Ieri sera, lunedì 5 ottobre 2015, Quinta Colonna si è aperto con l’intervista di Paolo del Debbio al governatore della Liguria, Giovanni Toti. Ospiti di questa puntata erano Roberto Marcato, Daniela Santanchè, Mariano Rabino, Valentina Castaldini, Simona Malpezzi e Mario Giordano. Con Toti tra le altre cose si è parlato anche di Roma e del sindaco Marino. I cittadini sono scontenti e vorrebbero scegliersi un nuovo rappresentante. Sotto accusa sono anche le spese pazze del sindaco, che ha sperperato 45 mila euro in Italia. Toti ha criticato il fatto che nel nostro Paese stia venendo un po’ meno la prassi di mandare i cittadini a votare. Renzi ha annunciato di voler mettere il canone in bolletta riducendone l’importo. L’idea però viene criticata perché si creerebbe un pasticcio sulle bollette. Sicuramente, ha detto Toti, l’evasione sul canone c’è, ma perché i cittadini lo considerano una tassa inutile. Per quanto riguarda le tasse più in generale, Toti ritiene che non ci sarà a breve una riduzione, perché i conti pubblici non lo permettono. Per raccogliere le opinioni e i malcontenti delle piazze d’Italia, gli inviati sono andati questa settimana a Morfasso, in provincia di Piacenza e a Schio, in provincia di Vicenza.
La discussione in studio è iniziata con un cartello su un baby pensionato, Niky Vendola, che prende 5.618 euro di pensione dopo aver versato dieci anni di contributi. Mario Giordano, ospite di Del Debbio, lo ha definito uno schifo. L’onorevole Santanché ha spiegato che Vendola ha fatto una legge con la quale ha ridotto agli altri ma non a sè stesso. Inoltre, ha aggiunto la Santanché, a Vendola spetta anche la pensione come deputato, quindi ci sarà un cumulo. Del Debbio ha voluto spiegare ai telespettatori che la differenza è tra chi ha lavorato molto e prende poco e chi al contrario ha lavorato poco e prende molto. Da Morfasso la signora Maria ha raccontato che di pensione prende 450 euro. Nel 1968 per andare in America fu chiamata per fare una visita a Genova e dovette pagare 5000 euro. Per fortuna la trovarono in buona salute e la fecero partire. La sua pensione è quella che le arriva dagli USA, ma non prende la tredicesima. Un’altra signora dice che prende 470 e a fine anno deve pagare 700 euro di trattenute. Una terza signora dice che prende 110 euro al mese per aver lavorato 5 anni come agricoltore. Mariano Rabino, di Scelta civica, ha detto di aver rinunciato da parte sua ai vitalizi come ex consigliere regionale del Piemonte. Però, ha detto Rabini, non tutti fanno così. Molti dicono tante cose ma poi quando si tratta di abolire il vitalizio votano sempre contro. Nelle prossime settimane tutti i partiti dovranno pronunciarsi sul fatto che i vitalizi sono iniqui se non rispettano i contributi versati. Anche la Santanché si è detta d’accordo con questo ragionamento. La proposta di Scelta Civica è quella di fare una modifica alla Costituzione e introdurre i vitalizi contributivi. Del resto chi è entrato in questa legislatura il vitalizio non ce l’ha. In un servizio abbiamo visto come qualcuno non avendo altra scelta è costretto ad affidarsi al sistema della nuda proprietà, che ha avuto un incremento del 20% rispetto allo scorso anno.
Gli anziani del resto non possono fare altrimenti, schiacciati dal peso della crisi. Il signor Ottavio è stato intervistato dall’inviato di Quinta Colonna e ha mostrato la sua casa alle telecamere. All’inizio gli faceva rabbia vendere tutto, ma è stato costretto ad 88 anni a fare così. La casa per lui ha comportato delle spese enormi, a cominciare dal mutuo. Con la vendita della nuda proprietà le spese straordinarie spettano al nudo proprietario e questo è un sollievo per Ottavio. Di solito, ha fatto notare Del Debbio, chi vende la nuda proprietà lo fa per grande necessità, altrimenti non la cederebbe, perché sono case realizzate con grandi sacrifici. A seguire abbiamo visto un altro servizio dedicato alle maxi pensioni dei sindacalisti, parte di quella che è stata definita una vera e propria casta. simona Malpezzi del Partito Democratico ha spiegato che l’obiettivo principale per risolvere il problema delle pensioni è quello di risolvere la questione del lavoro. Chi lavora paga per chi studia e per chi non lavora. Insomma, è come una torta divisa in tre parti in cui lo spicchio dei lavoratori è il più piccolo e non ce la fa a mantenere da solo gli altri due spicchi. Intanto i dati Istat dicono che l’Italia si sta riprendendo. I risultato ci sono perché grazie al Jobs Act di Renzi la precarietà sta diminuendo. La Lega Nord però non è d’accordo perché la sua visione è che non si risolve così il problema nell’immediato. Oltre ai pensionati che decidono di vendere la nuda proprietà, ci sono poi quelli che scelgono di andare all’estero, perchè con una pensione così bassa ci sono Paesi in cui si può sopravvivere più dignitosamente che in Italia. Molte tasse che si pagano qui lì non esistono neanche. Eppure pare che ora lo Stato italiano stia pensando di tassare anche queste persone. Si è discusso in studio anche della situazione di Napoli e dell’omicidio di Santa Maria Capua Vetere. Daniela Santanché ha commentato questa vicenda di cronaca affermando che tali fatti possono essere evitati solo se si introduce una certezza della pena. Nel nostro Paese questo manca e quindi ognuno si sente libero di fare ciò che vuole. Troppi sono stati i provvedimenti che abbiamo fatto per far sì che in Italia prima o poi dalla galera si esce. Abbiamo tanta malagiustizia, ha aggiunto la Santanché, e la magistratura non funziona bene.
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