Nella puntata di Ulisse – Il piacere della scoperta di sabato 14 novembre 2015, Alberto Angela ci ha portato a visitare Ostia antica e il porto di Traiano. Templi, palazzi, anche di 5 o 6 piani, case patrizie e del popolino, il cimitero dell’Isola Sacra e molte altre costruzioni sono state riportate alla luce ed è possibile visitarle. Alberto Angela ci fa visitare l’antica ostium seguendo i passaggi di mano di un sesterzio durante una tipica giornata dei romani dell’epoca. Ostium è un rarissimo esempio di città dell’epoca d’oro dell’impero romano, dove è possibile percorrere strade e vicoli calpestando le lastre originali di basolato e visitare l’interno di botteghe e locali, case private di ricchi e poveri ed edifici pubblici. L’antico porto di Claudio era stato sostituito da un più moderno e funzionale nuovo porto voluto da Traiano, attraverso il quale transitavano merci di ogni genere, trasportate via nave da ogni angolo dell’impero e anche oltre: la preziosissima seta, ad esempio, adorata dalle matrone romane, arrivava dalla lontanissima Cina. Dal porto sono visibili numerosissimi magazzini per lo stivaggio delle merci. Quelli dell’annona, destinati al grano, sono straordinari e, ancora oggi, è visibile il sistema di areazione sul pavimento per mantenere asciutto l’ambiente. Addentrandoci, al seguito del sesterzio, all’interno della città, Alberto Angela ci porta a visitare una “popina”, un vero e proprio bar degli antichi romani, ancora provvisto del bancone e delle strutture per l’esposizione delle merci. Sulle pareti di questo locale è ancora leggibile un affresco con l’elenco dei vini disponibili, tra cui il famoso “Falernum” così tanto apprezzato dagli antichi romani. Gli archeologi hanno ritrovato i testi delle barzellette più note che gli avventori dei bar dovevano essere soliti raccontarsi. Ostium era una città dove romani e stranieri provenienti da ogni angolo dell’impero convivevano lavorando fianco a fianco. Seguiamo la nostra moneta attraverso le strade di Ostia che, all’epoca, erano tanto trafficate al punto che la circolazione dei carri era vietata di giorno. Sappiamo, però, che alcuni magistrati e qualche cittadino privilegiato erano autorizzati a utilizzare il proprio carro per spostarsi tra le strade cittadine, ai cui lati sorgevano i moltissimi negozi e bancarelle dei numerosissimi artigiani e commercianti. Nei condomini romani, chiamati “Insulae”, il piano più prestigioso e spazioso era il piano terra, dove abitavano i cittadini più abbienti. Questo fenomeno era dovuto al fatto che, non esistendo l’ascensore, per accedere ai piani superiori era necessario salire ripide e strette scale. Inoltre, poichè si cucinava con il fuoco vivo su veri e propri “Barbecue”, i caseggiati dell’epoca era notevolmente soggetti agli incendi e vivere al piano terra facilitava notevolmente le possibilità di salvarsi. Per combattere questo problema vi era distaccata una coorte di “vigiles”, uno corpo paramilitare che si occupava di combattere gli incendi, utilizzati anche per l’ordine pubblico e regolare il traffico. Le case più signorili, situate al piano terra, sorgevano intorno a un patio centrale. I mobili erano pochi e funzionali, ma mura e pavimenti delle case erano riccamente decorati, con mosaici e affreschi dai colori brillanti e dalle tinte vivacissime. Gli affreschi ritraggono spesso scene di vita quotidiana o sono a soggetti mitologici ma non mancavano neanche situazioni erotiche. I piani superiori erano progressivamente meno spaziosi e sempre più scomodi. Non mancavano gli alberghi nè i “lupanari”, vere e proprie case del piacere dove la prostituzione era esercitata da donne e uomini, solitamente schiavi. Ogni lupanare presentava, sotto forma di affreschi alle pareti, un vero e proprio catalogo delle prestazioni disponibili ed i prezzi. Il rapporto semplice con una prostituta costava due assi, il corrispettivo di un bicchiere di vino. Una visita alle terme ci mostra ambienti ben conservati, ed i bagni pubblici che presentano sulle pareti motti scurrili. Da qui, il percorso ci porta in un tempio detto mitreo, perfettamente conservato. I romani, come detto, lasciavano piena libertà religiosa e quella mitraica era giunta a Roma dal medio oriente al seguito delle legioni. A Ostia, oltre a numerosissimi mitrei, è possibile vedere il grande tempio dedicato alla triade romana composta da Giove, Giunone e Minerva, il tempio di Iside, dea egizia molto popolare tra le donne perchè proteggeva al fertilità, Atte, una dea oscura i cui sacerdoti dovevano autoevirarsi ritualmente. L’antica Ostium era anche la sede di una numerosa colonia di religione ebrea e vi è stata ritrovata la più antica sinagoga d’Europa. Intercalati al servizio principale, nella puntata di Ulisse sono stati trasmessi diversi servizi di approfondimento. Dal museo archeologico di Napoli abbiamo potuto vedere una vasta esposizione di gioielli ritrovati nell’area vesuviana e a Pompei che costituiscono l’esempio dei tipici ornamenti delle matrone romane. Bracciali di varie fogge, d’oro, argento e bronzo ma anche anelli, collane, orecchini e spille. Altri servizi sono stati sui metodi utilizzati per realizzare i mattoni con cui sono costruiti i palazzi romani e, dal museo Pigorini di Roma, un team di antropologi ci ha mostrato, attraverso lo studio di ossa ritrovate nei cimiteri romani, le patologie da trauma e malattie che affliggevano i romani, la cui attesa di vita solo raramente superava i 40 anni di età.
Replica Ulisse – Il piacere della scoperta, puntata 14 novembre 2015: come vederla in video streaming – È possibile vedere o rivedere la puntata di Ulisse – Il piacere della scoperta andata in onda sabato 14 novembre 2015 grazie al servizio di video streaming disponibile su Rai.tv, cliccando qui.