Iris trasmette questa sera ‘Com’è dura l’avventura’, una comedia del 1987 interpretata da Lino Banfi, Paolo Villaggio e Gastone Moschin. Un commerciante del nord Italia si trova pieno di debiti e sull’orlo della bancarotta. Costretto a trovare il modo di incassare dei liquidi, l’uomo incarica il cognato di affondare il suo Yacht per poter intascare i soldi dell’assicurazione.Le cose vanno ovviamente in maniera del tutto inaspettata. In questa scena Lino Banfi, nei panni del capitano Bigazzi racconta, mentre navigano distrutti sul mare, il suo succulento sogno. Ecco la scena del film: clicca qui
Com’è dura l’avventura, la trama del film – Questa sera alle 21.00 Iris trasmette Com’è dura l’avventura è una pellicola di genere comico realizzata in Italia nell’anno 1987, per la regia di Flavio Mogherini. Insieme al simpatico protagonista Lino Banfi, hanno lavorato attori altrettanto bravi e famosi, tra cui Paolo Villaggio, Flavio Bucci e Gastone Moschin. Il ruolo della protagonista femminile è interpretato da Brigitta Boccoli. Il film ha una durata di circa un’ora e trenta minuti.
La storia si svolge nella provincia di Varese. Il protagonista è un mediocre industriale che risponde al nome di Oreste Raccà (Gastone Moschin). Per non essere costretto a dichiarare fallimento, studia un piano che gli possa portare una discreta somma di danaro. Raccà è il proprietario di una imbarcazione denominata “Giulia”, la barca si trova sulle coste del mediterraneo in prossimità del Marocco, affidata da tempo ad un certo Poggi (Alessandro Haber), un individuo espatriato in quei luoghi lontani per sfuggire alla legge italiana. Raccà pensa di affondare di proposito la sua barca per riscuotere i soldi dalla compagnia di assicurazione. Si affida quindi al cognato, il ragionier Zappi, che a sua volta si rivolge ad un vecchio comandante di origine pugliese, Piero Bigazza (Lino Banfi). Questi anni addietro aveva condotto la Giulia nelle bellissime isole delle Canarie.
Il vecchio navigante accetta l’incarico ma a condizione che Raccà accolga in casa sua la nipote, una ragazza poco avvenente di nome Crista. Bigazza, insieme al ragionier Zappi, parte per il Nordafrica e vivono una disavventura dietro l’altra. I due incontrano Padre Ribaldo (Flavio Bucci), un missionario pugliese che ha la nomea di essere uno iettatore. Nel frattempo Raccà si rivolge ad un’amica, esperta estetista, per migliorare l’aspetto della giovane Crista. In effetti l’intervento dell’estetista è determinante, la ragazza si trasforma in una bella e desiderabile giovane donna. Crista deve guardarsi dagli uomini che vorrebbero adescarla e deve difendersi dalle avance dello stesso Raccà. Intanto, giunti lungo le coste del lontano Marocco, Zappi affida l’imbarcazione a Bigazza e si accinge a rientrare in Italia, insieme al prete iettatore. Purtroppo la Giulia è sprovvista di scialuppa e, i questo caso, l’assicurazione di certo non avrebbe sborsato nemmeno un soldo.
Zappi deve necessariamente risolvere questo inconveniente e quindi rimanda la partenza. Anche padre Ribaldo decide di restare e e due, insieme, ritornano sull’imbarcazione dove Bigazza li attende. Appena il missionario sale sulla “Giulia”, l’intero equipaggio lascia la barca. Il comandante Bigazza deve necessariamente chiedere al prete e a Zappi di restare a bordo per fargi da mozzo. I tre prendono il largo ma, nella notte, vengono srpresi da una paurosa tempesta che determinerà il naufragio della Giulia. Prima di naufragare, Zappi riferisce a Bigazza il vero motivo che ha spinto il cognato a interessarsi della sua vecchia imbarcazione.
Il comandante, via radio, lancia una serie di minacce contro Raccà e dichiara che lo avrebbe denunciato appena sarebbe rientrato in Italia. Pochi istanti prima che la nave andasse a fondo, Zappi e Bigazza abbandonano l’imbarcazione e cercano di raggiungere la terraferma con la zattera di salvataggio. Raccà, preoccupato per il mancato rientro del cognato, parte per il Marocco in compagnia di Crista. Avvistati i due naufraghi, ormai allo stremo delle forze, Raccà decide di abbandonarli al proprio destino per convenienza personale. Il commendatore, infatti, non ha dimenticato le minaccie del upo di mare. Fortunatamente un elicottero nota la zattera in mezzo all’oceano e si adopera per il salvataggio dei naufraghi.