Ieri sera – lunedì 30 novembre 2015 – a L’erba dei vicini, programma condotto da Beppe Severgnini su Rai 3, si sono confrontate Italia e Spagna. La prima domanda a cui gli italiani in studio e da casa sono stati chiamati a esprimersi è se si impara meglio l’inglese a Bari o a Malaga. Joan Peter Sloan, autore di numerosi corsi di lingua e insegnante, è andato in entrambe le città e il risultato è stato memorabile e per certi versi esilarante. Juliet Linley e Andrea Moro, neurolinguista, erano ospiti in studio e insieme hanno discusso di questa tematica. Salutati gli ospiti, si è chiuso il televoto e così si è aperta la seconda votazione, questa volta per l’assegnazione del punto. Il pregiudizio aveva portato gli italiani a votare per Malaga, e anche dopo le spiegazioni degli esperti e i servizi andati in onda, in studio ha vinto di nuovo la Spagna, con uno schiacciante 88% confermato dal voto da casa. Teo Teocoli, ospite d’eccezione di Severgnini, ha spiegato come è avvenuta quella che si può letteralmente definire un’invasione di italiani nelle isole di Ibiza e Formentera: i calciatori iniziarono ad andarci in vacanza e Teocoli faceva gli spettacoli: così l’isola si riempiva con i balli sulla spiaggia e c’era ad esempio anche la Parietti. Sono stati però i low cost ad aprire la strada alla maggior parte delle persone comuni. Teocoli ha raccontato di aver parlato anche con il sindaco di Ibiza del fatto che è stato proprio lui a far conoscere l’isola a tanti italiani.
Il secondo tema trattato è stato se tra uomini e donne ci sia maggiore parità in Italia o in Spagna. Entrambi i Paesi sono in realtà un po’ sospettati in materia. Il pregiudizio ha detto che la Spagna è avanti rispetto all’Italia. Nel servizio abbiamo visto uomini che svolgono lavori considerati prettamente femminili e viceversa. Ad esempio, ci sono uomini che fanno gli ostetrici o gli estetisti, o altri che sono impegnati nel nuoto sincronizzato. L’economista Irene Tinaglia, che ha detto che non sarebbe imbarazzata da un baby sitter o un ostetrico maschio e il giornalista di Skytg24, Filippo Maria Battaglia sono stati invitati in studio per confrontarsi su questo argomento. Battaglia ha detto che tra i mestieri che ha visto nel servizio forse potrebbe essere attirato da quello dell’ostetrico, però alla vista del sangue sviene e dunque non gli si addice. Se dovesse dire invece chi sta peggio sui lavori domestici, la Tinaglia metterebbe al primo posto sicuramente l’Italia. Forse è un problema non solo degli uomini, ma anche delle donne italiane, perché quelle spagnole sono a volte più determinate nel dire di no e nel non fare certe cose. Ma quali sono i mestieri prettamente maschili che fanno le donne? Il vigile del fuoco ad esempio.
Altra domanda: sono più organizzati gli italiani o gli spagnoli? Sicuramente “nel mondo dello spettacolo gli spagnoli sanno fare molto bene”, ha detto Marco Balich, imprenditore. Secondo Sergio Scariolo, coach della nazionale spagnola, a livello di caratteristiche personali e caratteriali è più facile lavorare in Spagna che in Italia, anche solo se si parla di burocrazia, di mezzi di trasporto, di sicurezza del diritto e delle leggi. Il sistema bipartitico è arrivato ora al suo tramonto, ma almeno per quattro anni si è viaggiato su una direzione unica. Chiuso il voto da casa, Severgnini ha chiesto al pubblico in studio chi sia più organizzato e i cento presenti hanno risposto a favore dell’Italia, forse con una punta di patriottismo e per via dell’organizzazione dell’Expo. Anche da casa il voto è andato all’Italia e così si è giunti al punteggio complessivo di 4-2 per la Spagna.
L’ultimo quesito che è stato affrontato questa sera è se siano più cattolici gli italiani o gli spagnoli. Due sacerdoti erano ospiti di Severgnini. Da una parte c’era Don Louis Roson, Università Pontificia Salesiana e dall’altra Don Michele Falabretti, direttore pastorale giovanile Cei. La domanda canonica che è stata posta loro è se hanno mai fatto il cammino di Santiago. Falabretti ha risposto di si. Don Michele ha partecipato a cinque giornate mondiali della gioventù. I giovani oggi hanno più bisogno di queste cose e meno della messa in parrocchia? Don Michele non le metterebbe neanche a confronto, perché l’una cosa non esclude l’altra. “Molto importanti sono gli oratori, che offrono allo stesso tempo gioia e santità”, ha detto Don Louis. Ma gli scandali di questi ultimi tempi hanno allontanato i fedeli, magari proprio i più giovani dalla Chiesa. “Sicuramente hanno fatto del male”, ha fatto notare Don Louis, “però le persone sanno guardare nel profondo di ciascuno e andare oltre, guardando avanti”. Anche Don Michele riconosce che “la gente si è allontanata per gli scandali e la cosa peggiore è stato il tentativo di nascondere tutto sotto il tappeto”. “Papa Francesco è il Giovanni XXIII di questo secolo”, dice Severgnini, eppure “qualcuno lo osteggia dentro la Chiesa, forse per paura di strade nuove”. Il coraggio di questo Papa gli viene però proprio dal fatto di essere un uomo dalla grande capacità umana e spirituale, che sa guardare avanti. Severgnini ha proposto di fare offerte proporzionate al gradimento dell’omelia. Don Michele ci sta e dice che gli piacerebbe sapere cosa ne pensano i vescovi. Questa volta il pubblico sia da studio che da casa vota a favore dell’Italia. Il punteggio così va sul 4-4 e la puntata si chiude in parità.
Replica L’erba dei vicini, puntata 30 novembre 2015: come vederla in video streaming – È possibile vedere o rivedere la puntata de “L’erba dei vicini” andata in onda ieri grazie al servizio di video streaming disponibile su Rai.tv, cliccando qui.