“Si vede che ha esperienza”. Parole del suo stesso coach, Elio, che in lui ha trovato subito l’artista completo che stava cercando. Parliamo di Giovanni Sada, in arte Giosada; il giovane che arriva da Bari, dove lavora come facchino e tuttofare. Tuttavia, fin da giovanissimo, Gio ha capito che la musica sarebbe stata la sua vita. Cantante e musicista (suona la chitarra e strimpella anche il pianoforte), anche nella quarta puntata di X Factor il concorrente ha fatto colpo ancora una volta, con una splendida esibizione di “Girl u want” dei Devo, una band new-wave Americana. Una vera sfida che Elio ha dato al suo pupillo che, ancora una volta, non ha deluso le aspettative. Una voce calda e roca, un senso del ritmo notevole, una carica esplosiva. Giosada ha cantato senza sbavature, ha anche ballato un po’ ed è stato padrone assoluto della scena, si è divertito e ha divertito, tanto da far scatenare Skin, che gli ha detto: “Sei un figo, mi sono divertita tantissimo”. L’unica critica che la rocker Inglese è stata capace di muovergli è stata solo quella sui vestiti. Anche Mika lo ha apprezzato molto più delle volte precedenti e ha trovato la performance decisamente professionale, mentre Fedez è stato il giudice meno convinto, rispetto alle altre puntate, ma gli ha comunque riconosciuto la bravura, nonostante abbia dichiarato che gli anni Ottanta non sono l’habitat naturale del ragazzo. Non desta stupore che Elio sia stato pienamente soddisfatto della sua performance. Il giudice ha sottolineato che ha voluto di proposito mettere Giosada in difficoltà, dicendo: “Sfido chiunque a portare a X Factor un pezzo dei Devo”, ben conscio che il suo concorrente ne sarebbe uscito vincitore anche stavolta. Nonostante sia acclamato da tutti come un “gran figo” e un duro, Giosada ha mostrato anche il suo lato più tenero, commuovendosi per la lettera che ha ricevuto dalla madre, come s’è visto nel clip poco prima della sua esibizione.
Del resto Giosada ha abituato giudici e pubblico a performance di grande successo, a partire dalla prima puntata, quando con “The real me” degli Who, in una versione rivisitata dei Pearl Jam, il cantante ha incendiato il pubblico con la sua energica perfomance, trovandosi a suo agio come se fosse stato un ospite straniero. Lontani dai riflettori della prima serata, il suo coach lo ha però rimproverato di essere stato fin troppo carico, ma è una cosa che gli si può facilmente perdonare. Il talentuoso ragazzo però ha dimostrato ben presto di non saper vestire solo i panni del rocker grintoso, perché già nella seconda puntata ha incantato tutti con la sua incredibile raffinatezza nell’interpretazione di “Retrograde” di James Blake, di taglio più pop-soul. Nessuno dei giudici lo ha criticato, non ha commesso errori, non ci sono state imprecisioni. Nella terza puntata, Giosada si è dovuto cimentare con un colosso come i Doors. La canzone in questione era “Love me two times” e il ragazzo di Bari gli ha reso pieno onore, anche se stavolta non tutti i giudici sono stati pienamente convinti: Skin ha ammesso che per lei praticamente è già in finale; Fedez gli ha riconosciuto molta versatilità, ma il giudizio di Mika non è stato altrettanto favorevole, lui lo ha trovato troppo teatrale, questa volta non gli è arrivato. Può piacere o non piacere, lo si può amare o lo si può detestare, ma resta un dato di fatto che Giosada sia un cantante molto capace, dal timbro unico, di bell’aspetto (cosa che nell’industria discografica non guasta di certo) e con un bagaglio di esperienza accumulata in anni e anni di tour per tutta l’Europa, a capo di diverse band. Certo, fare parte di un gruppo è diverso dal diventare un cantante solista, ma nel corso di queste quattro puntate di live, a cui si sommano anche i provini, i Boot Camp e gli Home Visit, Giosada ha dimostrato di possedere tutte le qualità per poter sfondare.