Ballarò, riassunto e ospiti puntata 27 ottobre 2015 – Ieri sera, martedì 27 ottobre 2015, a Ballarò Massimo Giannini ha intervistato per il faccia a faccia il direttore di Repubblica Eugenio Scalfari. Erano ospiti in studio Oliviero Toscani, fotografo, Diego della Valle e Oscar Farinetti, imprenditori, Raffaele Cantone, Presidente dell’Autorità Anticorruzione, Maurizio Martina, Ministro dell’Agricoltura, Daniela Santanchè di Forza Italia, Alessia Rotta del Partito Democratico ed Erico Zanetti, Sottosegretario all’Economia. La puntata è iniziata proprio con l’intervento di Scalfari. Riguardo alla politica egli ha fatto notare che gli italiani sono attratti dal demagogo e Renzi è una figura d questo tipo. A Scalfari non piace il suo modo di governare da solo e il fatto di aver trasformato il PD in un partito di centro. Egli s’è detto dispiaciuto degli scandali di Sanremo, città dove ha studiato e alla quale si sente legato.
L’Italia è piena di scandali in questo momento e l’ultimo è quello dell’Anas. Questa sera se ne è parlato, così come si è discusso di quella che è stata definitia ‘l’Italia in mutande’. Il tema è proprio quello dello scandalo di Sanremo, di quegli impiegati comunali che timbravano il cartellino e poi andavano a vogare o più semplicemente a fare la spesa. Si è parlato questa sera anche di tasse e di evasione fiscale, alla luce della Legge di Stabilità che ha portato una nuova modifica nell’uso del contante. Queste nuove misure hanno scatenato le polemiche perché si teme che possa aumentare l’evasione e l’uso del nero. L’inviata è andata a Sanremo, dove l’inchiesta ha portato 35 dipendenti comunali agli arresti domiciliari, mentre 195 sono indagati. Dopo i giorni di indignazione, la società civile intanto sta iniziando a svegliarsi e a chiedersi come si possa evitare di ritrovarsi fra qualche mese di nuovo in uno scandalo di questa portata. Intanto l’avvocato del vigile in mutande ha detto che l’uomo ha dovuto timbrare il cartellino in slip perché si trovava in una condizione di emergenza. Per ora negli interrogatori quasi tutti hanno adottato la linea del silenzio, anche perché gli avvocati devono ancora studiare le carte.
Expo è arrivata al traguardo. Dopo un grande successo l’Esposizione Universale sta chiudendo i battenti. Non è un caso che tutto ciò sia stato possibile in una città come Milano, che sta mostrando il meglio di sè stessa. Con Farinetti si è accennato alla qualità di quello che si mette sulle nostre tavole e in un servizio abbiamo visto cosa c’è dietro il made in Italy che ci viene proposto e che acquistiamo. Alla dogana di Vipiteno si trovano molti tir fermi. Alcuni vengono dalla Danimarca e hanno l’insegna del maiale. Vengono portati in provincia di Cuneo, dice un autista, sono di piccola taglia e vengono trasportati in Italia dove verranno fatti crescere. Le aziende italiane comprano maiali danesi perché sono molto grandi e i prosciutti sono i migliori. Dunque due su tre dei prosciutti venduti in Italia non sono locali. Isidoro Furlan, comandante del Corpo Forestale di Verona ha spiegato che una volta entrata in Italia questa merce può acquisire il marchio come produzione italiana. Del resto ci sono molti prodotti per i quali non esiste neanche l’obbligo di indicare la provenienza della materia prima. Spesso si indica il luogo dell’ultima lavorazione, che è per l’appunto l’Italia. Ad esempio nella pasta che viene prodotta in Italia c’è una percentuale compresa tra il 30 e 40 di grano straniero e tutti i marchi lo usano. Si parla di frodi alimentari e nel mondo l’imitazione di cibo italiano vale un giro di denaro di ben 60 miliardi di euro. La partita adesso si gioca a Bruxelles, sulla legislazione europea. Fondamentale è che il consumatore sappia davvero tutto del prodotto che va ad acquistare.
Riguardo al Made in italy e all’Expo è intervenuto in collegamento anche Diego Della Valle, il quale ha detto di sperare che gli effetti positivi di Expo si sentano anche in futuro, comunque per ora è innegabile che il nostro Paese ha ancora troppi problemi concreti da risolvere e lo sa bene chi vive nelle periferie. Tornando alla vicenda di Sanremo, la Santanché non condivide il continuo discreditare la politica e dice che bisogna fare nomi e cognomi e non prendersela con i politici in generale, ma semmai fare i nomi in procura riguardo alle eventuali responsabilità politiche dietro quello che è accaduto. Maria, 30 anni, in diretta sempre da Sanremo ha detto che dobbiamo lavorare sull’educazione dei nostri figli affinchè tutto ciò non accada più. A Raffaele Cantone il conduttore ha voluto chiedere da chi dipende il licenziamento dei dipendenti comunali assenteisti. Cantone dice che non si può sparare nel mucchio, ma si devono individuare le responsabilità.
La cosa però va fatta in fretta perché se si aspetta la fine del processo penale si rischia di vedere queste persone punite quando saranno già in pensione. Ci sono due scandali in corso, quello dell’Anas e quello dell’Ospedale Israelitico, sempre a Roma. I Nas hanno arrestato 14 tra dirigenti e medici che taroccavano cartelle cliniche per ottenere rimborsi altissimi. La Regione Lazio pare sapesse tutto dal 2011, eppure non ha interrotto la convenzione con l’Ospedale. La revoca, ha infatti spiegato Zingaretti, è un atto troppo estremo. Nel 2014 i vertici dell’ospedale avevano appena saputo che sarebbero dovuti arrivare gli ispettori e allora da una stanza all’altra si spostavano letti, pazienti e ambulatori. Nelle carte della procura risultano indagati molti medici. In chiusura si è parlato anche dell’innalzamento del contante e Giannini ha chiesto un parere a Peter Gomez. Egli sostiene che sia evidente la volontà di non incentivare l’uso della moneta elettronica.
Replica Ballarò, puntata 27 ottobre 2015: come vederla in video streaming – È possibile vedere o rivedere la puntata di Ballarò del 27 ottobre 2015 grazie al servizio di video streaming disponibile su Rai.tv, cliccando qui.