cucinare ben sapendo come i fornelli siano una fonte di gratificazione per lui. Una passione, quella per la cucina, che Filippo Cassano sta cercando di trasmettere alle tre figlie, Alice, Carlotta e Maria, per ora con risultati giudicati ottimi. Lui stesso definisce la cucina come un vero e proprio centro di gravitazione capace di far radunare intorno a lui la famiglia. Una circostanza che lo spinge a cercare sempre nuovi piatti in grado di stupire e indurre al sorriso e alla serenità le persone che ama. La sua giornata si snoda tra le cure alle figlie e il lavoro, teso al coordinamento di una serie di attività relative alla manutenzione di mercati siti tra Roma, Pescara, L’Aquila e Napoli. Una attività incessante al termine della quale arriva finalmente il momento di cucinare per la famiglia, almeno se non è troppo tardi. Una passione, la sua, nata sin da piccolo, quando la sua precisione nella preparazione dei piatti spingeva la madre a spedirlo a fare la spesa da solo, senza alcuna lista della spesa da cui attingere. Diventata poi un lavoro nel bar gestito dai genitori, ove a partire dai diciassette anni si è dedicato alla gastronomia fredda.
Il suo grande sogno è quello di poter trasformare la sua casa in un ristorante, in cui poter cucinare insieme a grandi chef e avere un suo programma televisivo dal quale dispensare ricette. Tra le cose che gli fanno maggiormente paura, non ha esitato a indicare il timore di soffocare. Il suo piatto forte sono i tonnarelli con le cozze e il coniglio. Tra i punti di riferimento, non esita ad indicare Carlo Cracco e la sua creatività, anche se nella elaborazione dei suoi piatti cerca di non farsi condizionare da nessuno in particolare.
L’ingrediente che non potrebbe mai mancare nelle sue preparazioni è la bottarga, magari accompagnata da tanta musica, un’altra fonte di ispirazione irrinunciabile, soprattutto quella in grado di comportare il coinvolgimento sia del corpo che della mente. Gli piacerebbe essere indicato come un cuoco in grado di mixare al meglio competenze tecniche e fantasia. In attesa di essere additato come tecnicamente fantasioso, si regala un sei per esperienza, un sette per la cucina, un nove per la grinta che riesce a mettere nei suoi piatti e addirittura un dieci per la forza d’animo, una caratteristica che ha sempre dimostrato nella sua vita.
Per Filippo Cassano l’esperienza a MasterChef rappresenta qualcosa di assolutamente nuovo, tanto che ancora oggi si dice del tutto sorpreso di trovarsi su una ribalta come quella offerta da Sky. Se sino a qualche settimana fa era un sogno pressoché irraggiungibile, oggi lo considera ancora come qualcosa di immateriale, tanto da dichiararsi talmente sorpreso da sentirsi proiettato in una dimensione che non riesce a precisare. Allo stesso tempo, però, vorrebbe riuscire ad affrontare la sfida che lo attende con la consueta grinta, per cercare di affermarsi e trasformare il suo sogno in una realtà.