Il film Ember – Il mistero della città di luce contribuì a lanciare la carriera di Saoirse Ronan, ora una delle attrici più richieste a Hollywood. Parlando del suo personaggio nel film trasmesso su Italia 1, la Ronan – come riporta fantasymagazine.it – aveva affermato sul set: “Ha solo 12 o 13 anni e deve badare sia alla sorellina che alla nonna, che non versa in buone condizioni di salute. Per cui deve prendersi cura di loro e contemporaneamente andare a scuola e intraprendere il lavoro di messaggera. È molto responsabile e determinata. Quando lei vede qualcosa e comprende che si tratta di qualcosa di importante, perseguirà il suo obiettivo fino alla fine, per trovare la risposta”.
Ember – il mistero della città di luce è un film del 2008 diretto dal regista Gil Kenan, che ricordiamo anche per la regia di un film di animazione del 2006 dal titolo Monster House. Si tratta di un film di fantascienza che presenta, però, anche alcuni aspetti più legati al genere del fantasy e a quello dei film di avventura. I protagonisti della bella favola raccontata nel film sono due ragazzi, Lina Mayfleet e Doon Harrow, interpretati rispettivamente da una giovanissima Saoirse Ronan (attrice irlandese vista anche in altri film come Gran Budapest Hotel e The Host) e dall’attore britannico Harry Treadaway.
Ember, il mistero della città di luce, narra la storia di una piccola comunità di persone sopravvissute ad un cataclisma che ha coinvolta l’intero pianeta Terra ma che, proprio per questo, si ritrova costretta a vivere nelle sue profondità, al riparo dalla tossicità dell’aria divenuta irrespirabile. Il piano che quei sopravvissuti avevano in mente era quello di realizzare una città che restasse chiusa al mondo circostante per duecento anni, cioè il tempo necessario affinché il Mondo ritornasse abitabile dal genere umano. La città viene battezzata Ember, la città della luce e della speranza.
Generazione dopo generazione viene tramandata la storia di quello che accadde al mondo esterno e l’avvertimento di non osare mai uscire allo scoperto, per non mettere a repentaglio la vita di tutta la comunità. A scandire il tempo in quel mondo buio è una singolare valigetta, destinata ad aprirsi soltanto allo scoccare del duecentesimo anno di isolamento. Questo prezioso oggetto viene consegnato nelle mani del primo Sindaco della città, perché la custodisca e la protegga. Ma, negli anni, anche la valigetta viene persa e dimenticata, e finisce per aprirsi in un ripostiglio senza che nessuno se ne accorga. Quello che gli abitanti ignorano è, però, che la valigetta ha un contenuto davvero speciale: le istruzioni per uscire da Ember e ritornare nel mondo esterno. Infatti, la città non è stata progettata dai suoi costruttori per resistere a lungo ed inizia a mostrare i primi segnali di cedimento, facendo presagire un futuro non troppo felice per i suoi abitanti. Sarà però una ragazzina di nome Lina Mayfleet, un’orfana che vive con la sorellina e con l’anziana nonna, a scoprire la preziosa valigetta e a ricostruire il mistero che avvolge la città di Ember. Con l’aiuto del giovane amico addetto alle tubazioni, Doon Harrow, inizierà un’avventura che la porterà alla scoperta della verità e alla ribellione nei confronti del corrotto ed egoista Sindaco della città e dei suoi scagnozzi.Affrontando numerose peripezie e sfuggendo agli uomini inviati dal Sindaco per fermarli, riusciranno a trovare la strada progettata dagli originari costruttori che li porterà di nuovo sulla superficie della Terra, ritornata vivibile ed ospitale. Da lì lanceranno un messaggio a tutti gli abitanti di Ember, un messaggio di speranza e di nuova vita.
Il film è stato tratto da un libro per ragazzi della scrittrice Jeanne Du Prau, intitolato proprio La città di Ember. Seppur molto somigliante alla trama raccontata nel libro, il film presenta alcune differenze, come ad esempio le circostanze che hanno portato alla morte del padre di Lina (non un annegamento come narrato nel film, ma a causa di un’epidemia che aveva intaccato le serre dove lavorava). Per rendere il film più realistico, e far percepire allo spettatore il senso di oscurità e di isolamento della città di Ember, è stato costruita una vera e propria città all’interno di uno studio cinematografico. Proprio per la sua vastità (la quasi totalità degli edifici è stata costruita in scala 1:1) il set di questo film è il più grande mai costruito nella storia del cinema.