finalmente entrata nel vivo la quarta edizione di MasterChef Italia. Il talent show culinario di Sky può ora consentire alla terna dei giudici, formata anche quest’anno da Bruno Barbieri, Joe Bastianich e Carlo Cracco, di sfogare la consueta perfidia che è ormai il timbro di fabbrica del programma. Tra coloro che hanno avuto la fortuna di essere stati selezionati, c’è anche Giuseppe Garozzo Zannini Quirini, funzionario pubblico romano di cinquant’anni, che è stato immediatamente preso di mira dai giudici, i quali lo hanno ribattezzato come il Conte. infatti cresciuto in una famiglia capitolina di vecchie tradizioni, la quale ha sempre riservato il massimo di attenzione alla cura della tavola, anche dal punto di vista della qualità. Una attenzione grazie alla quale sin da piccolo è stato abituato ad alimenti di elevato livello, tali da consentirgli un vero e proprio allenamento in grado di comprenderne la funzione e apprezzarli nelle minime sfumature. Soprattutto il padre lo ha spinto a cercare sempre il meglio delle materie prime, una ricerca che è poi diventata una sorta di leit motiv negli anni a seguire. Una passione poi trasmessa anche ai figli, se solo si pensa che Eleonora, la primogenita, ha poi deciso di di iscriversi a Scienza gastronomiche, a Pollenzo.
Proprio coi figli, Giuseppe vorrebbe ora dare vita peraltro ad un percorso comune, in grado di raccontare la storia della famiglia da un punto di vista molto particolare, quello appunto culinario. Proprio MasterChef potrebbe rivelarsi il primo passo in tal senso. Altra grande passione dell’aspirante chef romano è quella per i viaggi, la quale gli ha consentito nel corso degli anni di conoscere molti posti e la loro storia, anche in questo caso da condividere con il resto della famiglia.
La sua giornata si snoda naturalmente intorno alle mansioni lavorative che svolge sino alla metà del pomeriggio, quando rincasa per occuparsi del figlio e iniziare a preparare la cena per la moglie, che a sua volta rientra sempre sul tardi. Una consuetudine che non gli pesa assolutamente, in quanto gli permette di curare di giorno in giorno la sua passione per la preparazione dei cibi. Il suo legame con il resto della famiglia è naturalmente molto stretto, tanto da spingerlo ad affermare come suo maggiore timore un eventuale problema di salute che dovesse insorgere all’interno della stessa.
Per quanto concerne il suo grande sogno, non ha esitazioni a dichiarare che gli piacerebbe poter gestire in futuro un ristorante dotato di soli trenta coperti, che dovrebbe lavorare soltanto su prenotazione. Il suo pezzo forte sono gli spaghetti alla carbonara, del tutto in linea con la sua provenienza romana, mentre l’ingrediente di cui non potrebbe fare a meno è il riso. Le sue fonti di ispirazione, gli chef che sono un vero e proprio punto di riferimento per lui, sono Ciccio Sultano e Gennarino Esposito.
A differenza di molti dei suoi sfidanti, dichiara di non ascoltare musica mentre si cimenta ai fornelli, ma quando lo fa (raramente), ama sentire le composizioni dei cantautori degli anni successivi al Sessantotto. Per Giuseppe Garozzo Zannini Quirini, MasterChef rappresenta un vero e proprio traguardo, tanto da considerarlo una sorta di gesto d’amore verso il padre, l’uomo che lo ha introdotto alla buona cucina, oltre che l’approdo di un uomo abituato a viaggiare usando sempre grande tenacia e curiosità. Si propone di colpire il pubblico che solitamente segue il talent show culinario di Sky per la sua eleganza e istruzione, e vorrebbe essere considerato il portatore di una cucina piena di garbo e fascino, tanto da risultare alla fine intrigante. Come chef si concede per ora un bel sette e mezzo, dichiarando allo stesso tempo di poter fare molto di più.