’Pena di morte per i ladri?’ è la domanda con cui si è aperta la puntata di Piazzapulita andata in onda ieri, giovedì 22 ottobre 2015. Se armiamo le persone quello che otteniamo non è un effetto positivo. Il giornalista David Parenzo, in merito al caso dell’altro giorno del pensionato che ha sparato al ladro, ha fatto notare che il giudice non si è preoccupato della reiterazione del reato. Perché non hanno preso almeno delle misure restrittive per impedirgli di inquinare le prove? La cosa assurda, dice Parenzo, è che di fronte alla morte di un ragazzo di 22 anni il presidente della Regione Lombardia ha proposto di assistere legalmente una persona che non è stata ancora neanche rinviata a giudizio per quel reato ma è semplicemente indagata. Si sta dunque strumentalizzando un caso di cronaca. Giorgia Meloni invece pensa che sia giusto che gli italiani non siano in balia di chiunque e chiede di perfezionare una legge che va messa a posto. E’ evidente, ha detto Formigli, che la destra ha una posizione chiara su questo argomento. Ambrosoli sostiene che nessun dato empirico può dimostrare che la legittima difesa sia efficace nella tutela della dimora di ciascuno di noi.
Dal 2008 i furti in abitazione sono cresciuti molto in Italia e in altri Paesi, ma meno in Inghilterra, dove si sta dimostrando efficace il sistema di valutazione preventiva del crimine. Lì le forme di tutela sono istituzionali e si concentrano laddove si prevede che si concentreranno i crimini. Secondo la Meloni, invece, di fronte al mancato funzionamento dello Stato l’unica soluzione è l’autodifesa. A seguire abbiamo visto come viene accolto un profugo siriano in cerca di aiuto. Una signora dice che il centro di accoglienza è aperto solo due giorni a settimana. Un altro signore gli dice che è capitato nel paese sbagliato. Il proprietario di un bar gli nega del pane e così anche la commessa di un supermercato. A un certo punto, la sera, si ritrova a una festa della Lega Nord. Lì si che c’è tantissimo cibo e alla richiesta di qualcosa da mangiare qualcuno non risponde, qualcuno lo invita ad andarsene e altri dicono che è solo un ospite e non può dargli nulla. L’unico che alla fine gli dà 50 centesimi e due banane è un commerciante indiano. Ambrosoli ha commentato dicendo che in altri stati d’Europa c’è un diverso concetto di integrazione. Importante per quanto riguarda i profughi siriani è l’esempio della Germania. David ha definito magro e desolante vedere che si reagisce in questo modo in tanti paesi e che ci sono addirittura ordinanze dei sindaci che dicono di non accogliere i profughi o minacciano addirittura di punire chi lo fa. Questo può generare comportamenti razzisti.
Giorgia Meloni non vuole definire razzista il popolo italiano, dato che accogliamo persino chi profugo non è. Se quello fosse stato un vero profugo siriano, ad esempio, avrebbe potuto tranquillamente bussare a un centro di accoglienza, a uno dei tanti alberghi che accolgono queste persone. L’accoglienza non c’è più per gli italiani, ha aggiunto sempre la Meloni. Ma la classe politica è in grado di dare il buon esempio? Per parlarne è stato ospitato Luigi De Magistris. Egli è stato assolto dall’accusa di abuso di ufficio ma dice che nonostante tutto nessuno gli potrà più ridare la sua toga e soprattutto afferma che intende ricandidarsi in autonomia, dato che non appartiene a nessun partito politico. Secondo la Meli i politici dovrebbero avere il buon senso di dimettersi da soli quando colpiti da un avviso di garanzia. E’ sbagliato che ci sia bisogno di una legge per obbligare alle dimissioni. La discussione si è accesa quando De Magistris è stato messo a confronto con la Meli e i due sono arrivati allo scontro quando lui l’ha accusata di dare notizie false perché sotto padrone. Un esempio sarebbe nel fatto che è stato scritto che De Magistris si sarebbe avvalso della prescrizione, quando non è affatto vero. Peter Dome, si è detto fermamente convinto che il politico sia stato una vittima dei poteri forti. Dopo un’intervista a Rosy Bindi, con la quale Formigli ha parlato di beni confiscati ai mafiosi e della necessità di farne una mappatura, è arrivata in studio Beatrice Lorenzin.
Con lei si è discusso in studio di ludopatia, la dipendenza dal gioco, e dei vaccini. Sul primo tema abbiamo ascoltato la testimonianza di Marco Baldini, il quale ha perso al gioco diversi milioni di euro. La Lorenzin ha confermato che questa dipendenza è una malattia a tutti gli effetti e deve essere curata. Riguardo ai vaccini, il ministro della salute conferma che i bambini devono esservi sottoposti. I vari blog che li criticano infatti non sono fonti affidabili. Tavera allora ha voluto controbattere affermando che esiste anche una sentenza che parla di autismo come una delle possibili conseguenze delle vaccinazioni. Proprio riguardo all’autismo, in studio è arrivato Franco, il papà di un bimbo autistico che ha raccontato la storia sua e di tanti altri genitori che lo hanno contattato perché anche i loro figli pare siano diventati autistici proprio dopo il vaccino trivalente. Il ministro dice che diversi studi sono stati effettuati e altri sono ancora in corso in merito e non è stata individuata alcuna possibile correlazione. In ogni caso, ha fatto notare la Lorenzin, è sempre il medico che deve decidere se il vaccino può essere fatto o meno, valutando di caso in caso. Al ministro poi Formigli ha voluto chiedere un commento anche in merito alla povertà e la Lorenzin ha fatto notare che alcune misure sono già state prese ma il problema dell’Italia è che la popolazione sta invecchiando e in parallelo cresce anche la domanda sociale.
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